In piazza sono andati comunque, anche se il raduno pro Palestina non era autorizzato. Il ministro Piantedosi aveva fatto appello alla responsabilità, anche se l’annuncio del divieto, così come formulato, non riusciva impregnato di necessaria autorevolezza. Comunque, ci si aspettava il peggio e così è stato. Aperta in un clima di pacifica protesta, la manifestaziobe ha preso una piega pericolosa quando frange violente hanno attaccato le forze dell’ordine, provocando scontri duri e prolungati.
Sin dalle prime ore del pomeriggio, i manifestanti si erano radunati in Piazzale Ostiense portando striscioni e slogan a favore della pace. L’atmosfera pareva non destare allarme, chi era in piazza voleva far sentire la propria voce in un contesto di crescente apprensione per l’escalation militare in Medio Oriente.
Tuttavia, il clima è rapidamente degenerato. Alcuni gruppi, improvvisamente distaccati dal grosso della manifestazione, hanno iniziato a lanciare oggetti contro le forze dell’ordine. L’assalto ha costretto gli agenti a intervenire per disperdere i facinorosi. Questi atti di violenza, perpetrati da una minoranza, hanno stravolto il messaggio della maggioranza dei manifestanti. La solidarietà alle forze dell’ordine, che hanno svolto il loro dovere con professionalità, è d’obbligo. La violenza non ha alcuna giustificazione e merita la più ferma condanna da parte di tutte le forze politiche e sociali. La cronaca parla di feriti tra le forze dell’ordine e tra i manifestanti, a conferma della durezza degli scontri. Dunque, è importante ricordare ancora una volta che il diritto di manifestare e di esprimere liberamente le proprie opinioni deve sempre essere accompagnato dal rispetto di giuste regole di condotta, per arginare sul nascere le manovre dei violenti.