Praia a Mare (Cs), 9 ago. (askanews) – Lo serrata dei balneari raggiunge anche Praia a Mare, lungo la Riviera dei Cedri, in Calabria. Ombrelloni simbolicamente chiusi dalle 7.30 alle 9.30, quando in spiaggia non c’è ancora il pienone, nella protesta promossa da Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio, a cui tuttavia non hanno aderito Assobalneari, Federbalneari e Cna.Antonio Giannotti, presidente regionale Sib Confcommercio Calabria:”Noi stiamo cercando di trasmettere questo nostro malcontento al governo e la richiesta è quella di una legge subito, perché anche nella nostra regione si stanno creando grandissimi problemi”, ha spiegato.I promotori hanno parlato di “grande adesione”, con una partecipazione degli imprenditori balneari in Romagna e Toscana quasi totale, mentre a tener chiuso il servizio sarebbe stato oltre l’80% degli operatori sul territorio nazionale, secondo Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti.Ma la chiusura degli stabilimenti, le cui concessioni sono scadute e la cui proroga del governo al dicembre 2024 è stata bloccata dal Consiglio di Stato, sarebbe stato un “flop”, per il Codacons, che ha ricordato la divisione delle sigle sindacali e come “le tariffe di lettini, sdraio, ombrelloni, cabine, etc. abbiano subito costanti rincari nel corso degli ultimi anni”. Un business, secondo il Codacons, con un giro da 10 miliardi l’anno. “In linea generale – conclude l’associazione dei consumatori – per affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend in uno stabilimento standard, la spesa media in Italia si attesta tra i 32 e i 35 euro al giorno, con forti differenze sul territorio, arrivando ad esempio ai 45-60 euro a Sabaudia, 90 a Gallipoli e toccando punte di 120 euro in alcune località della Sardegna.