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lunedì, Aprile 21, 2025
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L’Italia festaiola di Pasquetta

L’origine del termine “Pasquetta” è piuttosto semplice e affonda le radici nel linguaggio popolare. Deriva naturalmente dall’essere il giorno che segue la solenne festività di Pasqua.

Mentre la domenica di Pasqua riverbera di solennità e riti antichi, il lunedì dell’Angelo, ribattezzato con affettuosa familiarità “Pasquetta”, si ritaglia uno spazio di spensierata convivialità. Ma chi, oltre ai confini italiani, conosce e celebra questa appendice festiva?

La Pasquetta, con la sua vocazione gita fuori porta e scampagnata, è un’usanza prettamente italiana. Non troverete celebrazioni specifiche con questo nome e queste modalità in gran parte del mondo. Tuttavia, l’idea di un giorno successivo alla grande festa religiosa, dedicato allo svago con i propri cari serpeggia, seppur con forme diverse.

Nei paesi a maggioranza protestante, come Germania, Regno Unito e Stati Uniti, la Pasqua è certamente una festività importante, spesso caratterizzata da tradizioni come la caccia alle uova e la presenza del coniglietto pasquale. Tuttavia, non esiste un corrispettivo diretto della nostra Pasquetta come giorno festivo aggiuntivo dedicato specificamente alle attività all’aperto. Il focus rimane concentrato sulla domenica di Resurrezione.

Curiosamente, l’origine del termine “Pasquetta” è piuttosto semplice e affonda le radici nel linguaggio popolare. Non c’è un inventore ufficiale del nome. Deriva naturalmente dall’essere un “dopo Pasqua” che piega nel diminutivo affettuoso, esaltando la sua natura di “eco” più rilassata della Pasqua.

Aneddoti legati alla Pasquetta sono infiniti e intrisi di quella tipica atmosfera fatta di grigliate improvvisate, esodo biblico verso mete bucoliche, partite a carte sotto un albero fiorito e immancabili “resti” del pranzo pasquale consumati all’aria aperta. Si narra di Pasquette memorabili sotto la pioggia, trasformando la gita in un’epica battaglia contro gli elementi, o di incontri inaspettati durante le scampagnate che hanno dato vita a nuove amicizie o nuovi amori.

Un risvolto più “colto” potrebbe riguardare la sua qualificazione liturgica: il Lunedì dell’Angelo ricorda l’incontro con le donne giunte al sepolcro vuoto di Gesù. Un fatto non meno “centrale” rispetto a quello della Domenica perché innerva la gioia e la dirompente novità della Resurrezione (come d’altronde avviene durante tutto il periodo dell’Ottava, da domenica a domenica, quando per la liturgia ogni giorno è Pasqua).

In ogni caso, l’usanza popolare vuole che la Pasquetta sia un’occasione per prolungare la gioia pasquale in modo informale e godere delle prime tiepide giornate primaverili. Un giorno in cui la solennità lascia il posto alla leggerezza e la tradizione si rinnova nel semplice piacere di stare insieme, celebrando la vita che rinasce, proprio come la primavera.