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martedì, 24 Giugno, 2025
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La guerra ha messo pace tra Israele e Iran?

Trump ha dato l’annuncio della tregua attorno alla mezzanotte italiana. In giornata vari segnali avevano lasciato intravedere la possibilità della svolta. Oggi l’Assemblea della Nato può forse registrare una maggiore sintonia tra gli alleati.

L’annuncio e i segnali della svolta

L’annuncio è arrivato a sorpresa, ma fino a un certo punto. Donald Trump, sulla sua piattaforma Truth, ha reso noto attorno alla mezzanotte (ora italiana) che Israele e Iran avevano concordato una tregua di 12 ore, formalmente non simultanea. Una sospensione dei raid e dei lanci missilistici che apre un varco nel cuore di una regione scossa da settimane di tensioni crescenti e che trova spiegazioni precise in una serie di segnali accumulatisi nel corso della giornata. A partire dal ringraziamento dello stesso Trump a Teheran per aver preavvisato dei lanci diretti contro le basi statunitensi in Qatar, interpretato fin dal primo momento come prova della volontà iraniana di salvare l’onore e l’orgoglio nazionale pur evitando un’escalation fuori controllo. Una rappresaglia simbolica e a basso impatto, letta nel linguaggio della diplomazia come tentativo di tenere aperto un canale per il confronto.

Il segnale di Mosca

A confermare questa ipotesi è stata la visita a Mosca del ministro degli Esteri iraniano. Al Cremlino, pur di fronte alla tiepida accoglienza di Putin e alla chiara riluttanza russa a sposare un’avventura militare su vasta scala, è emersa la consapevolezza che l’opzione negoziale restava l’unica percorribile.

Le parole di Trump

Trump, nel rilanciare questi segnali, è ricorso a parole dal forte peso simbolico e umano: “Che Dio benedica Israele, che Dio benedica l’Iran, che Dio benedica il Medio Oriente, che Dio benedica gli Stati Uniti d’America e che Dio benedica il mondo intero”. Una preghiera laica rivolta a tutte le parti coinvolte e rilanciata sulla sua piattaforma come appello alla responsabilità.

Una tregua sospesa

Resta adesso da capire se la tregua (a scaglioni e limitata) ore saprà trasformarsi nel primo tassello di un processo più ampio e strutturato o finirà per illanguidirsi lasciando nuovamente spazio alla logica dei missili e dei raid. Le prossime ore saranno cruciali e definiranno se questa sospensione dei combattimenti diventerà un’opportunità di costruzione o solo un respiro sospeso prima del fragore dei cannoni.

L’occasione della Nato

Intanto, l’apertura dei lavori dell’Assemblea generale della Nato cade in un momento chiave. Dopo mesi segnati da tensioni e divergenze transatlantiche, l’annuncio di Trump potrebbe rilanciare un clima di solidarietà e confronto più serrato tra Washington e gli alleati europei. In gioco non c’è solo la stabilità del Medio Oriente, ma la credibilità dell’Alleanza e la capacità dei suoi membri di governare scenari di crisi in rapida evoluzione.

Tra speranza e realtà

Se la tregua reggerà e saprà evolvere in una nuova fase diplomatica, il mondo avrà guadagnato una nuova opportunità per fermare la spirale dei conflitti e costruire un futuro più sicuro. Altrimenti, sarà l’ennesima illusione spazzata via dal fragore dei missili e dal peso della storia.

Allegato

Il post di Trump su Truth

CONGRATULAZIONI A TUTTI!

È stato concordato in via definitiva e reciproca tra Israele e Iran che verrà stabilito un cessate il fuoco completo e totale (tra circa 6 ore, quando entrambe le parti avranno concluso le ultime missioni ancora in corso!) della durata di 12 ore, al termine delle quali la guerra sarà considerata conclusa!

Ufficialmente, l’Iran avvierà il cessate il fuoco e, allo scadere della dodicesima ora, Israele darà inizio al suo, mentre alla ventiquattresima ora verrà salutata dal mondo intero la FINE UFFICIALE della “Guerra dei 12 giorni”.

Nel corso dei rispettivi periodi di cessate il fuoco, entrambe le parti rimarranno pacifiche e rispettose. Partendo dal presupposto che tutto funzionerà come previsto – e funzionerà –, desidero congratularmi con entrambi i Paesi, Israele e Iran, per aver dimostrato determinazione, coraggio e intelligenza nel porre fine a quella che verrà ricordata come la “Guerra dei 12 giorni”.

Una guerra che avrebbe potuto trascinarsi per anni e distruggere l’intero Medio Oriente, ma che invece si è conclusa e non si ripeterà mai più!

Che Dio benedica Israele, che Dio benedica l’Iran, che Dio benedica il Medio Oriente, che Dio benedica gli Stati Uniti d’America e che Dio benedica il mondo intero!