14 C
Roma
mercoledì, Febbraio 12, 2025
Home GiornaleLa credibilità di una coalizione non sta nella logica dell’ammucchiata

La credibilità di una coalizione non sta nella logica dell’ammucchiata

Siamo di fronte alla caduta di credibilità della politica. Comunque, unendo il diavolo e l’acqua santa, tutto si può fare tranne una cosa: garantire un governo serio e credibile al paese.

La coalizione politica, o l’alleanza poltica e di governo, non possono trasformarsi in semplici e banali pallottolieri. E questo per una ragione molto semplice. E cioè, una coalizione è seria e credibile e può ambire a svolgere un ruolo di governo solo se c’è una comune convergenza politica e programmatica. Insomma, l’esatto opposto di ciò che sta facendo l’attuale cartello delle sinistre. Se è vero, com’è vero, che c’è un comune quadro valoriale, culturale e politico delle tre sinistre esistenti – cioè quella radicale e massimalista della Schlein, quella populista e demagogica dei 5 Stelle e quella fondamentalista ed estremista del trio Fratoianni/Bonelli/Salis – è altrettanto indubbio che tutto ciò che si aggiunge a questo campo appartiene alla sfera del trasformismo e dell’opportunismo politico. Appunto, la logica del pallottoliere. 

Del resto, è quasi patetico leggere ogni giorno le reazioni dei maggiori esponenti delle tre sinistre di fronte all’ultima piroetta politica del capo di Italia Viva, Renzi. Una piroetta del tutto comprensibile per poter mantenere in Parlamento una manciata di amici cari alle prossime elezioni politiche ma che prescinde, com’è ormai evidente a tutti, da qualsiasi valutazione politica, culturale e programmatica. In attesa, è solo questione di tempo, che la stessa operazione la faccia anche Calenda. Ovvero, e sintetizzando, dire l’esatto contrario per anni e poi, d’incanto, cambiare radicalmente opinione perchè, guarda caso e all’improvviso, c’è un nemico irriducibile alle porte che va combattuto con tutte le forze e con tutti i mezzi a disposizione. E il nemico, almeno così pare di capire, sarebbe quello che siamo ormai alla vigilia – cioè siamo sempre alla vigilia…- di una svolta illiberale, di una deriva dittatoriale, di una torsione autoritaria, di una negazione delle libertà democratiche e di espressione, di una sostanziale cancellazione dei valori e dei principi costituzionali. In sintesi, siamo alla vigilia di una piena ed organica regressione fascista.

Ora, al di là di queste baggianate, è di tutta evidenza che ci troviamo di fronte ad una vera e propria caduta di credibilità della politica e delle regole elementari della democrazia. E cioè, ci si inventa un nemico mortale che ovviamente non esiste perchè è del tutto virtuale, si monta una propaganda martellante attraverso il sistema mediatico amico – i soliti e notissimi quotidiani e gli altrettanto noti talk televisivi – e il gioco è fatto. C’è solo un piccolo particolare, come la concreta esperienza insegna. E cioè, la logica del pallottoliere – qualunque sia la stagione poltica in cui la la pratica – è semplicemente incompatibile con la cultura di governo. Perchè, appunto, unendo il diavolo e l’acqua santa, come si suol dire, tutto si può fare tranne una cosa: garantire un governo serio e credibile al paese.

Ecco perchè, almeno questa è la speranza, mancando ancora un po’ di tempo in vista delle prossime elezioni politiche, auguriamoci che il cartello delle sinistre impari la lezione. Del resto, è appena sufficiente guardarsi indietro per evitare ulteriori figuracce.