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venerdì, 9 Maggio, 2025
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L’attesa e la gioia del nuovo inizio della Chiesa

Tutta quella gente che è stata a guardare il bianco, che si è librato nel cielo sopra la Basilica più famosa al mondo, dice anche che esiste l’orgoglio di appartenere a Gesù.

Il comignolo di San Pietro ha segnato il culmine della curiosità di credenti e non credenti, gli uni e gli altri ad osservare il colore del fumo che ne è uscito, quasi fossimo nel vecchio West a leggere i segnali degli Indiani guerreggianti. Il colore bianco di ieri pomeriggio ha mostrato senza fatica interpretativa un accordo sul prossimo Pontefice.

Finalmente si è guardato a San Pietro, oltre la figura del Papa, con un ritorno alla piazza, all’idea di un popolo cristiano che finalmente si è ritrovato in un unicum a cui ciascuno ha sentito di partecipare.

Finalmente i cristiani hanno smesso di parlare e di commentare se Francesco sia stato bravo o incapace. Finalmente sono stati zitti, ritrovando la dimensione del silenzio, in attesa di una notizia che li ha messi tutti insieme a formare quell’esercito di fede al quale non sanno da troppo tempo esattamente di appartenere.

Si dice che lo Spirito Santo ci abbia messo del suo indirizzando le scelte dei Cardinali. È più facile credere che nel comignolo si sia impegnato a bruciare piuttosto tutte le eventuali asperità di comprensione tra gli uomini a cui è stato affidato per poche ore il futuro della Chiesa per poi lasciarli fare senza più ostacoli al cuore e alla mente.

Del resto, quando da piccoli, cadendo, ci si sbucciavano le ginocchia, spesso e volentieri ci si disinfettava con lo “spirito”, un liquido che bruciava senza risparmio. Una purificazione, il pizzicore, era attenuato dal “soffio” di chi ti dava soccorso.  La vita da giovani e da adulti sembra che sia sempre questione di spirito e di soffio, divino o non divino che sia.

Sembra che nella vita bisogna saper prendere gli accadimenti, anche la elezione del Papa, con il giusto spirito o perlomeno saper leggere lo spirito dei tempi per seguire il giusto indirizzo della storia o per orientare la storia al meglio che si possa.

Nel mondo d’oggi c’è per certo chi preferisce affidarsi allo spiritismo per sapere come condursi e chi vedrà con il fumo negli occhi il prossimo Pontefice giudicando secondo schemi che non hanno più ragione d’essere con la morte di Bergoglio.

Ogni volta la Chiesa ricomincia daccapo ed è questa la sua forza sia in caso di continuità con il passato che invece nella ipotesi di un cambio di rotta. Ogni volta risorge senza che mai prima muoia.

Ci sarà chi guarderà alla Chiesa additandola di nuovo come un sistema di venditori di fumo o al meglio un eccesso di fumo e niente arrosto. Ci sarà chi invece pregherà che non vada oltre ancora in fumo quel che ancora riesce ad indicare per la salvezza degli uomini. Ci sarà chi si perderà in giudizi vantando di conoscere i retroscena dei fatti e chi invece reclamerà ancora il vanto di appartenere alla Chiesa.

San Pietro oggi corre il rischio terribile di una grande attenzione, un ritorno alla notorietà, che possa ingannarla come un ritorno ai fasti del passato.  Potrebbe poi scoprire a breve di precipitare nuovamente nel distacco dei suoi fedeli, partecipi ad un evento che li veda protagonisti almeno di sponda, ma lesti a disperdersi subito dopo.

Eppure tutta quella gente che è stata a guardare il bianco, che si è librato nel cielo sopra la Basilica più famosa al mondo, dice anche che esiste, proprio perché in una fase di declino rispetto al passato, l’orgoglio di appartenere a Gesù.

Questa adesione a Lui è assai più che una moda dettata dagli influencers che stordiscono il mondo con i loro strali. È una gioia che strapazza il mondo, contagiosa anche quando conosce appannamenti e crisi. È un sentimento specifico che distingue i Cristiani e che dovrebbe caratterizzarli a dispetto della incomprensibile mestizia che spesso e volentieri si portano addosso.

Si tratta di tornare a scottare un pianeta malato con il proprio unguento di felicità e rimetterlo in salute. Per riuscire in questo, i Cristiani devono tornare ad avere consapevolezza del loro ruolo, dei loro doveri ma anche e soprattutto della loro speciale felicità.

Si è sentito dalla piazza gridare a squarciagola e con emozione “W il Papa”. Significa riscoprire una totale unanime appartenenza ad un Capo e nello stesso tempo un riappropriarsi di una identità che non può lasciare indifferenti e che è già ora una strada tracciata per il futuro.

Fisicamente, per qualche verso, Leone XIV riporta al volto asciutto di Paolo VI. Starà a lui ricordare alla sua gente di mettersi il sorriso in spalla e riprendere il cammino d’abbraccio verso tutti coloro che ancora non conoscono Gesù. Così si smetterà di dire, come fosse uno dei mille divi dello spettacolo, “mi piace o non mi piace questo Papa” perché possa invece dirsi con un diverso approccio di pensiero “mi piacciono i Cristiani e voglio conoscere il loro Dio”.

Ci vorrà un coraggio da leone per riuscire in tutto questo ma lo Spirito soffierà spingendo i passi del popolo di Dio e del suo rappresentante sulla terra per andare a meta. Ha soffiato speditamente in questo Conclave per dare alla Chiesa un nuovo Pontefice. La Madonna di Pompei ha voluto che tutto questo fosse nel giorno della sua supplica. Ci sono segni che non hanno bisogno di commenti.