Vorrei rivolgere una domanda semplice, forse banale, a tutti i Popolari di Centro: Chi aspettiamo? Sembra come se aspettassimo tutti, da diverse fermate del bus, chi più avanti e chi più indietro, il conducente giusto e vincente. Il conducente non passerà. Non abbiamo formato una nuova classe dirigente, quindi è inutile aspettare il nuovo Sturzo, De Gasperi o Moro.
Dovremmo riprendere le attività di formazione e informazione, lasciate per troppi anni nelle mani del bipopulismo. Altri amici Popolari aspettano le decisioni del PD e di Forza Italia, che dovrebbero decidere cosa fare da grandi, altri aspettano le “mosse” di Italia Viva e Azione, loro invece dovrebbero diventare grandi. Altre inutili attese. Ma per tornare ad essere un Paese europeista e atlantista, i Popolari di Centro dovrebbero nascere e crescere, senza attendere che qualcosa accada per puro caso.
Dalla 50esima edizione delle “Settimane Sociali” è emersa una diffusa voglia di Partecipazione: “Tutti devono sentirsi parte di un progetto di comunità; nessuno deve sentirsi inutile. Certe forme di assistenzialismo che non riconoscono la dignità delle persone sono ipocrisia sociale. E l’indifferenza è un cancro della democrazia”. (Papa Francesco, Settimane Sociali 2024, Trieste). Persona, Popolo e Partecipazione: 3P da cui partire.
Ora bisognerà lavorare all’offerta culturale e politica.
Dovremmo “Moltiplicare gli sforzi per una formazione sociale e politica che parta dai giovani” (Papa Francesco, Settimane Sociali 2024, Trieste). I Popolari di Centro devono essere protagonisti della ricostruzione dell’Italia. Dopo la stagione del bipopulismo, servirà l’impegno di chi ancora crede nel bene comune.
Come e con chi? Guardiamo a ciò che accade in Francia, in Polonia, al Parlamento europeo. “Ensemble” è una coalizione centrista francese tra riformisti, liberali e popolari, stesso discorso vale per la coalizione civica polacca e, a Bruxelles, per la “maggioranza Ursula”.
accade al Parlamento europeo, in Polonia e in Francia. “Ensemble” è una coalizione centrista francese tra riformisti, liberali e popolari, stesso discorso per la “maggioranza Ursula” e per la coalizione civica polacca. Non un partito unico, ma una coalizione/federazione/lista, dipende dalla legge elettorale, tra centristi. I Popolari di Centro devono esserci, anche in Italia!