Il pensiero, l’eredità e la testimonianza che ci ha lasciato Aldo Moro sono immense. Siamo cresciuti leggendo e ascoltando la persona, l’uomo, lo statista, il professore universitario. Aldo Moro come luce che illumina la costruzione di un nuovo domani.
“Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo, ma, cari amici, non è possibile; oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà. Camminiamo insieme perché l’avvenire appartiene in larga misura ancora a noi.”
Così le parole di Aldo Moro risuonano come un appello alla responsabilità, ma anche all’impegno, all’umanesimo sociale attivo e permanente.
Un pensiero accademico e politico senza tempo
La lettura dei suoi discorsi parlamentari, gli studi sull’elaborazione del pensiero accademico, l’analisi del messaggio pedagogico quotidiano agli studenti nelle aule della Sapienza di Roma, la riflessione linguistico-politica su nuove formule autenticamente democratiche e costituzionali, rappresentano una rinnovata scoperta di un messaggio sociale e “scientifico” senza tempo e senza confini.
“Pensateci bene, cari amici, siate indipendenti. Non guardate al domani, ma al dopodomani”, diceva Moro.
Educazione civica e Telescuola: una visione anticipatrice
Moro, Professore e Ministro dell’Istruzione, introdusse lo studio dell’educazione civica nelle scuole ed elaborò – da riformista dossettiano – un piano decennale per l’istruzione, volto a rendere effettivo il diritto allo studio attraverso nuovi edifici, borse di studio e servizi di assistenza.
Straordinaria fu la sua intuizione di avvalersi della neonata RAI per dare avvio alla “Telescuola”, embrione della celebre trasmissione Non è mai troppo tardi del maestro Alberto Manzi. Aldo Moro aveva anticipato non solo la terza missione della conoscenza, ma anche la quarta: l’impegno quotidiano nel superare le disuguaglianze, promuovendo la dignità umana e lo sviluppo integrale della persona.
Oltre il presente: un’eredità che parla al futuro
La Telescuola, prima forma strutturata di educazione a distanza, mirava a un’alfabetizzazione “fattiva” e inclusiva. Moro, già alla fine degli anni ’50, intuiva i principi che ritroviamo nell’Obiettivo 4 dell’Agenda Onu 2030 sulla qualità dell’educazione per tutti. La sua visione riecheggia oggi nelle proposte come il Global Education Compact di Papa Francesco e il progetto dell’Universidad del Sentido.
L’alfabetizzazione “tele-scolastica” fu il primo motore sociale di una “tecnologia intergenerazionale”, accessibile a tutti, senza limiti d’età. Una predizione concreta di una res digitarium fondata su leadership gentili e responsabili.
“Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere.”
Un pensiero e una visione di società che Aldo Moro ha donato a ciascuno di noi, e che non possiamo lasciare cadere. Il suo è un pensiero moderno e attuale, che “ci contiene e ci unisce” in una lezione senza confini, oltre il riformismo sociale di ieri, cyber-innovativo oggi.