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martedì, 17 Giugno, 2025
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Un’Italia finanziaria più solida, ma non immune dai rischi globali

Il Comitato per le politiche macroprudenziali fotografa uno scenario di stabilità, pur in un contesto segnato da turbolenze internazionali e incognite sui mercati. L’Italia deve essere attenta a non abbassare la guardia.

Vigilanza coordinata e attenzione ai segnali d’allerta

Si è svolta nei giorni scorsi, esattamente il 13 giugno, presso la sede della Banca d’Italia a Roma, la riunione del Comitato per le politiche macroprudenziali, l’organismo interistituzionale che sovrintende alla stabilità dell’intero sistema finanziario nazionale. Il Comitato – che riunisce il Governatore della Banca d’Italia, i Presidenti di Consob, Covip e Ivass, e un rappresentante del Ministero dell’Economia – ha rilevato un quadro generalmente stabile, sebbene esposto a fattori di incertezza esterni.

L’economia italiana continua a beneficiare di elementi strutturali positivi: occupazione sostenuta, inflazione contenuta, bilancia dei pagamenti in attivo. A questi si aggiunge il miglioramento del rating sovrano da parte di alcune agenzie internazionali. Tuttavia, l’incertezza derivante dalle tensioni geopolitiche e dalle politiche  commerciali globali, inclusi i recenti dazi statunitensi, impone prudenza.

Criptoattività e debito pubblico restano sorvegliati speciali

Nel mirino del Comitato anche l’espansione delle criptoattività e la loro crescente interconnessione con i settori tradizionali. Un’eventuale instabilità potrebbe riflettersi con maggiore intensità sull’Italia, a causa dell’elevato livello del debito pubblico.

Il sistema bancario mostra indicatori solidi in termini di redditività e patrimonializzazione, anche se affiorano segnali di deterioramento della qualità del credito. La situazione del settore assicurativo è positiva, sostenuta da buona liquidità e solidità patrimoniale. I comparti del risparmio gestito e dei fondi pensione appaiono sotto controllo.

Famiglie e imprese: segnali contrastanti ma incoraggianti

Le famiglie italiane si trovano in una posizione finanziaria robusta: basso indebitamento e aumento della ricchezza finanziaria nel 2024. Da segnalare la battuta d’arresto nell’acquisto di strumenti complessi come i certificates, i cui rischi restano sotto attenta osservazione.

Sul fronte aziendale, la redditività delle imprese ha subito un calo ma rimane su livelli elevati, mentre la leva finanziaria ha raggiunto il minimo degli ultimi vent’anni.

Regolazione europea, no alla deregolamentazione

Il Comitato guarda con favore a una possibile semplificazione del quadro regolatorio europeo, a condizione che non si traduca in una deregulation pericolosa. Ogni intervento dovrà essere coerente con gli standard globali e mantenere alta la resilienza del sistema.

È stato inoltre avviato il lavoro per definire un quadro analitico utile alla valutazione delle clausole di riserva nei contratti indicizzati, come previsto dal decreto legislativo n. 207 del 2023. In gioco c’è la capacità del sistema di gestire i rischi connessi a modifiche degli indici di riferimento.

In sintesi, l’analisi del Comitato rafforza la percezione di un sistema Paese capace di reggere gli urti, ma attento a non abbassare la guardia. Una vigilanza costante e coordinata resta la miglior garanzia contro i rischi sistemici del nostro tempo.