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Anzitutto moralità per costruire un partito di centro al riparo dal trasformismo

Un partito d’ispirazione cristiana? Sì, non bisogna aver timore di affermarlo come se fosse qualcosa che riguarda il passato e che le nuove generazioni ripugnano per mancanza di sentimento religioso.

Non ho mai amato il termine “ricomposizione”, soprattutto in ambito politico, perché oltre a far intendere qualcosa che si è rotto per poi essere reincollato, riaggregato o, per l’appunto, ricomposto, dà anche il senso di qualcosa di vecchio e di passato che si vuol rispolverare. Alla luce di questa riflessione, allora, le iniziative volte a “ricomporre” l’area cattolico-democratica e popolare vanno portate avanti non nell’accezione di questo termine, che sa di passato, ma guardando al presente e al futuro.

Se si guarda al presente, infatti, vi è una larga fascia della popolazione italiana che non solo rifiuta il diritto-dovere di recarsi alle urne, ma che vive in situazioni economiche non certo rosee (per non dire misere). A questo va aggiunto anche quella che alcuni sondaggi hanno rilevato essere la volontà di una cospicua parte di cittadini italiani: circa il venticinque per cento, infatti, non vota perché non solo non si riconosce negli attuali Partiti o Movimenti politici, ma fa esplicita richiesta di una nuova forza politica di centro che sappia reincarnare i valori cristiani nell’organizzazione e poi nella gestione della città terrena.

Se ne parla ormai da oltre tre lustri, ma le varie iniziative tutte personalistiche e, spesso, rancorose hanno portato a chiudersi a riccio nella esclusiva rivendicazione dei valori e della rappresentanza del popolarismo alla stregua quasi di un patrimonio privato; mentre le iniziative concrete sul campo registrano sino ad oggi un eccesso di personalismo che non ha nulla a che vedere proprio con i valori del popolarismo e, in generale, dei cattolici democratici.

Dunque, quale la bussola? Sicuramente, rispetto alla situazione di qualche decennio fa, quando una buona fetta di cattolici si erano schierati con il centrodestra  o con il Pd sul versante del centrosinistra, la situazione attuale è radicalmente diversa.

Il governo delle destre, da un lato, e l’ormai completa estremizzazione del Partito democratico targato Elly Schlein, dall’altro, costituiscono una sponda politica perfetta per portare avanti un progetto politico di natura popolare, democratica, sociale e ad ispirazione cristiana. Sì, certo ad ispirazione cristiana! Non bisogna aver alcun timore nel saper affermare questo come se fosse qualcosa che riguarda il passato e che le nuove generazioni ripugnano in forza di un sentimento religioso che non coinvolge più.

Eppure, il magistero di questo Papa ci sta insegnando che non solo i valori del cristianesimo rappresentano l’unica novità nell’attuale realtà mondiale grigia, se non funerea, riguardo ai valori della persona umana, della solidarietà sociale, dell’ambiente, della redistrubuzione della ricchezza, dei processi democratici da conquistare, dell’emancipazione dei popoli che soffrono la fame e l’oppressione; ma proprio i valori cristiani possono costituire, se tradotti laicamente, sul piano politico quella moralizzazione nella gestione della cosa pubblica che  le nuove generazioni avvertono come condizione preliminare per il loro impegno civile.

Da queste esigenze occorre ripartire, ma nel concreto dell’attuale situazione politica italiana, abbandonando tutti quei personalismi che sino ad oggi hanno solo danneggiato una posizione politica limpida, disinteressata, che si fa interprete di quei valori che vengono dal basso. E nell’essere consapevoli di questo, occorre anche ripudiare preliminarmente coloro che hanno svenduto un patrimonio ideale collocandosi addirittura a destra (Fratelli d’Italia) o, invece, consegnando un simbolo glorioso (qual è stato lo scudocrociato) nelle mani della Lega di Salvini. Entrambe le posizioni in funzione del mantenimento di qualche sparuto seggio parlamentare.

Non dovrà esserci posto nel nuovo Partito di centro per i trasformisti, gli arrivisti, i venditori di fumo, i nullafacenti che vivono di politica, i colonizzatori di collegi sicuri.

La moralità prima di tutto.

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