Il Papa: i politici proteggano la dignità umana dalle minacce delle tecnologie

Udienza ai membri dellInternational Catholic Legislators Network: Pornografia minorile, furto di dati, falsità dei social: servono leggi attente a guidare levoluzione e lapplicazione della tecnologia per il bene comune”. “Il Covid, piaga terribile che ha causato rovina economica e sociale”. Il servizio di Radio Vaticana.

 

Salvatore Cernuzio

 

C’è la pandemia di Covid, “piaga terribile” che “si accanisce” e continua a causare morti e contagi, oltre che “una rovina economica e sociale”. Ci sono le perturbazioni e polarizzazioni politiche che suscitano sfiducia e scarsa stima nei confronti dei rappresentanti politici. Ma soprattutto c’è una sfida che chiama in causa e rende ancora più delicato il ruolo dei parlamentari, soprattutto dei parlamentari cattolici, che è quella delle nuove tecnologie e delle minacce contro “la dignità umana” insite in esse. Pornografia minorile, attacchi a strutture delicate come ospedali, sfruttamento di dati personali, fake news: contro queste “piaghe” è necessaria una legislazione attenta e orientata al bene comune.

 

È un mandato chiaro e definito quello che il Papa affida ai membri dell’International Catholic Legislators Network, rete di parlamentari cattolici provenienti da tutto il mondo, nata a Trumau, in Austria, nel 2010 con il patrocinio dell’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn. Il porporato è presente infatti all’udienza del Pontefice e, a inizio udienza, ricorda che “è la dodicesima volta che questo gruppo di parlamentari si incontra: non vogliono lasciare la loro fede nella porta del Parlamento, ma vogliono portarla dentro. Hanno bisogno di coraggio e di sostegno”. A fianco al cardinale, ci sono il presidente dell’Icln, Christian Alting von Geusau, presente all’incontro con i suoi cinque figli, e il patriarca della Chiesa Siro-ortodossa, Ignatius Aphrem II.Scusandosi per il fatto di non poter parlare in piedi, “ma ancora sono nel periodo post-operatorio e devo farlo da seduto”, Francesco ringrazia l’organismo – già ricevuto in udienza negli anni precedenti – per il lavoro svolto in questi undici anni. Un lavoro di accompagnamento, promozione e sostegno all’opera della Santa Sede nei propri Paesi e nella comunità internazionale. Nel suo discorso, il Papa si concentra sulla realtà odierna: “Un momento critico della storia”, dice, gravemente segnato dalla pandemia di Covid che sembra accanirsi sempre di più.

 

Abbiamo certamente registrato progressi significativi nella creazione e nella distribuzione di vaccini efficaci, però ci rimane ancora molto lavoro da portare a termine. Ci sono stati già più di duecento milioni di casi confermati e quattro milioni di morti per questa piaga terribile, che ha causato anche tanta rovina economica e sociale

 

Il ruolo di parlamentari è dunque più che mai importante. “Preposti a servire il bene comune, ora siete chiamati a collaborare, attraverso la vostra azione politica, a rinnovare integralmente le vostre comunità e la società intera”, afferma Francesco. L’obiettivo non è solo “sconfiggere il virus” e nemmeno “tornare allo status quo antecedente la pandemia. No, sarebbe una sconfitta!”, bensì “affrontare le cause profonde che la crisi ha rivelato e amplificato: la povertà, la disuguaglianza sociale, l’estesa disoccupazione e le mancanze di accesso all’educazione”.

 

Un lavoro non facile di per sé, ancora di più in “un’epoca di perturbazione e polarizzazione politica”, in cui “i parlamentari e i politici più in generale non sono sempre tenuti in grande stima”. Tuttavia, annota il Papa, “quale chiamata più alta esiste che quella di servire il bene comune e dare priorità al benessere di tutti, prima del tornaconto personale?”.

 

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