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giovedì, 25 Settembre, 2025
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Palestina, passi avanti all’Onu. L’Italia resta ferma al palo

Il riconoscimento francese apre una nuova fase. Cresce il sostegno internazionale per la soluzione dei due Stati, mentre Roma resta bloccata da ambiguità politiche e geopolitiche.

La mobilitazione internazionale a favore del popolo palestinese cresce, pur tra tensioni e contraddizioni. Alla domanda di stabilità e pace con Israele si accompagna una pressione crescente dell’opinione pubblica e dei governi. Gli episodi di violenza, con punte assai gravi anche a Milano, vanno condannati senza esitazione, perché nulla giustifica aggressioni e vandalismi. Ma resta intatto e anzi si amplia il fronte di chi chiede con forza lo stop all’invasione della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano.

La svolta francese e l’appello saudita

Il segnale più rilevante è arrivato dall’Onu, dove il presidente Emmanuel Macron ha annunciato il riconoscimento della Palestina da parte della Francia. Un atto definito “storico e coraggioso”, che ha subito trovato eco nel ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud. Il capo della diplomazia di Riad ha invitato tutti i Paesi a compiere un passo analogo, ribadendo che la soluzione dei due Stati è l’unico modo per costruire una pace giusta e duratura.

Abu Mazen prende le distanze da Hamas

Un altro passaggio chiave è venuto dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. In collegamento con la Conferenza Onu ha chiarito che Hamas non avrà alcun ruolo nel futuro governo palestinese e che le fazioni dovranno consegnare le armi all’Anp. Una presa di posizione netta, che mira a rassicurare la comunità internazionale e a consolidare la prospettiva di uno Stato palestinese riconosciuto e legittimo. Abu Mazen ha anche condannato apertamente le violenze del 7 ottobre 2023, attribuite a Hamas, e ha ribadito che la sovranità per i palestinesi è un diritto, non una concessione.

L’Onu insiste: due popoli, due Stati

Dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è arrivato un messaggio inequivocabile: senza Stato palestinese non ci sarà pace nella regione. “La soluzione dei due Stati è l’unica via d’uscita da questo incubo”, ha detto, denunciando la sistematica violazione delle risoluzioni internazionali e l’inefficacia di decenni di diplomazia. L’Anp ha accolto con favore le parole di Guterres e soprattutto la decisione francese, riconoscendole il valore di un incoraggiamento rivolto ad altri Paesi europei.

L’incertezza italiana

E qui si apre il nodo dell’Italia. Roma condanna formalmente l’invasione israeliana, sostiene la prospettiva dei due popoli e due Stati, invoca un cessate il fuoco immediato. Tuttavia, il governo Meloni non compie il passo decisivo del riconoscimento diplomatico della Palestina, come hanno già fatto Francia, Spagna e Gran Bretagna. La scelta di non muoversi, dettata anche dall’allineamento di Giorgia Meloni a Donald Trump, rischia di isolare l’Italia e di indebolirne il peso in Europa. Una condotta incerta, che guarda più a calcoli di convenienza tattica che a un reale contributo alla pace.