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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Mattei, il genio imprenditoriale che ha inventato l’Italia dell’energia.

“Il Popolo” edizione online, diretto da mons. Tommaso Stenico, ha aperto una rubrica che dei molti protagonisti della lunga storia dc propone le biografie. Di seguito riportiamo la prima parte di quella dedicata a Enrico Mattei.

Dietro il successo di molti uomini spesso ci stanno grandi sogni o grandi emozioni provate in circostanza particolari. Enrico Mattei diceva di trovare in una situazione vissuta da bambino la giusta motivazione per dare una certa impostazione alla sua vita, non solo di uomo, ma anche di imprenditore.

Raccontava pressappoco così: «Ero un bambino di sette o otto anni e mi trovavo nel cortile di una cascina in un caldo mezzogiorno d’estate. Vidi avvicinarsi una ragazza che portava una grossa marmitta di cibo a un gruppo di cani radunati sotto l’ombra di un albero. Appena la giovane ebbe posato la grossa ciotola per terra i cani si avventarono sul cibo avidamente. Quasi subito si avvicinò un gattino che timidamente cercava di procurarsi qualche boccone, ma il cane più̀ grosso gli diede immediatamente una zampata scaraventandolo lontano. Mi avvicinai allo sfortunato gattino con l’intenzione di soccorrerlo, ma mi accorsi che era morto. In quel momento giurai a me stesso che avrei fatto di tutto perché́ scene simili non si verificassero nel mondo degli uomini».

Indubbiamente Enrico Mattei fu uno dei più̀ grandi uomini del secolo scorso ai quali dobbiamo immensa gratitudine per aver egli dato una svolta radicale positiva all’economia del nostro Paese. Chi era?

Nacque nelle Marche ad Acqualagna nel 1906, figlio di un brigadiere, poi maresciallo, dei carabinieri. Non aveva molta voglia di studiare, tuttavia, dotato di una volontà̀ ferrea, riuscì̀ a diplomarsi perito industriale per compiacere il padre. Trasferitasi la famiglia a Matelica, ottenne il diploma e cominciò giovane a lavorare, per poi recarsi a Milano.

Avrebbe potuto fare l’attore del cinema dato il suo aspetto attraente: alto, grintoso, dotato di una parlantina capace di convincere anche i compratori più̀ riottosi ad acquistare ciò̀ che lui proponeva.  Alla periferia di Milano aprì un piccolo laboratorio di prodotti chimici che trovarono una vasta clientela.

Negli anni Trenta il giovane Mattei, oltre che ottimo venditore, si rivelò anche eccellente imprenditore, pronto ad avvalersi delle innovazioni più̀ moderne per far funzionare la propria azienda. Aveva anche intuito che per aver successo negli affari era importante curare la propria immagine e adottare un certo stile di vita. Infatti, fu uno dei primi imprenditori milanesi a girare con macchine di lusso con tanto di autista, acquistò uno splendido appartamento nel centro di Milano e organizzò incontri e feste con scadenza quasi settimanale, finalizzati al successo della sua attività̀.

Vi invitava, oltre ai suoi tecnici e venditori, persone di prestigio del mondo della cultura, professori universitari, in primis quelli dell’Università̀ Cattolica, dalle cui intelligenti conversazioni sapeva trarre spunti per dar vita a cose nuove. Uno dei suoi più̀ assidui commensali fu Marcello Boldrini, professore di Statistica della Cattolica, che gli fece conoscere altri personaggi che diventeranno poi famosi nel mondo della politica come Fanfani, La Pira e Dossetti.

Mattei, da buon cattolico praticante, non venne mai meno ai suoi principi religiosi, conservando una fede salda unita a una profonda lealtà̀ verso i membri della sua famiglia di origine, della cui collaborazione si valse per tutto il periodo del suo frenetico «fare». Fu per lui importante soprattutto la sorella, che era a conoscenza di tutte le sue operazioni finanziarie.

 

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