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venerdì, Marzo 14, 2025
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Grazie Publio, sempre impegnato nel rilancio del cattolicesimo politico.

“È giunta improvvisa la morte e con la scomparsa di Publio Fiori perdo un grande amico con il quale abbiamo combattuto tante battaglie, uniti dagli stessi ideali”.

A poche ore dalla scomparsa di Publio Fiori la commozione che mi ha raggiunto nell’apprendere la notizia è risultata ancor più forte, dato che solo alcuni giorni fa avevamo scambiato alcune idee, sempre accomunati dal progetto di favorire la ricomposizione politica dei cattolici democratici, liberali e cristiano sociali italiani.

Ci avevamo provato dal 2011, quando Publio mi chiamò per informarmi della sentenza della Cassazione n. 25999 del 23.12.2010, secondo cui “la DC non è mai stata giuridicamente sciolta”, ponendo fine a una querelle che aveva segnato l’avvio di quella diaspora nella quale siamo tuttora invischiati.

Fu in quel colloquio che suggerii, statuto del partito (1992) alla mano, che l’unica strada possibile era quella dell’autoconvocazione del Consiglio nazionale. Un’autoconvocazione resa possibile solo dallo sforzo congiunto mio personale insieme a Silvio Lega, Clelio Darida e Luciano Faraguti, che ci permise l’elezione di Gianni Fontana alla segreteria nazionale. Avvio di un percorso accidentato, tuttora travagliato, sul quale con Publio Fiori continuavamo a ragionare con gli amici di Iniziativa Popolare nel tavolo di coordinamento dei  “Dc Popolari”.

Il percorso politico di Publio Fiori è così sintetizzabile, grazie a una seria ricostruzione fatta da “Il Popolo” online, da cui estraggo i dati essenziali:

Publio Fiori, figura storica della politica italiana, è nato a Roma il 25 marzo 1938  e vi è morto l’altro ieri, 16 luglio 2024, all’età di 86 anni. Laureato in giurisprudenza, ha intrapreso una lunga e variegata carriera politica, ricoprendo ruoli di grande responsabilità e prestigio.

 

Gli Inizi nella Democrazia Cristiana

La carriera politica di Publio Fiori è iniziata all’interno della DC, partito nel quale ha militato fino al 1993. Fu eletto per la prima volta alla Camera nel 1976. Il 2 novembre 1977 un gruppo di fuoco delle Brigate Rosse gli tese un agguato sotto la propria abitazione ferendolo da colpi di arma da fuoco e lasciandolo gravemente ferito. Nonostante le gravi ferite, Fiori è riuscito a riprendersi e a continuare il suo impegno politico.

Fu più volte parlamentare. È stato vicepresidente della Camera dei deputati; nel 1992 divenne sottosegretario al Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni nel I Governo Amato: fu poi sottosegretario alla Sanità nel governo Ciampi e, infine, ministro dei trasporti e della navigazione del primo governo Berlusconi.

Fiori ha rappresentato una figura complessa e determinata della politica italiana, attraversando diverse fasi con l’obiettivo di mantenere vivi i valori cristiano democratici. La sua carriera testimonia l’evoluzione e le trasformazioni della politica italiana degli ultimi decenni, offrendo un esempio di resilienza e dedizione.

 

Dalla DC ad Alleanza Nazionale

Nel 1993, in disaccordo con l’apertura della DC verso la sinistra, decise di abbandonare il partito. Si unì al Movimento Sociale Italiano contribuendo alla sua trasformazione in Alleanza Nazionale (AN).

Nel 1995, con la svolta di Fiuggi, è stato tra i fondatori di AN concludendo la permanenza in questo partito nel 2005 a causa di divergenze con il leader Gianfranco Fini.

 

Il Ritorno al Centrismo

Successivamente si è unito alla Democrazia Cristiana per le Autonomie, diventandone presidente. Qui, ha promosso un ritorno ai valori neodemocristiani, sottolineando l’importanza di un centro politico in grado di riscoprire i valori tradizionali e autonomistici.

 

La Nascita di Rifondazione DC e il Progetto della Federazione Democristiana

Nel 2006, in un contesto politico incerto, Fiori ha dato vita a Rifondazione DC, diventandone segretario nazionale con la volontà di creare un’alternativa centrista al bipolarismo politico dominante. Nel 2007 promosse con i Popolari UDEUR e altri la Federazione Democristiana. L’obiettivo era quello di costruire un polo di centro di ispirazione democristiana e presentare liste unitarie alle elezioni europee del 2009.

Con la sua Rifondazione DC Publio non si chiuse mai in un egoistico abbandono autoreferenziale, al contrario partecipò sino all’altro ieri alla preparazione del prossimo incontro di Iniziativa Popolare e del Tavolo “Dc e Popolari”, che avrebbe dovuto e procederà a costituire finalmente il comitato provvisorio nazionale. Doveva essere il coronamento di un sogno, per il quale, proprio nei giorni scorsi, alla luce di quanto era accaduto alle ultime elezioni europee e sta accadendo nell’Ue, con Fiori discutemmo della necessità di favorire la nascita della sezione italiana del PPE, nella quale riunire tutte le diverse espressioni che si riconoscono nei valori del popolarismo italiano ed europeo.

È giunta improvvisa la morte e con la scomparsa di Publio Fiori perdo un grande amico con il quale abbiamo combattuto tante battaglie, uniti dagli stessi ideali. Caro Publio, riposa in pace e noi non dimenticheremo mai il tuo impegno politico e sociale in ossequio ai valori della dottrina sociale cristiana, per i quali ti sei battuto per tutta la tua vita.