Dunque, ricapitoliamo. Secondo l’ormai scontata e collaudatissima narrazione della sinistra
politica, culturale, editoriale, giornalistica e soprattutto televisiva – mi riferisco, nello specifico, ai soliti talk serali – siamo da ormai quasi tre anni alla vigilia dei seguenti scenari e rischi concreti:
“compressione delle libertà”, “torsione illiberale”, “monopolio del servizio pubblico
radiotelevisivo”, “violazione sistematica dei principi e dei valori costituzionali”, “attacco agli organi dello Stato che garantiscono e tutelano la democrazia” e, dulcis in fondo, ci avviciniamo sempre di più ad un clima sostanzialmente “dittatoriale”.
Questo sarebbe l’orizzonte concreto che ci attende perchè, come direbbe la simpatica Gruber, di fronte ad un “governo di destra destra” le libertà democratiche rischiano di essere definitivamente sacrificate sull’altare di un regime dispotico, tirannico e sempre più simile alle democrazie illiberali ed autoritarie alla Orban.
Ora, per capirci e senza sminuire affatto questo rischio che metterebbe definitivamente in soffitta la democrazia, i suoi valori, i suoi principi, la sua prassi e le sue concrete procedure e modalità, si tratta di capire se possiamo veramente andare in ferie oppure, e al contrario, se dobbiamo trascorrere un’estate militante pronti a scendere in campo per difendere “con le unghie e con i denti” – per dirla con i populisti dei 5 stelle – la nostra democrazia e la nostra Costituzione repubblicana.
Al riguardo, non vorrei essere un facile profeta o avere straordinarie capacità politiche anticipatrici, ma temo che anche per questa estate i teorici della dittatura imminente, delle torsioni illiberali e delle libertà a rischio siano già in vacanza da un pezzo e in località lussuose – come, del resto, prevede lo status sociale di questi ricchi predicatori laici – e sino a metà settembre possiamo continuare a convivere tranquillamente e assenza problema alcuno con questo simil regime dispotico e tirannico.
Ecco perchè, al di là delle battute, che poi battute non sono perchè semplicemente si limitano a fotografare ciò che realmente accade nelle narrazioni quotidiane di un preciso campo politico, culturale e mediatico forse è anche arrivato il momento per smontare definitivamente ed irreversibilmente queste ricostruzioni comiche se non addirittura grottesche.
Tutto ciò, come ovvio e anche scontato, non significa affatto sminuire i rischi che può correre la qualità della nostra democrazia di fronte a singole ricette politiche e programmatiche. Però il tutto deve avere un limite perchè, altrimenti, si cade appunto nel ridicolo e e anche un po’ nella comicità casereccia.
Per queste ragioni semplici ed essenziali e per tornare all’inizio di questa breve riflessione,
possiamo – almeno credo – tranquillamente andare in vacanza consapevoli che la nostra
democrazia è ancora salda e le nostre libertà garantite e tutelate. Certo, poi arriva settembre e gli innumerevoli predicatori ed imbonitori tornano dai lussuosi ed esclusivi resort e ricomincia la samba. Ovviamente, però, per chi ancora ci crede e si fa condizionare.