Vorrei che fossimo tutti orgogliosi oggi, dei nostri scienziati, di chi ha perso la vita per salvarne altre nel corso di quest’anno, di chi ha fatto le ore piccole in laboratorio perdendo gli occhi sui microscopi e di chi non ha nemmeno potuto sedersi un minuto per lavorare nei reparti.
E orgogliosi di chi non ha perso la fiducia, di chi ha saputo stringere i denti, di chi ha trasmesso nelle proprie case, ai figli piccoli e ai genitori anziani, sempre e comunque un messaggio positivo di conforto e di forza. Di chi ha lottato, pur vedendosi limitato nelle libertà e nelle attività lavorative, di chi si è rimboccato le maniche per trovare strade alternative anziché lamentarsi passivamente e crogiolarsi nella disperazione. Orgogliosi di chi ha saputo reagire con coraggio e, con quegli occhi rimasti scoperti, sorridere e trasmettere speranza. Oggi è la rivincita di tutti.
E vorrei, almeno oggi, non leggere polemiche aride e sterili, commenti ignoranti, frasi sconsiderate, propagande volgari e battute meschine. È un grande giorno, finalmente, in cui mi sento felice ed emozionata. Con lo stesso nodo in gola che ho quando posso comunicare ai miei pazienti una notizia meravigliosa e inaspettata, oggi sono grata di essere medico e di essere, anche se solo infinitesimamente, parte di quella Disciplina e di quella Scienza che hanno il potere di donare all’uomo ciò che esiste di più prezioso: la salute e la speranza.
Oggi, 27 dicembre 2020, è un giorno storico in cui è d’obbligo celebrare la Vita!