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lunedì, 7 Luglio, 2025
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I Brics tornano sulla scena: multilateralismo sotto attacco, cresce la sfida all’Occidente

Al vertice di Rio, Lula richiama il Movimento dei Non Allineati e accusa: l’ordine globale è polarizzato, l’autonomia dei Paesi emergenti è minacciata.

Un vertice con toni da Guerra fredda

Si è concluso domenica a Rio de Janeiro il vertice dei Brics, il gruppo che riunisce alcune tra le principali economie emergenti del pianeta. I leader dei Paesi aderenti – tra cui Brasile, India, Cina, Russia e Sudafrica – hanno presentato il blocco come difensore del multilateralismo e si sono espressi con toni duri contro gli attacchi militari in corso in vari teatri di crisi, denunciando in particolare le politiche unilaterali degli Stati Uniti, sia in ambito commerciale sia militare.

Nel suo discorso di apertura, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha evocato il Movimento dei Paesi non allineati, nato durante la Guerra fredda come alternativa alle logiche bipolari.

“I Brics sono gli eredi del Movimento dei Non Allineati – ha dichiarato Lula – Con il multilateralismo sotto attacco, la nostra autonomia è di nuovo sotto scacco”.

Critiche a Usa, Israele e ai dazi

Al centro della discussione, anche la necessità di riformare la governance internazionale, giudicata inadeguata a rappresentare l’attuale scenario multipolare.

“Se l’ordine mondiale non riflette più la realtà del XXI secolo – ha sottolineato Lula – tocca ai Brics contribuire a trasformarlo”.

Il vertice si è chiuso con una dichiarazione congiunta in cui i leader hanno condannato gli attacchi militari contro l’Iran, in particolare contro infrastrutture civili e siti nucleari pacifici sotto controllo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica.

Altrettanto netta la condanna per l’offensiva israeliana su Gaza e l’espressione di “grave preoccupazione” per il popolo palestinese. Nella stessa dichiarazione, i Brics hanno definito “attacco terroristico” l’episodio di violenza nel Kashmir amministrato dall’India.

Leconomia globale sotto pressione

Oltre ai conflitti, i Brics hanno lanciato un allarme anche sul piano commerciale. La crescente tensione tra le grandi potenze economiche, avvertono i firmatari, rischia di compromettere la stabilità del commercio globale. In particolare, viene criticato “l’aumento indiscriminato delle tariffe”, interpretato come segno evidente di ritorno al protezionismo.

Nel suo intervento, Lula ha ricordato che i Paesi Brics rappresentano oltre la metà della popolazione mondiale e circa il 40% della produzione economica globale.

Una forza che – secondo il presidente brasiliano – deve avere voce e peso in un mondo attraversato da disuguaglianze, squilibri e logiche di blocco.