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giovedì, 26 Giugno, 2025
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La guerra è finita, a Gaza la strage continua

Pace fatta con l’Iran, ma nella Striscia si continua a morire al ritmo di un centinaio di persone al giorno. Qual è il futuro dei palestinesi e quale Israele uscirà da questa guerra?

Una vittoria non raggiunta

L’impressione è che Israele, dopo aver distrutto Gaza, non abbia ancora vinto. Proprio ieri sette soldati israeliani sono stati uccisi nel conflitto, mentre gli ostaggi restano nelle mani di Hamas. Cosa potrebbe accadere ancora?

La fine dei due stati

La prospettiva dei due stati per due popoli è ormai tramontata, pur essendo ipocritamente invocata da chi nulla ha fatto perché si realizzasse. Gaza è rasa al suolo, ma già prima del 7 ottobre 2023 era isolata dal mondo, senza accessi via terra, aria o mare indipendenti. Quanto alla Cisgiordania, è ormai frantumata in villaggi assediati e isolati dall’espansionismo dei coloni.

Israele di fronte a un bivio

Resta solo lo Stato di Israele. Ma in che modo? Quale destino avranno i palestinesi? Quale Israele verrà fuori da questo processo di annientamento? Se Israele decidesse di consentire loro di restare, dovrebbe garantire pari diritti di cittadinanza, rinunciando di fatto alla propria natura ebraica e al primato religioso ed etnico sulla quale è stata costruita. Al contrario, se imponesse un regime di apartheid sul modello sudafricano, cesserebbe di essere uno Stato democratico.

La speranza di una pulizia etnica

Cessato il conflitto con la Siria, Netanyahu e i ministri della destra religiosa hanno subito rilanciato la necessità di “completare il lavoro” a Gaza. La strage continua, con l’obiettivo di eliminare quanti più palestinesi possibile e spingere gli altri ad andarsene.

L’odio che non si cancella

Non è affatto certo che Israele riesca a realizzare la più grande pulizia etnica della storia dopo la Shoah. Una sola certezza però rimane: Israele non sfuggirà all’odio dei popoli umiliati, affamati e ammalati, di chi si è visto distruggere la casa e rubare la terra, di chi ha visto scuole e ospedali trasformati in macerie alla perenne ricerca dei terroristi e amici ammazzati mentre chiedevano pane.

L’Europa di fronte alle sue responsabilità

Distruggendo Gaza, Israele rinuncia alla pace per decenni e l’Europa, continuando a fornire armi e giustificazioni alla strage, finisce per rassegnarsi a convivere con la realtà amara e pericolosa del terrorismo di ritorno.