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mercoledì, Aprile 30, 2025
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Il silenzio di Bersani, i franchi tiratori di Marini e la verità omessa

Non una parola - ripetiamo, non una sola parola - sugli oltre 150 franchi tiratori del Pd e della sinistra estremista che impallinarono nel segreto dell’urna Franco Marini, bloccando la sua possibile ascesa al Quirinale.

Dunque, ricapitoliamo. Bersani, a lungo dirigente del Pci/Pds/Ds/Pd ha rilasciato una lunga ed articolata intervista al Corriere della Sera. Molto bella. Ma c’è un aspetto, peraltro nè nuovo e quasi scontato, che ci ha lasciato basiti in quell’intervista. E cioè, quando parla della sua avventura fallimentare per l’elezione del Capo dello Stato dopo l’esperienza di Giorgio Napolitano nell’aprile del 2013, denuncia esclusivamente il comportamento dei franchi tiratori che hanno impallinato Romano Prodi. I famosi 101. Arrivando a dire, testuale, che tra quei franchi tiratori “c’erano quelli che volevano far fuori Prodi e quelli che volevano far fuori me”. Benissimo. Detto ciò, e proseguendo nella lettura di quell’episodio, peraltro politicamente increscioso e grave, non una parola – ripetiamo, non una sola parola – sugli oltre 150 franchi tiratori del Pd e della sinistra estremista che il giorno prima impallinarono nel segreto dell’urna Franco Marini, storico esponente del cattolicesimo popolare nonché fondatore dello stesso Partito democratico.

Estromesso senza preavviso e senza alcuna motivazione politica dalla segreteria Bersani dopo il primo scrutinio dove Marini aveva ottenuto ben 521 voti e 151 in meno della maggioranza dei due terzi. 521 voti che sarebbero stati quasi sufficienti dopo il quarto scrutinio.

Ma, al di là dei numeri, resta il fatto politico che l’intervista dell’ineffabile Bersani non fa che confermare. E per l’ennesima volta. Ovvero, si ha quasi l’impressione – se non addirittura la certezza – che per l’ex comunista Bersani ci sono stati i franchi tiratori di serie A che hanno compiuto un gesto riprovevole bocciando Prodi, gli ormai famosi e celebri 101. E poi, forse, – anche se Bersani non li cita neanche per sbaglio – i franchi tiratori di serie B, quelli che non votarono per Marini. Una dimenticanza, peraltro l’ennesima appunto, che porta ad una semplice conclusione. E cioè, quando si parla di quella stagione si ha la convinzione politica abbastanza certa che la carta di Franco Marini non era affatto una scelta politica prioritaria e consapevole – e la controprova viene fornita ogniqualvolta “non” si parla di quei franchi tiratori ma solo dei 101 di Prodi – ma uno strumento per iniziare la partita, come si suol dire.

Spiace, comunque sia, che quella pagina politica – peraltro triste e anche un po’ squallida – continui ad essere oscura e anche poco rispettosa dei protagonisti del tempo. E spiace, a maggior stagione, che sia proprio un leader autorevole della sinistra a non sciogliere quei nodi e quei dubbi. Anzi, si ha quasi la sensazione che quei nodi e quei dubbi li si voglia addirittura consolidare e rafforzare.