Un fatto nuovo
[…] La Presidenza De Gasperi è un fatto nuovo nella storia italiana dopo il Risorgimento. Segna per le forze politiche e sociali di schietta ispirazione cristiana la loro piena inserzione non solo nella politica nazionale ma nella stessa direzione di tale politica da cui erano rimaste esiliate in seguito allo sviluppo della vicenda storica alla quale malauguratamente si associò la partigianeria politica e la settarietà del defunto anticlericalismo.
Uomini i quali per decenni hanno vissuto questo dramma nell’intimità della loro coscienza, dando ugualmente e lealmente alla patria, in pace e in guerra, il contributo della loro opera e della loro stessa vita, sentono oggi definitivamente sciolto un nodo che irretiva la totale espansione della loro forza rinnovatrice. Essi volevano nient’altro che servire, ed oggi possono servire anche nel più alto posto di responsabilità.
Ed è giusto, ed è provvidenziale, che ciò avvenga all’indomani di una lotta per la libertà che ha veduto le correnti cattoliche ed il Clero in prima fila nelle battaglie di questo nostro secondo Risorgimento.
Le lotte non furono vane
Oggi la vita è amara, e la domani potrà esserlo ugualmente, perchè nessun miracolo si può attendere dal Governo. Ma la realtà di oggi ci dice che le nostre lotte e i nostri sacrifici non furono vani, appunto perchè il principale esponente della Democrazia Cristiana è ora in prima fila per difendere non gli interessi di un gruppo, ma le libertà di tutti, per restaurare non organismi di parte ma le istituzioni democratiche della nazione.
Tutti sanno come il potere non possa oggi soddisfare né l’ambizione degli uomini (che facilmente ne restano logorati), né le aspirazioni dei singoli partiti i cui programmi finiscono purtroppo per impastoiarsi nei compromessi dei Governi di coalizione.
Politica dura e amara: buon lavoro
Oggi in Italia si governa solo per servire un popolo percosso dalle avversità, per contribuire a rendere meno opprimente il peso che tutti portiamo sulle spalle. Politica dura e amara, senza conforto e senza splendore; politica che ha però quella severa dignità che è conferita dalla crudezza del dovere spoglio di ogni umano orpello. Ed è questa la politica che devono volere ed amare quanti hanno la virtù di saper castigare le ambizioni e mettersi onestamente al servizio degli imperativi della coscienza morale e degli interessi della comunità.
In questo duro clima di lotta e di sacrificio, auguriamo all’amico De Gasperi ed al nuovo Governo buon lavoro e buona fortuna.
Fonte: “Una nuova guida”, Il Popolo, 11 dicembre 1945.
[Il testo qui pubblicato riporta, a cura della redazione, alcuni titoletti non presenti nell’edizione originale. Nella foto, restaurata, si vede De Gasperi salutare Ferruccio Parri.]

