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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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L’Europa, i Verdi e una memoria corta.

Pare che a Bruxelles questa nuova fase determini la fine dei primi anni verdi della protesta e dell’eskimo e faccia mettere ai verdi il vestito buono del potere.

Al rinnovo del suo mandato al timone dell’Europa, Ursula von der Leyen ha dichiarato di essere grata ai Verdi per il sostegno ricevuto impegnandosi a lavorare con chi l’ha sostenuta.  Dopo giorni di incontri e trattative la nostra Ursula, talentuosa madre di sette figli, ha dimostrato di saper conciliare politica e famiglia con grande abilità, governando la sua numerosa prole e i suoi altrettanto numerosi partiti con grande astuzia e mestiere.

Alla fine ha strizzato l’occhio ai Verdi e strizzato come uno straccio da pulizia le speranze di altri che avrebbero voluto condizionarla con il loro appoggio.  I suoi avversari saranno diventati verdi di bile per la stizza e la rabbia accumulata o verdi di invidia per il successo altrui. Per restare in tema, gli avversari della Ursula europea sono restati al verde, fuori dalla stanza dei bottoni.

In Italia c’è chi per questo si è rallegrato e chi al contrario si è rammaricato. L’accoppiata “bonus frater” Bonelli Fratoianni ha vinto la sua mano di poker e hanno di che essere contenti trionfando per la mano vinta sul tappeto verde.

I fatti sono quelli che sono. Già da prima hanno dimostrato una certa sapienza ed uno spiccato senso di opportunismo nel presidio del territorio politico.

La moglie di Fratoianni, al tempo candidata, senza riuscirvi, alla poltrona di Sindaco di Foligno, si è dovuta accontentare di essere eletta successivamente al Parlamento in un collegio plurinominale in Puglia. L’importante è essere presenti su ogni territorio, questa la regola di una buona politica.

Non risulta che nella Prima Repubblica di una stessa famiglia ci fossero più rappresentanti al Parlamento, ma oggi va di moda così ed anche i Five Stars hanno a tal proposito qualche esempio da vantare. Opportunismo e opportunità sembra abbiano al giorno d’oggi medesimo senso.

Se ben si è compreso, Nicola Fratoianni è deputato e segretario e leader di Sinistra Italiana e di Alleanza Verdi e Sinistra, mentre Bonelli è co-portavoce di Europa Verde e deputato alla Camera di Alleanza Verdi e Sinistra.   Alla lettura dei simboli delle appartenenze, non è facile districarsi ma ci si deve abituare e saper apprezzare la qualità e la costanza di leaders che hanno saputo dire la loro senza mai recedere di un passo.

Qualche inciampo in corso d’opera c’è stato, come la vicenda Soumahoro che ha prodotto decine di milioni, di sonanti verdoni per i quali non è chiaro che fine abbiano fatto. Ma non è questo quello che conta. Vale piuttosto la loro capacità nei passaggi televisivi che gli sono concessi di parlare dei temi identitari a loro cari anche quando si tratta d’altro.

Se pur si trattasse di commentare una partita di calcio od una di scacchi, saprebbero argomentare richiamando la transizione ecologica e chissà cos’altro ancora. E’ questa una sensibilità che non può lasciare indifferenti e che è assai di più dei maliziosi critici che direbbero di un solito disco rotto.

Sembra che il verde sia un colore secondario frutto della mescolanza dei colori primari giallo e blu e suggerisce un senso di equilibrio, armonia e pace. E’ un colore che richiama istintivamente alla natura e pare riferirsi in prima istanza alla crescita, fertilità e abbondanza.

Sarà per l’adesione alla politica estera della von Der Lyen ed ai colori giallo e blu della bandiera ucraina che i Verdi, finalmente in posizione primarie, stanno conoscendo momenti di sviluppo e di affermazione. In questo contesto rosa e fiori va però rammentato come la signora Ursula sia stata condannata dalla Corte distrettuale dell’Ue per mancata trasparenza sui vaccini anti-Covid. La Presidente della Commissione europea non sarebbe stata infatti adeguatamente trasparente con l’opinione pubblica in ordine ai contratti per i vaccini.

L’azione legale fu promossa al tempo da privati cittadini e da eurodeputati tra i quali si distinsero appunto i Verdi, che oggi sembrano del tutto dimentichi della vicenda e hanno dato pieno sostegno alla Presidente della Commissione.

Solo The Left ha sbraitato chiedendo il ritiro della candidatura della Presidente Ursula, lesta a mettersi sotto braccio ai Verdi come compagni di cordata. Da loro ha avuto il semaforo, li ha riconosciuti come il numero verde della salvezza, facendo venire i sorci verdi a quelli che avrebbero voluto essere al loro posto per essere determinanti per il nuovo governo dell’Europa.

Sembra che questa nuova fase determini la fine dei primi anni verdi della protesta e dell’eskimo e faccia mettere ai Verdi il vestito buono del potere. Il pomodoro si matura al sole con il tempo che occorre e così i Verdi sono ora alla stagione della raccolta. Finalmente potranno brindare bevendo del buon Verdicchio.