Se, da un lato, con l’iniziativa di Starmer e Macron prende avvio il vecchio progetto degasperiano della Ced, con inevitabili ripercussioni sulle politiche tradizionali del welfare state dell’Europa, oltre a quanto indicato da Draghi sulle scelte di politica economica e finanziaria dell’Unione europea, non sembra più rinviabile una profonda revisione dei meccanismi di governance della stessa Ue. Continuare a legiferare con decreti in sede di Commissione non è più compatibile, risultando spesso queste decisioni lontane mille miglia dagli interessi e dai valori dei cittadini europei.
Bisogna assolutamente dotarci, innanzi tutto, di una Costituzione europea che sappia riconoscere i valori insiti nella millenaria storia dell’Europa, che deve saper tenere insieme quelli fondanti della civiltà giudaico cristiana, con quelli laico liberali post illuminismo. Aver rinunciato a questa sintesi necessaria è stato uno degli errori più grandi commessi nello sviluppo politico istituzionale dell’Ue.
In secondo luogo, è necessario trasferire il potere di legiferare al solo Parlamento europeo, attraverso leggi e decreti legge, così come accade nei singoli parlamenti nazionali dell’Europa. Così avrebbe dovuto nascere l’Unione europea e così si dovrà convenire con leggi promulgate direttamente dal Parlamento europeo, unico organo eletto a suffragio universale e con decreti-legge emessi dal governo europeo, ma che il Parlamento europeo entro 60 giorni può abolire, se contrari agli interessi dei cittadini europei.
Ecco cosa scrive un caro amico, Alessandro Govoni, nel testo che riporto integralmente: “Dal 1992 purtroppo il governo Ue ha iniziato subito a legiferare tramite Direttive cioè con decreti immediatamente e definitivamente esecutivi, cioè non più modificabili dal Parlamento Ue, il 98% dei decreti sono stati emessi tramite Direttive, in questo modo le multinazionali sono riuscite nei vari Stati Ue a privatizzare i settori fondamentali. In Italia, distrutta la Dc, il governo Amato introdusse il decreto-legislativo come strumento di governo privilegiato, che è l’equivalente delle Direttive (il decreto legislativo è immediatamente e definitivamente esecutivo). In questo modo Amato ha privatizzato i settori fondamentali in favore delle multinazionali dei noti potentati finanziari Rothschild/ Rockfeller: un’operazione che ha portato ad un impoverimento progressivo della classe media”.
E poi così prosegue: “Con la Dc, tutte le famiglie potevano accedere ad un mutuo e tutte le famiglie, dicasi tutte, riuscivano a comprarsi la prima casa, se intervenivano difficoltà, la banca, che era dello Stato, allungava il mutuo, senza interessi di mora. Non esisteva l’ammortamento alla francese, non esisteva la disciplina fondiaria. Dopo 33 anni di governi che agiscono con decreti legislativi, con la intervenuta privatizzazione delle banche, 10 milioni di famiglie oggi in Italia non riescono ad accedere ad un mutuo e non riescono pertanto a comprarsi la prima casa. E vi sono milioni di immobili all’asta, perché la disciplina fondiaria introdotta da Amato consente alle multinazionali dei Rothschild/Rockfeller, che dal 1993 controllano al 100% le banche, di mandare subito all’asta anche la prima ed unica casa – che poi queste multinazionali si comprano ad un prezzo irrisorio all’asta, lasciando il mutuatario ancora debitore verso la banca. Questo è il risultato di una Ue che agisce tramite Direttive, questo strumento di legiferare governativo deve essere eliminato e solo il Parlamento Ue può legiferare”.
Essenziale, perciò, è seguire un indirizzo chiaro, ovvero: Agenda Draghi, come necessaria indicazione di politica economica e finanziaria e nuova governance dell’Unione europea, con un ruolo di effettivo controllore-decisore del Parlamento europeo, superando a livello di potere esecutivo l’attuale sistema dell’unanimità, che impedisce l’assunzione di decisioni sulle quali l’unico potere di veto potrà spettare in via esclusiva al Parlamento europeo.