La crisi internazionale, segnata dalle improvvisazioni della politica americana e dall’incapacità dell’Europa di trovare una via autonoma, obbliga a ripensare gli assetti globali. È il filo conduttore del saggio di Stefano Baietti, che propone una svolta radicale: rifondare l’Onu e avviare la Federazione europea a partire dal nucleo dei tre Paesi “carolingi” – Francia, Germania e Italia.
L’idea nasce da un richiamo forte a papa Leone XIII. Baietti vede in lui non soltanto l’autore della Rerum novarum, ma un vero pensatore politico, capace di offrire criteri universali per il dialogo tra i popoli. Non a caso, la Chiesa dell’Ottocento collaborò, seppur in modo riservato, alla nascita del diritto internazionale con le Conferenze dell’Aia del 1899 e del 1907.
Al centro del saggio vi è la denuncia della ormai conclamata debolezza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, in pratica controllato proprio da quelle potenze che negli ultimi decenni hanno promosso guerre e minacciato i vicini. Per Baietti, questo organismo va ripensato: occorre aprirlo a Paesi realmente democratici, immaginando persino un ruolo per il Vaticano come garante morale e simbolico della pace.
Un secondo pilastro è l’Europa. Contro l’azzardo protezionista di Donald Trump e la frammentazione degli Stati membri, Baietti rilancia l’ipotesi di una “federazione carolingia”: un’integrazione immediata in nove settori strategici – energia, trasporti, finanza, sicurezza, università, sanità e altri ancora. Non una semplice unione economica, ma una nuova “religione civile” per dare all’Europa un’anima e una missione.
La tesi, ardita ma ben argomentata, è che solo un’Europa coesa e un’Onu rifondata possano garantire un equilibrio stabile nel XXI secolo. E che la visione di Leone XIII, con la sua forza profetica, resti la bussola per orientare politica ed economia verso la giustizia e la pace.
👉 Il testo integrale del saggio di Stefano Baietti è disponibile [a questo link] in formato pdf.