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Crisi umanitaria in Congo: ribelli M23 conquistano Goma, oltre 500.000 sfollati e violenze inaudite

Esercito e ribelli M23 in conflitto, migliaia in fuga: saccheggi, violenze e carestie minacciano la popolazione. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha convocato una riunione straordinaria.

La Repubblica Democratica del Congo (RDC) sta vivendo una delle crisi umanitarie più gravi degli ultimi decenni. Oltre 500.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni a causa dei violenti scontri nell’Est del Paese, come riportato da Matthew Saltmarsh, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Nel frattempo, la tensione ha raggiunto anche la capitale Kinshasa, dove migliaia di manifestanti hanno assaltato le ambasciate di Francia e Belgio, esprimendo un malcontento popolare in costante crescita.

Il 26 gennaio, i ribelli del Movimento 23 Marzo (M23), supportati dall’esercito ruandese, hanno preso il controllo della periferia di Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, una regione strategica al confine con il Ruanda. I ribelli hanno annunciato la chiusura dello spazio aereo sopra la città, rafforzando così il loro dominio sulla zona. Già il giorno precedente, gli insorti avevano dichiarato di aver preso Goma, generando panico tra la popolazione civile.

Il conflitto ha già portato alla morte di 13 soldati sudafricani, tra cui due membri della Missione delle Nazioni Unite nella RDC (Monusco). Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha convocato una riunione straordinaria per discutere l’escalation della violenza, mentre la situazione sul campo continua a peggiorare. Nella regione orientale della RDC, diversi gruppi ribelli, incluso l’M23, si contendono il controllo del territorio, spesso con il supporto di potenze straniere come il Ruanda, che sostiene gli interessi della minoranza etnica tutsi.

Djoen Besselink, responsabile dei programmi di Medici Senza Frontiere (MSF), ha descritto la situazione a Goma come “la più deplorevole mai vista” e “super, super disastrosa”. Razzie, stupri e una grave emergenza umanitaria stanno mettendo in ginocchio la popolazione. “Da tre anni Goma è sotto una pressione estrema, con quasi un milione di sfollati all’interno della città. Da dicembre, abbiamo assistito a unescalation della violenza su più fronti”, ha spiegato Besselink in unintervista allAFP.

MSF sta concentrando i suoi sforzi nellospedale di Kyeshero, dove continua a fornire assistenza medica ai feriti e ai pazienti più vulnerabili. Tuttavia, le organizzazioni umanitarie devono fare i conti con una situazione di sicurezza sempre più precaria. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ha denunciato il saccheggio di alcuni suoi magazzini e ha annunciato la sospensione temporanea dellassistenza alimentare a causa dei rischi per il personale.

La crisi nella RDC non è solo il risultato di un conflitto recente, ma lultimo capitolo di decenni di violenza e instabilità. La comunità internazionale è chiamata a intervenire con urgenza per evitare che la situazione precipiti ulteriormente. Intanto, la popolazione congolese continua a pagare il prezzo più alto, tra sfollamenti di massa, violenze e una crisi umanitaria che sembra non avere fine.

La presa di Goma da parte dei ribelli M23 rappresenta un punto di svolta nel conflitto, ma anche un monito per la comunità globale: senza unazione decisa e coordinata, il disastro umanitario nella RDC rischia di diventare irreversibile.