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martedì, 28 Ottobre, 2025
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Il Rapporto sull’Italia dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali,

Fra gli autori di parte italiana dell'ultima edizione del Rapporto, realizzato da un team misto sino-italiano, figura anche il nostro collaboratore Giuseppe Davicino, che qui ne cura la presentazione..

È da poco uscita in Cina la sesta edizione del “Blue Book of Italy”, il Rapporto Annuale sullo Sviluppo dell’Italia (2024-2025) pubblicato dall’Istituto Europeo dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali, e realizzato, nel rinnovato spirito di cooperazione fra Italia e Cina, da studiosi cinesi e con cinque contributi di alcuni esperti italiani di noti think tank e università del nostro Paese.

Relazioni bilaterali in ripresa

Lo sviluppo delle relazioni tra Cina e Italia ha conosciuto un nuovo impulso a partire dallo scorso anno. Il 2024 infatti, ha segnato il 20° anniversario dell’istituzione del Partenariato Strategico Globale tra Cina e Italia, nonché il 700° anniversario della morte di Marco Polo, pioniere degli scambi culturali tra Cina e Italia, con la visita in Cina in successione del Primo Ministro italiano Giorgia Meloni e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le relazioni bilaterali si sono nuovamente riscaldate dopo alterne vicende dovute alla mancata riconferma del memorandum sulla Nuova Via della Seta (Bri, Belt and Road Initiative) da parte dell’Italia. La firma di un nuovo piano di cooperazione globale ha dato avvio a una nuova fase di rafforzamento della cooperazione pratica tra i due Paesi.

Quattro assi di analisi

Il Rapporto fornisce una rassegna e un’analisi approfondite su quattro ambiti: politica, economia, società e relazioni estere.

Le scelte di politica interna

A livello interno, pur mantenendo una buona stabilità rispetto ad altri Paesi occidentali, il governo Meloni si è anche adoperato per promuovere una serie di nuove misure politiche, economiche e sociali, registrando alcuni progressi ma anche qualche difficoltà. La stabilità è stata sfruttata sinora solo in parte per promuovere iniziative sia in ambito domestico e comunitario che in quello internazionale.

L’economia tra inflazione e crescita debole

In campo economico, si osserva nel Rapporto, il governo Meloni è alle prese con la lotta alla perdita del potere d’acquisto dei salari. E deve fronteggiare l’ascesa dei prezzi, causata anche da diversi fattori avversi, come le turbolenze internazionali, che hanno portato a un’ulteriore frenata della crescita economica, che è tornata ai bassi livelli pre-pandemia.

Una politica estera pragmatica

In materia di politica estera, sottolinea il Rapporto, il governo Meloni ha riscoperto la tradizione di una politica realistica, pragmatica e flessibile, utilizzando attivamente la presidenza di turno del G7, e tentando di stabilire nuovi partenariati con l’Africa attraverso la promozione del Piano Mattei.

In politica estera, il governo Meloni cerca ulteriormente un equilibrio tra le varie forze, tentando al contempo di accrescere l’influenza dell’Italia sulla scena internazionale.

Il contributo degli esperti italiani

Fra i temi che l’istituto di ricerca cinese ha chiesto ad esperti italiani di approfondire figurano anche la politica europea, dopo le elezioni dello scorso anno, vista da una prospettiva italiana, l’evoluzione del sistema dell’innovazione italiano e il suo sviluppo negli ultimi anni, la digitalizzazione del patrimonio culturale in Italia, la governance dell’intelligenza artificiale in Italia nel contesto della trasformazione digitale, gli scambi e la cooperazione giuridica tra Cina e Italia nell’ultimo mezzo secolo.

Queste questioni sono strettamente connesse alle relazioni e alla cooperazione tra Cina e Italia e mirano a approfondire la comprensione della situazione attuale delle relazioni bilaterali.

Uno sguardo già al futuro

L’Istituto di ricerca sociale di Pechino già è al lavoro sul Rapporto sull’Italia del prossimo anno, a testimonianza del costante e crescente interesse che riveste il nostro Paese nel mondo e nella convinzione condivisa da entrambi i Paesi che la ricerca e una maggiore conoscenza reciproca, rafforzino ponti di dialogo capaci di resistere alle sfide delle variabili stagioni politiche.