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venerdì, 20 Giugno, 2025
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Metaverso relazionale e scenari futuristici

Nuove interfacce sociali e umane tra reti neurali artificiali, intelligenza empatica e mondi digitali immersivi. Sull’onda di questa grande trasformazione, il futuro dipende dalla capacità di coniugare innovazione ed etica.

Verso una nuova psicologia del profondo digitale

I miei studi e approfondimenti in materia di psicologia sociale delle reti neurali artificiali e di digital humans, in previsione di seminari accademici, ci aprono a una serie di osservazioni.

L’avvento delle tecnologie avanzate correlate alle reti neurali artificiali ad impatto sociale sta rapidamente evidenziando come mondi centrali della società stiano entrando nella fase evolutiva della propria natura. Algoritmi empatici, metaverso relazionale e neuro-roboetica disegnano nuove scienze come la promptologia sociale oppure una nuova psicologia del profondo digitale.

Il metaverso relazionale supera il rapporto con le AI di diverso genere, crea nuove opportunità di inclusione sociale ed innovazione permanente per tutte le generazioni e per tutte le età. È l’alba di una nuova istologia della creatività umana.

Tecnologie emergenti e reti di inclusione

L’introduzione di tecnologie avanzate nel sistema sociale – per esempio in economia sociale, nel terzo settore, nella ricerca scientifica civica e di quarta missione della conoscenza, nelle politiche pubbliche e nell’advocacy – amplia e rende la società del sapere più sostenibile e responsiva alle esigenze della modernità.

La predittività algoritmica rappresenta una frontiera previsionale, una risposta tempestiva ai cambiamenti significativi dello sviluppo umano della persona.

La formazione di una generazione di “inno-humans” non è solo la promozione dell’alfabetizzazione digitale, ma è conseguire un’avveniristica consapevolezza della psicologia del deep learning, di quella autentica psicologia sociale della profonda interfaccia umano-rete neurale artificiale.

Nuove reti si creano, si reinventano, si plasmano: sono le reti di inclusione digitale.

Il metaverso relazionale come nuovo spazio sociale

Mentre l’intelligenza artificiale va verso il tramonto della sua esistenza collettiva, il metaverso relazionale diventa il “nuovo spazio di interazione sociale e di inclusione”, quel “meta-horizon” – sistema planetario di mondi sognati, immaginati e pensati ma mai realizzati.

Lo scenario è quello di utilizzare questo “pluriverse” per creare spazi virtuali di partecipazione attiva al living sociale, con education, games, supporto di ogni tipo, etc.

Entrare nella relazionalità metaversica è offrire spazi sociali, economici e psicologici per “psico-connettersi” al virtuale, all’immersivo e all’aumentato.

Algoretica, etica e centralità della persona

Tra le reti neurali artificiali e il machine learning, le tecnologie emergenti possono collocarsi per essere utilizzate nello sviluppo di soluzioni personalizzate per quella dimensione sociale che necessita di supporto.

La psicologia sociale delle reti neurali artificiali alla base del metaverso ha un potenziale enorme nell’integrare l’inclusione, la partecipazione e la sostenibilità.

L’intelligenza artificiale e la realtà virtuale possono realmente abbattere barriere geografiche, fisiche e sociali, creando spazi dove l’interazione tra persone è possibile, inclusiva e arricchente.

Il futuro di questa trasformazione dipende dalla capacità di coniugare innovazione ed etica, assicurando che le tecnologie siano sempre al servizio del benessere delle persone e della comunità.

La tecnologia deve rimanere un mezzo e non un fine. Algoretica e centralità della persona rimangono al centro, un meta digital interface human model da analizzare, studiare ed esplorare.

Sempre che il futuro non ci richieda di rispettare la parte etico-sensibile delle reti neurali artificiali sociali. Saremo in presenza di “altro non umano”?