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domenica, 25 Maggio, 2025
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Un digiuno per Gaza. De Toni: “Fermare l’offensiva militare nella Striscia“

La Rete di Trieste lancia un’iniziativa ispirata alle parole di Papa Leone XIV. Russo: “Uniamoci alla voce profetica di La Pira per fermare la tragedia di Gaza”.

Gli amministratori locali che nel 2024, in occasione della  Settimana Sociale dei cattolici italiani, hanno dato vita alla loro “Rete”, lanciano un appello accorato per la pace. L’iniziativa, promossa dal coordinatore Francesco Russo, invita a un digiuno collettivo – domani lunedì 26 maggio –  come gesto simbolico e civile contro l’orrore della guerra in corso a Gaza.

“È impossibile continuare ad assistere passivamente a quella che è una delle più grandi tragedie umanitarie della storia recente – si legge nella nota della Rete –. È colpevole rassegnarsi davanti a tanta sofferenza innocente. Nulla può giustificare quanto sta accadendo”.

A ispirare il gesto è l’appello di Papa Leone XIV, che ha invocato un cessate il fuoco immediato e l’ingresso sicuro di aiuti umanitari. «Ci uniamo alle sue parole – prosegue il comunicato – perché il prezzo di questa guerra lo stanno pagando i bambini, gli anziani, i malati. Non si può più tacere».

La proposta della Rete si rivolge non solo agli amministratori locali ma a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. “È anche un invito al nostro Governo e al Parlamento – sottolinea Russo – affinché, al di là delle appartenenze, la politica italiana si attivi con tutti gli strumenti disponibili per fermare questa spirale di dolore”.

Tra i primi firmatari figurano amministratori di diversa provenienza territoriale e politica: Alberto De Toni (sindaco di Udine), Giacomo Possamai (sindaco di Vicenza), Anna Maria Bigon (consigliera regionale del Veneto), Monica Canalis (Piemonte), Debora Ciliento (Puglia), Roberta Gaeta (Campania), Margherita La Rocca Ruvolo (Sicilia), Aldo Salaris (vicepresidente del Consiglio regionale della Sardegna), Giuseppe Irace (Segretario per le Persone e la Comunità) e Argia Albanese (Presidente MPPU).

Il sindaco De Toni, che è anche delegato Anci per l’Università e la ricerca, rafforza il senso dell’appello: “A Gaza si consuma una tragedia che desta ogni giorno sconcerto e sdegno per le immagini di distruzione, lutti e sofferenze. L’ultimo simbolo di questo scempio è la dottoressa palestinese che in ospedale si trova a riconoscere nove dei suoi dieci figli, morti sotto l’ennesimo bombardamento”. 

“L’Europa e quindi l’Italia – conclude De Toni – devono fare di tutto, in sede politica e diplomatica, per fermare l’offensiva militare nella Striscia. Anche con il digiuno vogliamo far sentire una parola di pace”.