Assaeroporti afferma che: “la ripartenza ancora lenta per gli scali italiani non ci induce a pensare ad aspettative rosee”.

“Sebbene le proiezioni di luglio confermino il trend di graduale ripresa con +1,2 milioni di passeggeri – si sottolinea- nelle prime tre settimane rispetto a giugno 2020, anche per effetto della riapertura di numerosi collegamenti nazionali ed europei, le stime per il 2020, in costante aggiornamento, continuano ad essere riviste al ribasso”.

“Ad oggi – continua l’associazione- si prevede che l’anno possa chiudersi con un traffico complessivo pari a circa 67 milioni di passeggeri, ovvero con un -65% sul 2019 e una perdita di quasi 130 milioni di passeggeri rispetto ai 200 milioni previsti prima della pandemia”.

Per questo Assaeroporti ritiene che, in questo contesto, siano indispensabili interventi di sostegno diretto, “soprattutto attraverso la costituzione di un apposito Fondo a favore dei gestori e l’introduzione di una serie di alleggerimenti fiscali, come la riduzione, soprattutto per i piccoli aeroporti, dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, tassa che grava su tutti i passeggeri aerei che partono dagli scali nazionali”.

“Per garantire la ripartenza del Paese, occorre un forte intervento a sostegno degli investimenti del comparto aeroportuale: la crisi in atto rischia di compromettere la realizzazione dei piani degli interventi già programmati, pari solo nel 2020 ad oltre 1 miliardo di euro”.