Vienna si è aggiudicata l’Access City Award 2025, per i suoi straordinari sforzi nel rendere la città accessibile alle persone con disabilità al fine di attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD)
Un premio che parla alle città e ai governi
Assegnato a Vienna il Premio Access City Award 2025 della Commissione Europea
Potrebbe offrire qualche spunto di riflessione alla politica, alle istituzioni e alla stessa pubblica opinione la notizia dell’attribuzione a Vienna (Austria) del “Premio Access City Award 2025“ per le città a misura di disabili. Si tratta di un importante riconoscimento che ogni anno – a partire dal 2010 – viene assegnato, previo apposito bando di concorso e selezione dei meriti certificati – dalla Commissione Europea con la collaborazione del ‘Forum per le persone disabili’ e la “Piattaforma AGE per gli anziani” alle città con più di 50 mila abitanti che abbiano realizzato significativi interventi di adeguamento e innovazione del proprio contesto urbano, infrastrutturale, edilizio e residenziale al fine di migliorarne l’accessibilità e la fruizione da parte delle persone con difficoltà, a partire proprio da quelle disabili e dagli anziani.
La mission dell’iniziativa è di sensibilizzare la sempre più vasta platea di cittadini comunitari ai concreti problemi di spostamento, accesso e utilizzo dei servizi quotidianamente vissuti dalle persone con deficit motori, affinché possa prender corpo e consistenza la consapevolezza dei condizionamenti di queste oggettive e spesso insormontabili difficoltà e si diffonda una politica di “avvertita attenzione” e “adeguate iniziative” presso i governi centrali e le autorità locali per garantire ai disabili pari opportunità di accesso alla vita delle città e dei contesti metropolitani.
I criteri della Commissione per misurare l’accessibilità urbana
Questi sono i parametri in base ai quali la Commissione dell’U.E. valuta la pertinenza, la congruenza e la tangibilità dei miglioramenti infrastrutturali adottati o in via di elaborazione: l’ambiente urbano, gli spazi pubblici, i trasporti e le relative infrastrutture, le aree pedonali, l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’informazione e la comunicazione (comprese le nuove tecnologie TIC), i progetti di inclusione, le strutture e i servizi, l’accesso al lavoro e allo sport.
Previa selezione delle città partecipanti al bando di concorso indetto dalla Comunità Europea, vengono valutati e graduati i contesti urbani: come scritto la vincitrice dell’edizione 2025 è risultata la capitale austriaca (2 milioni di abitanti) perché da almeno un decennio si impegna a fondo per rendere accessibili le strutture urbane alle persone con disabilità e a tutti gli altri utenti.
Vienna si è aggiudicata l’Access City Award 2025, per i suoi straordinari sforzi nel rendere la città accessibile alle persone con disabilità al fine di attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD). Le iniziative intraprese dalla capitale austriaca per agevolare l’accesso agli spazi pubblici, ai trasporti pubblici, alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e ai servizi pubblici hanno migliorato significativamente la vita delle persone con disabilità. L’approccio globale della città, che combina sostenibilità sociale, economica e ambientale, è un esempio lampante di come le grandi capitali possano integrare con successo l’accessibilità in ogni aspetto della vita urbana. Vienna è la seconda città austriaca a vincere l’Access City Award, dopo Salisburgo nel 2012.
Le altre città premiate nel 2025
Norimberga (Germania) ha ricevuto il secondo premio per il suo approccio impegnato e strategico all’accessibilità, in settori quali trasporti, occupazione, sport e tempo libero. Il suo Consiglio dedicato alle persone con disabilità garantisce il loro coinvolgimento attivo nella pianificazione della città.
Poiché quest’anno è stato caratterizzato dai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024, la Commissione ha inoltre assegnato a Norimberga una menzione speciale per le infrastrutture sportive accessibili, investendo in centri sportivi inclusivi dotati di attrezzature adattate e formazione per allenatori in sport adattati e nuoto inclusivo.
La città di Cartagena (Spagna) ha vinto il terzo premio per i suoi sforzi volti a rendere il turismo e la vita culturale più accessibili alle persone con disabilità. Ad esempio, la città offre assistenza alle persone con disabilità durante la balneazione nelle spiagge più frequentate e offre posti riservati e accessibili in occasione di eventi pubblici, nonché aree ricreative e parchi giochi accessibili.
Mentre Borås (Svezia) ha ricevuto una menzione speciale per il suo ruolo nell’ambiente costruito e nei trasporti. Questo premia l’impegno e le iniziative di lunga data della città per superare notevolmente gli standard nazionali di accessibilità nei trasporti pubblici, nelle strade, negli edifici e in altre parti dell’ambiente costruito. Borås ha vinto l’Access City Award nel 2015 e continua il suo impegno costante per rimuovere le barriere per le persone con disabilità.
Una strategia europea per superare gli ostacoli
Si stima che nell’U.E. una persona su cinque è oggi affetta da disabilità (si tratta di ben 120 milioni di cittadini) mentre un terzo degli ultrasettantacinquenni accusa deficit neuro-motori che ne limitano la qualità della vita. Per questi motivi Josè M. Barroso – quando era Presidente della Commissione Europea – aveva adottato fin dal 2010 una vera e propria “strategia globale europea” per superare gradualmente le barriere e gli ostacoli (urbanistici, architettonici, infrastrutturali, legislativi, di comunicazione) che impediscono alle persone disabili un accesso paritetico alla vita sociale, a partire dai contesti urbani di vita e di residenzialità.
Condizione ineludibile per consentire a tutti di esercitare pienamente i diritti sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite, dai trattati U.E. e dalla Carta dei Diritti fondamentali, oltre che dalle rispettive legislazioni nazionali.
Abbattere ogni tipo di barriera è in primis un dovere di civiltà, che restituisce piena e paritetica dignità alle persone in vista del superamento di ogni discriminazione fisica e di ogni stigma sociale: tutti gli ostacoli materiali e immateriali che si frappongono a questo principio di eguaglianza e partecipazione devono dunque essere rimossi.
A questi principi sanciti e condivisi a livello di U.E. dovrebbero ispirarsi le politiche nazionali e locali in materia di normative urbanistiche in rapporto alle disabilità: si tratta di un tema stimolante ed attuale sul quale misurarsi in termini di sostenibile progettualità, a partire dai vertici della Commissione europea, per rimettere (più dei mercati, delle banche e della globalizzazione) la persona e i suoi diritti al centro del dibattito politico.
P.S. Ecco le città vincitrici del primo premio delle precedenti edizioni:
2024, San Cristóbal de La Laguna (Spagna); 2023, Skellefteå (Svezia); 2022, Città di Lussemburgo (Lussemburgo); 2021, Jönköping (Svezia); 2020, Varsavia (Polonia); 2019, Breda (Paesi Bassi); 2018, Lione (Francia); 2017, Chester (Regno Unito); 2016, Milano (Italia); 2015, Borås (Svezia); 2014, Göteborg (Svezia); 2013, Berlino (Germania); 2012, Salisburgo (Austria); 2011, Ávila (Spagna).