Presidente Sanza, l’omaggio ad Aldo Moro arriva il giorno dopo l’elezione del nuovo Papa. Una coincidenza che invita alla riflessione?
Senza dubbio. Il nuovo Pontefice, Leone XIV, ha indicato nel “camminare insieme” lo stile della Chiesa. È un’espressione che ci riporta direttamente al pensiero e alla prassi di Moro. Per lui, “camminare insieme” significava soprattutto custodire, con ostinazione e responsabilità, l’unità della Democrazia cristiana. Non era un’unità fittizia, ma un punto di equilibrio costruito nella fatica quotidiana del confronto tra punti di vista differenti. Mi viene da dire che se fosse con noi Moro “capirebbe” da par suo il messaggio di Papa Prevost e certo lo saprebbe assumere e ricomporre, con le giuste mediazioni culturali, nell’afflato di una politica orientata alle “res novae” (per usare il linguaggio di Leone XIII cui il nuovo Pontefice si richiama nel nome).
È un’eredità politica ancora attuale?
Credo proprio di sì. Moro fu molto più di un raffinato interprete degli equilibri democratici; più di tutto fu il garante di un’identità profonda, quella del cattolicesimo politico. Il suo modo di mediare, di ascoltare e di cercare sempre il bene possibile, rappresenta una forma alta di politica. In un’epoca dominata dalle semplificazioni e dagli estremismi, la sua lezione democratica resta una bussola preziosa: la bussola della responsabilità.
Il mondo politico sembra oggi lontano da quella lezione.
Lontano, sì. Ma la memoria può essere anche seme di futuro. Ricordare Moro è un modo per riattivare energie sopite. In tanti avvertono ancora la forza del suo esempio, pur in una società dispersa e confusa. La sua idea di politica come direzione e pedagogia, come tensione creativa, può tornare ad animare chi non si riconosce più nei populismi e nei personalismi.
Ed è su questa Italia che vuole far leva Tempi Nuovi?
Proprio così. Non ci rassegniamo. C’è un elettorato che può rimobilitarsi, se si offre una proposta limpida, autonoma, democratica e cristianamente ispirata. Tempi Nuovi nasce da questa consapevolezza. Vogliamo coltivare l’ambizione di una proposta nuova, libera da condizionamenti, capace di unire e non di dividere. “Tempi nuovi avanzano”, diceva Moro. E noi vogliamo dare corpo a questa speranza, cercando innanzi tutto di avvicinare sensibilità e inclinazioni che popolano dialetticamente lo spazio del cattolicesimo italiano.