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martedì, Febbraio 11, 2025
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Razzismo e scimpanzé bonobo

A Rimini la madre di due atlete ha urlato “scimmia” ad una ragazza della formazione avversaria. Troppa conflittualità. Ebbene, le scimmie bonobo sono d’esempio: passano molto tempo a fare l’amore depotenziando ogni conflitto.

C’è sempre qualcuno che tira fuori sentenze lapidarie quanto banali, del tipo “Lo sport è una palestra di vita” qualche volta azzeccandoci in pieno, solo se si considerasse la proprietà riflessiva del fenomeno. Se la vita è una battaglia, lo sport non potrà esserne da meno. Il passaggio da una pratica che nasce per dare divertimento a un esercizio buono ad allenarti alle asprezze dell’esistenza è breve ma non indifferente.

Accade di frequente nei campi di calcio di registrare cori di tifoseria di stampo razzista verso un giocatore di colore della squadra contro cui si compete. Al riguardo, sono state prese misure disciplinari a riprova di episodi non del tutto sporadici e che vanno rintuzzati colpo su colpo.

Da tempo si è dato un calcio alla innocenza di quel gioco che sembrava nato per far passare qualche ora di allegria, il giorno della Domenica, agli appassionati del genere. Il recente assalto di un treno in corsa da parte di tifosi dell’Udinese contro quelli del Venezia, che ne erano a bordo, è sconcertante. In confronto “Quel treno per Yuma” è roba da educande, siamo ancora al vecchio cliché di buoni contro cattivi.

Evidentemente della faccenda non ne è rimasto immune anche il basket, più letterariamente la nostra pallacanestro. A Rimini la madre di due atlete ha urlato “scimmia” ad una ragazza della formazione avversaria. Quest’ultima non era provvista di un impermeabile di eventuale ordinanza e neppure è stata afflitta dal male del secolo dell’indifferenza. Ha reagito scagliandosi verso la donna che l’aveva apostrofata munita del vocabolario della scienza etologa. Alla fine, la “scimmia” è stata espulsa ma l’amor non trionfò. La tifosa par che verrà denunciata ma non siamo sicuri che per questo “la scolta insultatrice / Di spavento tramortì”, per dirla alla Manzoni.

Per adesso, ci ha rimesso solo la povera giocatrice, colpevole forse di una sorta di fallo di reazione. Il pensiero di chi l’ha allontanata dal campo deve essere stato come non si possa condividere chi cerca di farsi giustizia da solo, il suo braccio deve essere buono solo per imbucare la palla in un canestro e non per dare una lezione a chi le ha indirizzato una grave contumelia. Non si sa se è stata espulsa, parimenti, anche la donna autrice degli improperi.

Il tutto è avvenuto tra durante una partita del campionato femminile Under 19 tra Happy Basket Rimini e Nuova Virtus Cesena. Di felicità se n’è vista poco, quanto a virtù vale il detto di Ovidio: “Difficile est fateor. Sed tendit in ardua virtus”. Che tradotto suona come “difficile è, lo confesso, ma ad alte ed ardue cime mira la virtù”. Forse cime troppo alte, oggi, per il mondo dello sport e non solo.

Forse la tifosa dalle inconcepibili espressioni non ha avuto tutti i torti. Le scimmie secondo l’etimologia greca sono animali dal naso corto e quindi è loro impossibile scambiarsi, ad esempio al pari della tribù degli Inuit, delle affettuosità o semplicemente salutarsi attraverso il kunik, il reciproco strofinamento dei nasi. A queste bestie sarebbe inibito l’accesso al sentimento, alla confidenza e alla affettività. Sono animali di serie B che non meritano stima e attenzione.

”Non mettere tutti in tuoi sogni in un solo cesto, non mettere tutte le tue speranze in un solo cuore” perché potresti restarne deluso.  Così cantava in una sua celebre canzone il genio di Ray Charles. “Don’t put all your dreams in one basket” finanziariamente potrebbe tradursi di non investire rischiosamente tutto un patrimonio in un’unica scelta perché potresti perdere tutto.

É quello che dovrebbe suggerirsi alla madre di quelle ragazze che, intrisa di spirito sportivo, si è generosamente spesa mettendo tutto il suo cuore in offese ed ingiurie, rischiando ora di pagarne una qualche conseguenza di legge. Le andrebbe ricordato che tra le scimmie ce n’è di un tipo, i bonobo, che passano il maggior tempo a fare l’amore e che con intelligente strategia di convivenza depotenziano ogni conflitto e dissidio nell’ambito di un gruppo, ricorrendo alla stessa pratica. Invece di azzuffarci e litigare facciamo subito all’amore e non se ne parli più.

Potrebbe essere un giusto motivo di ispirazione anche per chi ha il naso lungo ma è corto di cervello. Altrimenti non resta che volare, mirare in alto con lo sguardo, oltre il piano della giungla e dei suoi abitanti, facendo provvido ricorso alla lapidaria rima citata nel film “Rimini, Rimini” dove secondo il protagonista “lassù nel ciel svolazzano i piccioni, e sorridendo cagano, in bocca ai più coglioni”.