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giovedì, 21 Agosto, 2025
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Voci dal Leoncavallo sgomberato: qui cultura e accoglienza

Milano, 21 ago. (askanews) – A Milano decine di attivisti si sono riuniti davanti al Leoncavallo, in via Watteau, nel giorno in cui le forze dell’ordine hanno sgomberato l’ultima sede dello storico centro sociale milanese. Un presidio per parlare, riorganizzarsi e raccontare cosa ha significato per Milano il Leoncavallo, fondato nel 1975 nella via da cui ha preso il nome.

“Ancora un altro atto molto palese del fatto che questa citt cambiata completamente, una citt che non riesce a valutare quelli che sono stati dei momenti importanti di sviluppo culturale, artistico e anche politico della citt e della societ milanese viene trattato in questo modo, chiaro c’ un governo fascista del nostro paese e questi sono anche questi sono i risultati di questa deriva politica generale”, dice uno degli attivisti.

“Quello che sta venendo oggi il fatto che la citt di Milano va a perdere un centro culturale del genere soltanto per l’ennesima speculazione edilizia futura, perch cosa ci faranno al posto di questo posto? Come al solito si parla sempre in nome di legalit di una giustizia che in realt fatta da leggi e regole”, “Un luogo dove un punto di incontro di controculture e si continua a fare come dire rivoluzioni culturali costanti”, aggiunge una attivista che sottolinea: “Al Leoncavallo viene gente di tutti i tipi, famiglie, persone che hanno bisogno di assistenza o sono ai margini, tutti vengono accolti al Leoncavallo”.

“Il Leoncavallo mi ha sempre accolta – racconta una delle deejay che si occupa delle serate del centro – ha sempre accolto tutte le idee, tutte le possibilit, le richieste che venivano dei giovani intorno a me e personalmente mi sento di dire che mi ha dato la possibilit di vivere delle esperienze”.