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martedì, Febbraio 11, 2025
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“Brandmauer siamo noi”. E la Germania si scopre orfana di Angela Merkel.

Il ruolo della ex cancelliera emerge come punto di riferimento, anche a sinistra. La critica da lei mossa a Merz - per l’apertura all’AfD - potrebbe rivelarsi determinante per il futuro della Cdu.

Una marea di cittadini si è riversata ieri pomeriggio nelle strade di Berlino, partendo dal Bundestag per arrivare alla Adenauer Haus, sede della Cdu. Una sfida aperta a Friedrich Merz, leader cristiano democratico e candidato alla Cancelleria. La sua improvvida, ormai nota iniziativa ha messo a rischio il cosiddetto “muro di fuoco” (Brandmauer) che finora ha isolato l’ultradestra di AfD. La protesta infatti, estesa anche ad altre città, è stata innescata dalla mozione targata Cdu che al Bundestag è passata mercoledì scorso proprio con i voti del partito di Alice Weidel.

Per la Merkel è stato un errore. Dal canto suo Robert Habeck, leader dei Verdi, ha dichiarato che Merz si è “squalificato come cancelliere”, lasciando intendere che una futura coalizione con la Cdu potrebbe essere possibile, ma senza l’ex avvocato milionario al posto di comando. La mobilitazione, con cartelli e slogan che accostavano Merz a figure storiche come von Papen, il presidente che aprì la strada ad Adolf Hitler, ha messo in evidenza il timore diffuso che la Cdu stia facendo un passo indietro rispetto al suo tradizionale posizionamento politico.

Il messaggio venuto dalla piazza è stato forte e chiaro: “Questo Paese non può perdere l’anima”, ha detto Heinrich Bedford Strohm, esponente della chiesa evangelica. Con AfD che ha ormai raggiunto il 22% nei sondaggi e la Cdu che oscilla tra il 29 e il 30%, anche solo la vaga prospettiva di un possibile avvicinamento tra i due partiti suscita forte apprensione nella politica tedesca. A soli 20 giorni dalle elezioni, la settimana appena trascorsa è stata definita dai media tedeschi come quella che ha davvero cambiato la campagna elettorale, segnandola profondamente.

In questo clima di incertezza, il ruolo di Angela Merkel emerge come àncora di stabilità e punto di riferimento, anche a sinistra. La critica da lei mossa a Merz potrebbe rivelarsi determinante per il futuro della Cdu. La sua figura resta una bussola per chi teme che la Germania possa smarrire la propria identità nel turbinio di una politica populista e xenofoba, con inevitabili ripercussioni sull’Europa.