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domenica, 8 Giugno, 2025
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G7 Canada, Tajani: per pace Ucraina serve unità, ora tocca a Mosca

La Malbaie (Canada), 12 mar. (askanews) – L’obiettivo era e resta uno solo: “una pace giusta e duratura per l’Ucraina”. E la si può “raggiungere” mantenendo il fronte unito, “noi europei, con gli americani”. Alla vigilia della sua partenza per il Canada, dove parteciperà alla ministeriale Esteri del G7, Antonio Tajani ribadisce la posizione che porterà al tavolo dei lavori a La Malbaie, in Quebec: i colloqui di Gedda tra le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina sono state “un passo importante” sulla strada di un eventuale accordo di pace che “anche l’Europa vuole contribuire a costruire”. Ne discuterà con gli omologhi del G7 nella regione di Charlevoix, durante questa prima riunione sotto la presidenza di Ottawa e a margine dei colloqui, in una serie di incontri bilaterali con i ministri presenti (venerdì è in programma quello con il segretario di Stato americano Marco Rubio). “Vogliamo che l’aggressione della Russia all’Ucraina cessi il prima possibile” e gli incontri in Canada, da oggi a venerdì, saranno “la migliore occasione per rinforzare la collaborazione”, “perché in questo momento c’è “bisogno di grande coesione per costruire la pace”.

Il cessate il fuoco e la ripresa della protezione militare americana a Kiev saranno dunque “i primi temi” in discussione alla ministeriale. Secondo il programma annunciato dalla padrona di casa Mélanie Joly, durante i lavori ci sarà un confronto di idee anche sulla situazione in Medio Oriente – con il piano americano per Gaza che si scontra con quello arabo, sostenuto anche dall’Italia -, sui modi per rafforzare il G7 a 50 anni dalla sua istituzione, sulla stabilità nella regione dell’indo-pacifico, sulle crisi in corso ad Haiti e in Venezuela, nonché sulle sfide per la pace e la sicurezza in Africa, in particolare in Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo. La riunione servirà però, soprattutto, per fare un punto con i partner statunitensi delle recenti discussioni avute a Gedda con le autorità ucraine. Fondamentale è per l’Italia, anche in ottica negoziale, preservare l’unità transatlantica anche in seno al G7. E il ministro sottolineerà proprio la necessità di mantenere l’unità transatlantica per arrivare ad una pace giusta e duratura, che garantisca l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina ed al contempo la sicurezza del continente europeo. Tajani porrà attenzione anche al tema della ricostruzione dell’Ucraina, ricordando che a Roma, il prossimo 10 e 11 luglio, è prevista la Ukraine Recovery Conference, un appuntamento fortemente voluto dal governo italiano e dal titolare della Farnesina. D’altra parte, il contributo italiano per l’Ucraina non è e non è mai stato solo per la Difesa di Kiev. Se infatti è allo studio un 11esimo pacchetto di aiuti militari, l’assistenza finanziaria bilaterale ha raggiunto quasi 2,5 miliardi di euro; di questi, circa un miliardo di euro è stato destinato ai rifugiati, 310 milioni di euro sono andati a sostegno del bilancio statale e 93 milioni di euro sono stati forniti per attività umanitarie. Dunque, un impegno a 360 gradi, che prevede di guardare anche al futuro del Paese e alla sua ricostruzione postbellica nonché – ricorderà il ministro ai colleghi del G7 – di mantenere un forte sostegno a Kiev su un piano di riforme ritenuto necessario per agevolare il percorso di integrazione dell’Ucraina all’Unione europea.

Grande attesa c’è, naturalmente, per la posizione che Marco Rubio, il segretario di Stato americano, porterà al tavolo della ministeriale, dopo l’accordo con le autorità ucraine di una tregua di 30 giorni, da sottoporre all’attenzione di Mosca. “Buone notizie vengono dal dialogo che c’è stato tra ucraini e americani. Speriamo ora che la Russia risponda in maniera positiva perché tocca a Mosca decidere se vuole la pace oppure no”, ha commentato Tajani prima della partenza. Di certo, durante la riunione in Canada, gli Stati Uniti si opporranno a qualsiasi dichiarazione “antagonistica” nei confronti della Russia e su questo punto, il capo della diplomazia Usa è stato molto chiaro. Washington non può sottoscrivere alcun comunicato che non sia coerente con la sua posizione di portare entrambe le parti al tavolo delle trattative, ha affermato, spiegando che la posizione degli Stati Uniti non mira a “prendere le parti di qualcuno”, ma nasce dalla convinzione che “un linguaggio antagonistico a volte rende più difficile portare le parti al tavolo negoziale”. D’altra parte, il segretario di Stato ha riconosciuto che gli altri Stati membri del G7 hanno una visione differente rispetto a quella degli Stati Uniti, ma ha anche ribadito ciò che tutti gli alleati del Gruppo sanno: Washington è l’unico attore in grado di facilitare i colloqui di pace.

Certo, anche il G7 può dare il suo contributo, a latere di quanto l’amministrazione Trump sta già facendo con il suo dialogo diretto con Russia e Ucraina. Kiev, in particolare, chiede ai suoi principali alleati che siano poste in essere alcune “condizioni preliminari”, come “la pressione politica e finanziaria sulla Russia per aumentare il costo di un eventuale rinnovato conflitto”, il peso delle misure sanzionatorie dell’Europa contro Mosca, “il controllo europeo dei beni russi congelati per consentire un sostegno continuo e maggiore all’Ucraina”. E poi, garanzie di sicurezza “che diano credibilità a un futuro accordo”. Su questo punto, in particolare, bisognerà lavorare per trovare una possibile convergenza, in Canada e nelle riunioni che verranno. Il presupposto è che l’Europa vuole fare la sua parte, ma non possono esserci garanzie per Kiev senza gli Usa.

In questo quadro si inserisce anche la discussione sul possibile invio di truppe di peacekeeping in Ucraina a garanzia di un eventuale accordo di pace. La Francia di Macron e il Regno Unito del primo ministro Keir Starmer spingono in questa direzione. Tajani porterà in Canada la posizione italiana. Per garantire la pace serve una presa di posizione nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, dove ci sono anche la Russia e la Cina, ricorderà il ministro, secondo il quale una presenza militare internazionale, con la partecipazione dell’Italia, potrebbe avvenire solo in una zona cuscinetto e sotto il mandato Onu. L’Italia “non è assolutamente favorevole a inviare truppe europee o truppe Nato in Ucraina, perché questo significherebbe dare un segnale negativo alla Russia”, secondo Tajani. Una posizione in un certo qual modo condivisa da Mosca, che rifiuta l’idea di un contingente composto da Paesi Nato mentre accetterebbe una missione sotto egida Onu o composta da truppe di Paesi del cosiddetto “Sud Globale”, che il Cremlino – e non solo – ritiene neutrali.

Di tutto questo, il ministro avrà modo di discutere anche a margine dei lavori, in una serie di incontri bilaterali con l’alto rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas, il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot, la canadese Mélanie Joly, il britannico David Lammy, il capo della diplomazia giapponese Takeshi Iwaya, e – venerdì – con il segretario di Stato americano, Marco Rubio. Tra i possibili temi in discussione con quest’ultimo, anche i dazi statunitensi sui prodotti europei, che dovrebbero entrare in vigore a inizio aprile. “Notizie preoccupanti arrivano anche sul fronte commerciale, però ci auguriamo che alla fine si possa trovare una soluzione anche per quanto riguarda i dazi”, ha commentato a questo proposito Tajani poco prima della partenza per il Canada. “Il governo è pronto con un suo piano, lavoriamo insieme all’Unione europea, ma noi siamo pronti a tutelare nel modo migliore possibile le nostre imprese”, ha spiegato il ministro, ricordando che il 21 marzo ci sarà “una riunione con le imprese” alle quali saranno illustrate “le idee e le proposte del governo per meglio tutelarle sul palcoscenico internazionale”. (di Corrado Accaputo)

Made in Italy e IA, pubblicato il bando "vIvA"

Roma, 12 mar. (askanews) – Pubblicato oggi dall’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale “vIvA”, il bando nato dalla condivisione degli obiettivi comuni di impatto sociale del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org.

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà. Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2.600.000 €, i cui fondi sono messi a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il bando punta ad abilitare le persone alla comprensione e all’utilizzo delle tecnologie di Intelligenza Artificiale attraverso lo sviluppo di competenze specifiche spendibili nel mondo del lavoro, così da offrire opportunità di inserimento lavorativo o di miglioramento delle condizioni professionali, contribuendo altresì all’aumento della competitività delle imprese italiane. Le azioni formative dovranno essere destinate, tra gli altri, a persone disoccupate, inattive, NEET, lavoratori a rischio di demansionamento o sostituzione, persone con disabilità, minoranze sottorappresentate, vittime di violenza, residenti in aree svantaggiate o in contesti emarginati. L’obiettivo è, in questo modo, favorire la coesione e l’inclusione sociale.

L’Intelligenza Artificiale rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: secondo uno studio del 2024 commissionato da Google, si stima che l’IA possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Inoltre, il report di Assintel sottolinea come il mercato ICT italiano abbia registrato nel 2024 una crescita del +4,1%, raggiungendo i 42,4 miliardi di euro, con una previsione di +4,6% per il 2025.

Per quanto riguarda le imprese italiane, secondo lo studio, il 27% delle aziende sta aumentando gli investimenti in innovazione, mentre il 62,2% li mantiene costanti. In questo scenario, assume una rilevanza particolare il contesto del Made in Italy che costituisce un asse fondamentale per l’economia del Paese: settori come agroalimentare, commercio, metalmeccanico, metalsiderurgico, mobile e arredo, moda e abbigliamento e turismo, costituiscono le filiere caratterizzanti l’economia nazionale sulle quali è prioritario agire e nelle quali l’impiego dell’IA rappresenta un’occasione per acquisire un vantaggio competitivo sia in termini di efficienza che di aumento di produttività. Alcuni modelli predittivi basati sull’IA sono già in grado di dimostrare che tali tecnologie possono portare miglioramenti significativi in termini di efficienza. Attualmente, il settore del Made in Italy è caratterizzato da una scarsa integrazione delle tecnologie avanzate rispetto ad altri settori, che ne limita la capacità competitiva nel mercato globale. Sostenere iniziative volte ad accrescere la consapevolezza circa le opportunità e i vantaggi offerti dall’IA nel Made in Italy porterà inevitabilmente a un aumento dell’impiego di questo strumento e alla conseguente richiesta di competenze ad esso legate.

Per Martina Lascialfari, Direttrice Generale del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale: “Siamo felici di presentare il bando ‘vIvA’, un’iniziativa che pone al centro le persone e lo sviluppo delle loro competenze, rendendo l’Intelligenza Artificiale un’opportunità concreta anche per le fasce più vulnerabili della popolazione. Investire nella formazione sulle nuove tecnologie significa creare possibilità di inserimento nel mondo del lavoro e favorire la crescita del Paese. Con questo bando, intendiamo sostenere progetti che uniscano innovazione tecnologica e inclusione sociale, offrendo a chi è più a rischio di esclusione gli strumenti per affrontare le sfide del futuro. Il Made in Italy, pilastro della nostra economia, ha bisogno di professionisti qualificati: con ‘vIvA’, vogliamo garantire a tutti l’opportunità di essere parte attiva di questa trasformazione.”

Per Diego Ciulli, Responsabile degli Affari Istituzionali di Google in Italia, “In Google crediamo che l’Intelligenza Artificiale possa essere una forza positiva per il Made in Italy, a patto che sia utilizzata in modo responsabile e inclusivo. Supportando il bando ‘vIvA’ , Google.org intende supportare organizzazioni ad impatto sociale per formare una nuova generazione di professionisti in grado di sfruttare le potenzialità dell’IA per far crescere le imprese italiane e creare nuove opportunità di lavoro, in particolare per le persone più vulnerabili. L’IA può aiutarci ad affrontare alcune delle sfide più urgenti del nostro tempo, dalla sostenibilità alla digitalizzazione, e siamo convinti che il suo sviluppo debba andare di pari passo con la creazione di competenze e la promozione dell’inclusione sociale.”

Trump sulla pace in Ucraina: ora tocca alla Russia

Roma, 12 mar. (askanews) – Nel corso di un incontro con il primo ministro irlandese Micheal Martin nello Studio Ovale della Casa Bianca, a Donad Trump è stato chiesto della proposta di un cessate il fuoco immediato derivante dalle discussioni con l’Ucraina in Arabia Saudita martedì. “Speriamo di poter ottenere un cessate il fuoco”, ha detto ai giornalisti, aggiungendo che “ora tocca alla Russia”. “Abbiamo persone che vanno in Russia in questo momento”, ha aggiunto ancora Trump corredando le sue osservazioni con una minaccia, nello specifico sanzioni “finanziarie” potenzialmente “devastanti” contro la Russia, se sceglierà di continuare la guerra. “Potremmo essere vicini a concludere qualcosa”, ha detto Trump, sottolineando che la parte ucraina, un tempo “difficile”, ha cambiato mentalità. “Avevo qualcuno (Volodymyr Zelensky, Ndr.) che sembrava non volere la pace. Ora ha accettato la pace”, ha continuato Trump.

Ciclismo, Vendrame vince la terza tappa della Tirreno-Adriatico

Roma, 12 mar. (askanews) – La Tirreno Adriatico Crédit Agricole parla nuovamente italiano grazie ad Andrea Vendrame, terzo vincitore azzurro su tre tappe disputate, questa volta sul traguardo di Colfiorito . Al termine di una frazione lunga, e resa ancor più complicata dal maltempo, il veneto della Decathlon Ag2r La Mondiale ha fatto valere il suo spunto veloce imponendosi in una volata a ranghi ristretti resistendo al ritorno negli ultimi metri di Thomas Pidcock. Vendrame coglie il suo primo successo in carriera alla Tirreno Adriatico regalando una giornata storica al suo gruppo sportivo, che nella sua lunga storia non era mai stato in grado di portare a casa una frazione de La Corsa dei Due Mari.

In classifica generale comanda sempre Filippo Ganna, che nel finale ha provato un allungo venendo ripreso ai -1100 metri in prima persona da Mathieu Van der Poel, con 22″ sulla nuova Maglia Bianca Juan Ayuso e 29″ su Antonio Tiberi. Jonathan Milan, caduto poco prima dell’imbocco dell’ascesa finale, rimane in Maglia Ciclamino, mentre la Maglia Verde passa sulle spalle di Manuele Tarozzi.

“E’ una vittoria molto importante per me – le parole di Vendrame – perchè avevo bisogno di un successo di prestigio che si aggiungesse a quelli ottenuti in passato al Giro, e per il mio team, che è costantemente alla ricerca di punti UCI. Oggi tutto è andato come avevamo previsto, in quanto nel briefing prima della partenza ipotizzavamo un arrivo a ranghi relativamente ristretti. Era importante scollinare nelle prime 15/20 posizioni per evitare buchi e poi mantenere il sangue freddo nel finale, scegliendo il momento giusto per lanciare lo sprint. Sapevo che la strada si restringeva negli ultimi 300 metri, e quindi ho deciso di partire. Queste condizioni climatiche non sono ideali ma ho dimostrato ancora una volta di trovarmi bene”.

Maerna (FdI): Dal ddl Spazio, 7,3 mld entro il 2026

“Il settore strategico – parliamo di 90 miliardi solo per l’Europa e di 1,5 trilioni entro il 2035 – e questo dato ha posto la necessit di un provvedimento – il ddl Spazio – che lo regolamentasse in modo da assicurare alle nostre imprese di giocare un ruolo importante, dando loro una prospettiva internazionale. Nei decreti attuativi, poi, saranno introdotti eventuali correttivi: la stessa Commissione Attivit Produttive ha audito 39 interlocutori, da ottobre fino a quando il ddl arrivato in Aula”. Lo ha detto Umberto Maerna(FdI), Commissione Attivit produttive della Camera dei deputati, intervenendo a Largo Chigi, format televisivo di The Watcher Post. “Nel ddl sono previsti 7,3 miliardi di euro entro il 2026 e misure a sostegno delle start-up innovative perch il provvedimento mette in moto un meccanismo di sostegno alle start-up private in collaborazione col pubblico. Segnalo ancora due elementi importanti rispetto agli obiettivi che si intende perseguire: garantire la sicurezza nazionale e favorire la riconversione industriale. Infine, a dicembre 2024, sono stati assegnati 130 milioni con le quote di parte italiana di finanziamento NASA per il programma ARTEMIS “Moon to Mars”, ha concluso.

Difesa, Crosetto a Parigi per il summit per una forza comune

Parigi, 12 mar. (askanews) – Al via a Val de Grace a Parigi il summit a cinque per gli aiuti all’Ucraina e la creazione di una difesa comune europea. Sono due le riunioni in programma a Parigi che vedono coinvolti cinque ministri della difesa: italiano, francese, britannico, polacco, tedesco. Un summit che si tiene a margine del Forum sulla Sicurezza e la Difesa di Parigi, a l’Ecole militaire, in programma fino a domani 13 marzo.

Al Summit pomeridiano presenti in un clima disteso Sebastien Lecornu, ministro della difesa francese, Boris Pistorius, ministro della difesa tedesca, Guido Crosetto, ministro della difesa italiana, Wladyslaw Marcin Kosiniak-Kamysz, vicepresidente del consiglio dei ministri e ministro della difesa polacca, e John Healey, segretario di Stato alla Difesa britannica si ritrovano al Summit oggi pomeriggio. Un summit, su invito francese, per “coordinare l’azione in sostegno a Kiev”, ha riferito l’entourage del ministro della Difesa francese Lecornu. E’ la terza volta che i ministri della Difesa dei cinque stati si riuniscono, dopo gli incontri in Germania a novembre e in Polonia a gennaio. L’obiettivo ora quello di trovare una intesa nell’organizzare l’aiuto all’Ucraina nella fase in cui gli Stati Uniti stanno attuando un cambio di rotta.

Spazio, Muti (IAI): Italia tra i primi in contributi pubblici

Roma, 12 mar. (askanews) – “Nella crescita dell’economia spaziale c’ molta geopolitica e l’Europa deve rimanere competitiva. importante. Pensiamo all’esplorazione umana e robotica, alla sensoristica radar, all’in orbitservicing e l’osservazione della terra. L’Italia presente su tutta la catena del valore, dalla programmazione di una missione alla realizzazione dell’infrastruttura, fino all’erogazione dei servizi e l’accesso allo spazio, mostrando forti competenze: stiamo lavorando al primo lander lunare europeo, fatto un memorandum con gli Emirati Arabi Uniti e sono eccellenti i centri italiani di ricerca universitaria”. Lo ha detto Karolina Muti, dell’Istituto Affari Internazionali (IAI), a Largo Chigi, il format di The Watcher Post in onda su Urania Tv. Muti ha ricordato che l’Italia “tra i primi al mondo per fondi pubblici nel settore spaziale. Una maggiore autonomia strategica fondamentale, a livello europeo c’ un contesto in evoluzione con una governance che si sta assestando e un nuovo Commissario europeo alla Difesa e allo Spazio, bisogner capire gli sviluppi e come posizionarci”. Ci sono i competitor globali. “La Cina ha visto un progresso e una grande accelerazione, il sistema Paese deve essere in grado di scegliere i partner internazionali e legare i propri obiettivi e interessi in maniera coerente, dalla politica estera, alla sicurezza e difesa e allo spazio. Per il settore serve poi pi capitale umano, sensibilizzando sulle lauree Stem fin dal liceo”.

Difesa Ue, Giorgetti: prima valutare le necessità poi la spesa

Roma, 12 mar. (askanews) – “Invece di sparare cifre a priori dobbiamo sapere quali sono le vere necessità per quelli che sono gli investimenti militari. Una volta determinato questo, e ci sta lavorando il ministro Crosetto, si stabilirà il tipo di impegno e l’ammontare dell’impegno” nell’ambito del piano ReArm EU. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo ad un’interrogazione nel corso del question time alla Camera.

“Prima di tutto l’Italia deve rispettare gli impegni internazionali. Fa parte di un’allenza e se questa alleanza richiede un impegno del 2% del pil siamo tenuti a rispettarlo – ha spiegato – La seconda dimensione è che invece di sparare cifre a priori dobbiamo sapere quali sono le vere necessità per gli investimenti militari. Una volta determinato questo, e ci sta lavorando il ministro Crosetto, si stabilirà il tipo di impegno e l’ammontare dell’impegno che il governo italiano dovrà sostenere”.

“Terza dimensione, questo sforzo – ha precisato – non potrà non contemplare una valutazione di politica industriale con riferimento all’industria della difesa che dovrà produrre un beneficio in termini di crescita economica e di occupazione”.

Dopo aver ribadito che la spesa per la difesa, in ogni caso, non sarà a scapito di sanità e servizi Pubblici, Giorgetti ha giudicato positivamente la clausola di salvaguardia decisa dalla Commissione europea per questo tipo di investimenti. “Tuttavia – ha concluso il Ministro – la flessibilità della spesa non deve compromettere la sostenibilità dei conti pubblici e non deve far aumentare in misura significativa il debito pubblico”.

Aerospazio, Fossati (TEC): Italia sia capofila regolamentazione spaziale

Roma, 12 mar. (askanews) – “La nostra azienda, specializzata nel trasporto merci in bassa orbita, sta crescendo, abbiamo avviato un piano assunzioni e negli ultimi tre anni abbiamo raccolto oltre 220 mln di euro da venture capital. La regolamentazione del settore fondamentale, in questo l’Italia deve essere capofila, perch la tradizione spaziale fa parte della nostra storia industriale, ricordo che siamo stati tra i primi a lanciare satelliti nello spazio”, lo ha detto Franco Fossati, Lead Italy and South Europe di The Exploration company, intervenuto a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv. E ha aggiunto: “Portare in Europa questo segmento di attivit garantisce un mercato che si sta sviluppando molto velocemente, anche perch presto saranno messe in orbita nuove stazioni spaziali. Anche per questo l’interesse degli investitori sta crescendo”.

Difesa Ue, Conte: da M5s no corente granitico e compatto a riarmo

Roma, 12 mar. (askanews) – “Durante l’ultima campagna elettorale per le europee avevo garantito che i nostri candidati, una volta eletti, sarebbero stati ‘costruttori di pace’. Ebbene, pochi minuti fa in Parlamento europeo è stata votata una risoluzione a favore del folle Piano di Riarmo da 800 miliardi di euro voluto da Von der Leyen e Giorgia Meloni. Il Movimento 5 Stelle ha votato no, in piena coerenza, in modo granitico e compatto”. Lo scrive sui social Giuseppe Conte, leader M5s.

“Purtroppo la maggioranza degli europarlamentari italiani ha sostenuto questa pazzia collettiva col proprio voto. Fratelli d’Italia ha proposto furbescamente di cambiargli nome per far sparire la parola ‘armi’ dal titolo: ovviamente la proposta non è passata, e comunque i cittadini non sono stupidi. E poi c’è la Lega, che sta nel Governo Meloni – che questa follia sulle armi l’ha condivisa e approvata- ma ora fa finta di opporsi – osserva Conte -. Meloni e soci hanno condannano l’Italia a tagli e vincoli su sanità, buste paga, imprese e carovita mentre consegnano montagne di miliardi senza i limiti di spesa europei all’industria militare. Peraltro senza uno straccio di progetto di difesa comune. Non ci vengano più a dire che non ci sono i soldi mentre gli italiani sono in fila per un esame medico da mesi o per pagare bollette da far girare la testa. Il 5 aprile a Roma con i cittadini scenderemo in piazza contro tutto questo. Fermiamoli”.

Il voto all’Europarlamento sulla difesa Ue frantuma maggioranza e opposizioni

Bruxelles, 12 mar. (askanews) – Sia i partiti italiani della maggioranza di governo che quelli dell’opposizione si sono divisi al loro interno frantumandosi, nel voto dell’Europarlamento non vincolante sulla risoluzione a favore in futuro di una difesa europea.

Nel testo, che costituisce un contributo al cosiddetto “libro bianco” sulla difesa Ue, che la Commissione e l’Alta Rappresentante per la Politica estera comune dovrebbero presentare la prossima settimana, il Parlamento europeo chiede misure concrete per avviare “sforzi realmente innovativi” e azioni “simili a quelle utilizzate in tempo di guerra” per garantire la sicurezza dell’Unione.

La risoluzione, adottata dalla plenaria con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astensioni, giudica favorevolmente il piano “ReArm Europe”, che la Commissione ha già annunciato a grandi linee (ma che non è ancora stato presentato formalmente con tutti i dettagli). In più, a integrazione di “ReArm Europe”, il Parlamento europeo chiede di verificare la possibilità di introdurre un sistema di obbligazioni europee per finanziare investimenti nell’industria della difesa su larga scala, e di fare ricorso ai “coronabond” inutilizzati, ovvero le emissioni di debito previste dal piano di rilancio post pandemico “NextGenerationEU” per essere destinate a prestiti agli Stati membri, che però in parte non sono stati richiesti. Inoltre, nel testo adottato si invita la Banca europea per gli investimenti (Bei) a investire più attivamente nell’industria europea della difesa, abolendo le restrizioni esistenti per questo tipo di finanziamenti.

Nel voto sul testo finale della risoluzione si sono espressi a favore massicciamente tutti i deputati presenti di Fdi (22 su 24), appartenenti al gruppo dei Conservatori (Ecr), che invece si è spaccato in tre, con metà dei suoi membri favorevoli e l’altra metà contraria o astenuta. Tutti favorevoli anche gli eurodeputati italiani presenti del Ppe (otto su nove, sette di Fi e uno della Svp), mentre quelli della Lega (presenti sette su otto) hanno votato tutti contro, insieme a tutto il loro gruppo, i “Patrioti per l’Europa”.

Tra i partiti dell’opposizione, il Pd si è spaccato esattamente a metà fra sì e astensioni: 10 i favorevoli e 11 gli astenuti. Bonaccini, Decaro, Giorgio Gori, Gualmini, Lupo, Maran, Moretti, Picierno, Tinagli e Topo hanno votato a favore. Si sono astenuti invece Benifei, Corrado, Laureti, Nardella, Ricci, Ruotolo, Strada, Tarquinio, Zan, il capo delegazione Zingaretti e anche Lucia Annunziata, che si era espressa inizialmente a favore e ha corretto poi il suo voto in astensione. Di contro hanno detto no i suoi compagni di campo largo Cinque Stelle e Alleanza Verdi Sinistre. Senza sorprese, nel gruppo della Sinistra, è arrivato il voto contrario del M5S (otto su otto) e di Mimmo Lucano di Avs (era assente Ilaria Salis). Tra i Verdi -che come gruppo europeo si sono spaccati tra una forte maggioranza favorevole, otto astenuti e tre contrari- i quattro italiani hanno tutti votato no:Guarda, Marino, Orlando e Scuderi.

Nella risoluzione si afferma che l’Europa sta affrontando “la più profonda minaccia militare alla sua integrità territoriale dalla fine della guerra fredda” e si invitano i paesi Ue, i partner internazionali e gli alleati della Nato a rimuovere tutte le restrizioni sull’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro obiettivi militari sul territorio russo. Il Parlamento europeo chiede anche di rafforzare le relazioni con i paesi “like minded”, ovvero che condividono gli stessi principi dei paesi Ue.

La Russia, sostenuta dai suoi alleati Bielorussia, Cina, Corea del Nord e Iran, rappresenta “la minaccia diretta e indiretta più significativa per l’UE e la sua sicurezza”, si afferma nel testo. Gli eurodeputati sottolineano come le recenti dichiarazioni e azioni dell’amministrazione Trump abbiano aumentato le preoccupazioni sul futuro atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti della Russia, della Nato e della sicurezza europea. Inoltre, il Parlamento europeo condanna fermamente le minacce degli Stati Uniti nei confronti della Groenlandia.

Alla luce di questo scenario, il Parlamento europeo evidenzia che gli sforzi di difesa dell’Ue “non possono rimanere di dimensioni limitate, frammentati in termini di portata e lenti nei risultati”. I deputati chiedono quindi maggiori sforzi non solo nel settore militare, ma anche in quello industriale, tecnologico e dell’intelligence.

Il testo sottolinea che l’Ue deve essere in grado di muoversi e prendere decisioni molto più rapidamente in caso di guerra o di altre crisi di sicurezza su larga scala. Pur evidenziando l’importanza della cooperazione tra Ue e Nato, gli eurodeputati chiedono lo sviluppo di un pilastro europeo pienamente operativo all’interno della Nato, capace di agire autonomamente quando necessario.

Gli eurodeputati ritengono che l’Ue debba definire una visione unitaria e chiara per l’industria della difesa europea, basata nel lungo termine sulla cosiddetta “preferenza europea”, senza tuttavia che tale preferenza pregiudichi la prontezza alla difesa dell’Unione. La risoluzione insiste anche sulla necessità di semplificare il processo decisionale, e chiede che si passi dall’unanimità alla maggioranza qualificata per le decisioni dell’Ue nel settore della Difesa, ad eccezione delle operazioni militari con mandato esecutivo (per questo sarebbe necessaria, comunque, una modifica dei Trattati Ue).

Il Parlamento avverte infine che, senza un aumento sostanziale degli investimenti, gli obiettivi di sicurezza e difesa dell’Ue non potranno essere raggiunti, sia per quanto riguarda il supporto militare all’Ucraina, sia per il miglioramento della sicurezza comune europea.

Difesa Ue, il voto all’Europarlamento frantuma maggioranza e opposizioni italiane

Bruxelles, 12 mar. (askanews) – Sia i partiti italiani della maggioranza di governo che quelli dell’opposizione si sono divisi al loro interno frantumandosi, nel voto dell’Europarlamento non vincolante sulla risoluzione a favore in futuro di una difesa europea.

Nel testo, che costituisce un contributo al cosiddetto “libro bianco” sulla difesa Ue, che la Commissione e l’Alta Rappresentante per la Politica estera comune dovrebbero presentare la prossima settimana, il Parlamento europeo chiede misure concrete per avviare “sforzi realmente innovativi” e azioni “simili a quelle utilizzate in tempo di guerra” per garantire la sicurezza dell’Unione.

La risoluzione, adottata dalla plenaria con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astensioni, giudica favorevolmente il piano “ReArm Europe”, che la Commissione ha già annunciato a grandi linee (ma che non è ancora stato presentato formalmente con tutti i dettagli). In più, a integrazione di “ReArm Europe”, il Parlamento europeo chiede di verificare la possibilità di introdurre un sistema di obbligazioni europee per finanziare investimenti nell’industria della difesa su larga scala, e di fare ricorso ai “coronabond” inutilizzati, ovvero le emissioni di debito previste dal piano di rilancio post pandemico “NextGenerationEU” per essere destinate a prestiti agli Stati membri, che però in parte non sono stati richiesti. Inoltre, nel testo adottato si invita la Banca europea per gli investimenti (Bei) a investire più attivamente nell’industria europea della difesa, abolendo le restrizioni esistenti per questo tipo di finanziamenti.

Nel voto sul testo finale della risoluzione si sono espressi a favore massicciamente tutti i deputati presenti di Fdi (22 su 24), appartenenti al gruppo dei Conservatori (Ecr), che invece si è spaccato in tre, con metà dei suoi membri favorevoli e l’altra metà contraria o astenuta. Tutti favorevoli anche gli eurodeputati italiani presenti del Ppe (otto su nove, sette di Fi e uno della Svp), mentre quelli della Lega (presenti sette su otto) hanno votato tutti contro, insieme a tutto il loro gruppo, i “Patrioti per l’Europa”. Tra i partiti dell’opposizione, il Pd si è spaccato esattamente a metà fra sì e astensioni: 10 i favorevoli e 11 gli astenuti. Bonaccini, Decaro, Giorgio Gori, Gualmini, Lupo, Maran, Moretti, Picierno, Tinagli e Topo hanno votato a favore. Si sono astenuti invece Benifei, Corrado, Laureti, Nardella, Ricci, Ruotolo, Strada, Tarquinio, Zan, il capo delegazione Zingaretti e anche Lucia Annunziata, che si era espressa inizialmente a favore e ha corretto poi il suo voto in astensione. Di contro hanno detto no i suoi compagni di campo largo Cinque Stelle e Alleanza Verdi Sinistre. Senza sorprese, nel gruppo della Sinistra, è arrivato il voto contrario del M5S (otto su otto) e di Mimmo Lucano di Avs (era assente Ilaria Salis). Tra i Verdi -che come gruppo europeo si sono spaccati tra una forte maggioranza favorevole, otto astenuti e tre contrari- i quattro italiani hanno tutti votato no:Guarda, Marino, Orlando e Scuderi. Nella risoluzione si afferma che l’Europa sta affrontando “la più profonda minaccia militare alla sua integrità territoriale dalla fine della guerra fredda” e si invitano i paesi Ue, i partner internazionali e gli alleati della Nato a rimuovere tutte le restrizioni sull’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro obiettivi militari sul territorio russo. Il Parlamento europeo chiede anche di rafforzare le relazioni con i paesi “like minded”, ovvero che condividono gli stessi principi dei paesi Ue.

La Russia, sostenuta dai suoi alleati Bielorussia, Cina, Corea del Nord e Iran, rappresenta “la minaccia diretta e indiretta più significativa per l’UE e la sua sicurezza”, si afferma nel testo. Gli eurodeputati sottolineano come le recenti dichiarazioni e azioni dell’amministrazione Trump abbiano aumentato le preoccupazioni sul futuro atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti della Russia, della Nato e della sicurezza europea. Inoltre, il Parlamento europeo condanna fermamente le minacce degli Stati Uniti nei confronti della Groenlandia.

Alla luce di questo scenario, il Parlamento europeo evidenzia che gli sforzi di difesa dell’Ue “non possono rimanere di dimensioni limitate, frammentati in termini di portata e lenti nei risultati”. I deputati chiedono quindi maggiori sforzi non solo nel settore militare, ma anche in quello industriale, tecnologico e dell’intelligence.

Il testo sottolinea che l’Ue deve essere in grado di muoversi e prendere decisioni molto più rapidamente in caso di guerra o di altre crisi di sicurezza su larga scala. Pur evidenziando l’importanza della cooperazione tra Ue e Nato, gli eurodeputati chiedono lo sviluppo di un pilastro europeo pienamente operativo all’interno della Nato, capace di agire autonomamente quando necessario. Gli eurodeputati ritengono che l’Ue debba definire una visione unitaria e chiara per l’industria della difesa europea, basata nel lungo termine sulla cosiddetta “preferenza europea”, senza tuttavia che tale preferenza pregiudichi la prontezza alla difesa dell’Unione. La risoluzione insiste anche sulla necessità di semplificare il processo decisionale, e chiede che si passi dall’unanimità alla maggioranza qualificata per le decisioni dell’Ue nel settore della Difesa, ad eccezione delle operazioni militari con mandato esecutivo (per questo sarebbe necessaria, comunque, una modifica dei Trattati Ue).

Il Parlamento avverte infine che, senza un aumento sostanziale degli investimenti, gli obiettivi di sicurezza e difesa dell’Ue non potranno essere raggiunti, sia per quanto riguarda il supporto militare all’Ucraina, sia per il miglioramento della sicurezza comune europea.

Prodi: ne ho vissute tante ma questa fase politica è un casino

Firenze, 12 mar. (askanews) – “Questa fase politica può essere definita solo con la definizione di casino… ne ho vissute tante in vita mia ma come in questi giorni mai”, “nemmeno con la crisi dei missili a Cuba”. Lo ha detto Romano Prodi, ex premier ed ex presidente della Commissione Ue, nella sua lectio magitralis al campus delle Scienze sociali a Firenze, parlando del nuovo ordine mondiale tra guerre e nuovo corso dell’Amministrazione Usa.

“In questo mondo diviso abbiamo due grandi protagonisti, la Cina e gli Stati Uniti che si sono sempre più distanziati tra di loro fino a diventare avversari” ha aggiunto Prodi.

Sostenibilit e sfide, secondo Workshop Fashion and Finance Deloitte

Roma, 12 mar. (askanews) – A Roma, presso l’Auditorium Deloitte si svolto il Workshop “Fashion & Finance: l’evoluzione sostenibile del settore”, secondo appuntamento del progetto, promosso da Deloitte a livello nazionale e internazionale, nato allo scopo di creare una community di esperti e operatori del settore che possano dialogare, scambiarsi idee e confrontarsi su come affrontare le principali sfide e opportunit nel percorso ESG per il fashion.

Un settore in continua evoluzione e in cui ormai sostenibilit e innovazione devono coniugarsi.

Eugenio Puddu: Consumer Leader A&A, Deloitte: “Abbiamo appena rilasciato una ricerca che noi chiamiamo Profitable Growers, che dedicata a quelle aziende che riescono a crescere creando valore. Da questa ricerca emerge una conferma di quanto innovazione e sostenibilit devono viaggiare assieme, ma anche del fatto che le circa 250 aziende leader nel settore dei beni di consumo intervistate dicono che il 95% di queste intende realizzare nuovi prodotti e nuovi servizi per continuare a essere in crescita sul mercato, in crescita con margini positivi; e l’81% di queste si affida proprio all’innovazione come elemento qualificante per questi nuovi prodotti e servizi. Inoltre l’altro dato che spicca che, se nella moda soprattutto, il 65% dei cambiamenti guidato da cambiamenti normativi, se torniamo ai Profitable Growers il 91% di questi sa che questi cambiamenti normativi sono tutti dedicati all’ambito della sostenibilit”.

Un progetto che punta a supportare le aziende in un contesto in continua evoluzione, e a creare maggiore consapevolezza per spingerle verso un impegno collettivo che abbia anche un impatto sociale positivo.

Francesca Marras: Coordinator Fashion & Finance Program: “Nonostante le incertezze che ci sono sia a livello normativo ma anche geopolitico, le aziende del settore moda dovrebbero continuare il percorso intrapreso verso la sostenibilit per diverse ragioni, sia per un’offerta di un prodotto di qualit che risponda alle esigenze dei consumatori e alle loro richieste ma anche per un impegno verso l’ambiente, verso la societ e verso il personale che opera nelle aziende; penso che sia importante differenziarsi rispetto alle aziende che non offrono dei prodotti sostenibili, quindi continuare questo percorso virtuoso”.

Al workshop sono intervenuti rappresentanti di noti brand italiani ed internazionali, tra loro Francesco Freschi, direttore generale Etro, Eleonora Rizzuto, Chief Sustainability Officer di Bulgari e Andrea Crespi, vice presidente Sostenibilit di Confindustria Moda, che ha dichiarato: “L’impegno di Confindustria Moda quello di supportare la filiera, che una filiera molto delicata e sensibile, perch una filiera estremamente diversificata: stiamo parlando di 40.000 aziende con mezzo milione di persone che lavorano, quindi una filiera particolarmente complessa. Il tema fondamentale oggi sulla sostenibilit la misurazione. Oggi lavoriamo con le imprese per spingerle a un concetto di misurazione, misurazione dell’impatto che non solo ambientale ma sociale, etico e quant’altro, senza il quale poi difficile prendere decisioni e si rischia senza una misurazione poi di cadere in quello che il peggior greenwashing che oggi si pu trovare sull’industria”.

Dopo Milano e Roma, ha detto Francesca Marras, si punta a replicare anche in altre citt come Parigi, Londra, Dubai per dare una visione ancora pi internazionale al progetto.

Cinema, al via a Roma il nuovo festival "Custodi di sogni"

Roma, 12 mar. (askanews) – Il Centro Sperimentale di Cinematografia realizza e promuove il nuovo Festival “Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale”, ideato dal Conservatore della Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia Steve Della Casa.

La manifestazione, che si terrà dal 31 marzo al 6 aprile a Roma a ingresso libero al CSC, alla Casa del Cinema e a Spazio SCENA-sala che verrà messa a disposizione del CSC dalla Regione Lazio, intende offrire al pubblico beni culturali cinematografici conservati dalla Cineteca Nazionale, promuovere tutte le forme di sapere legate alla preservazione e al restauro, esplorare le molteplici forme di creatività legate alla ricerca e all’edizione del repertorio e del cinema del passato, aprire a tutti gli spettatori la possibilità di vedere i capolavori cinematografici restaurati e creare un cantiere di luminosità e attenzione tra tutte le cineteche del mondo sulla’importanza del lavoro di salvaguardia del cinema; contestualmente, intende mettere in luce tutte le anime della storica Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia (formazione, conservazione, ricerca).

Il programma prevede alcuni importanti omaggi (come quello a Claudio Caligari alla presenza di Giorgio Tirabassi e Simone Isola, in occasione del quale sarà presentato il Fondo Claudio Caligari), scoperte (come la presentazione di materiale filmico inedito, conservato e digitalizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, di una produzione cinematografica mai terminata: “The story of William Tell” di Jack Cardiff, prodotto e interpretato da Errol Flynn), “riscoperte” (come quella del cinema di Elvira Notari, prima regista donna della storia del cinema italiano della quale si festeggiano nel 2025 i 150 anni dalla nascita), una ricca proposta di cinema sperimentale (che includerà i cortometraggi realizzati da Dacia Maraini, che sarà presente per introdurli al pubblico), ma anche incontri con ospiti illustri (tra cui Liliana Cavani, anche “madrina’ d’eccezione del Festival nonché ex allieva della Scuola Nazionale di Cinema, Vittorio Cecchi Gori, Riccardo Rossi e Arturo Brachetti) ed ex allievi della Scuola Nazionale di Cinema – Centro Sperimentale di Cinematografia attivi nel panorama cinematografico e televisivo internazionale (dai produttori di Indigo Film Nicola Giuliano e Francesca Cima fino a Celeste Dalla Porta, Elia Nuzzolo e Matteo Paolillo passando per Claudio Cupellini, Francesca Mazzoleni e Costanza Quatriglio).

Inoltre, dopo i premi ed i consensi ottenuti nei mesi scorsi, saranno mostrati al pubblico “Ecce bombo” di Nanni Moretti (vincitore del Leone d’Oro al Miglior restauro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia 2024) e “Sei donne per l’assassino” di Mario Bava (presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2024 registrando un sold out) nella versione restaurata dalla Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia; le proiezioni saranno precedute, rispettivamente, da una conversazione con Nanni Moretti e con Dario Argento.

A fare gli onori di casa nel giorno della conferenza stampa di presentazione è stata la madrina del Festival Liliana Cavani, la quale presenterà al pubblico durante la manifestazione (il 2 aprile) due cortometraggi realizzati quando era allieva di Regia della Scuola Nazionale di Cinema: “Il Centro Sperimentale di Cinematografia era un posto bello perché si parlava solo di cinema (…) Al CSC c’erano professori bravissimi che ci hanno fatto scoprire correnti come l’espressionismo e ci hanno fatto studiare una serie di film che non si vedevano normalmente (…) E negli anni della formazione ho conosciuto amici come Bellocchio – che al CSC studiava Recitazione – e Raffaella Carrà” ha detto.

La presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia Gabriella Buontempo ha dichiarato: “È bello per me iniziare la presidenza di questa Fondazione proprio nel 2025, anno in cui ricorrono i novant’anni – dal mese di aprile – dalla sua creazione. La nostra intenzione è portare sempre di più il ‘tesoro’ della Cineteca sul territorio nazionale. Stiamo infatti iniziando ad avviare collaborazioni con enti museali e regionali). Il CSC è la culla del nostro cinema: il passato – costituito appunto dal tesoro della nostra Cineteca – il presente – rappresentato dalla Scuola Nazionale di Cinema – e il futuro che è l’insieme di tutto il patrimonio conservato dalla Fondazione, comprensiva di preziose realtà come l’Archivio fotografico e la Biblioteca Luigi Chiarini. Restituire questo patrimonio e aprirlo all’esterno è la ‘via maestra’ che inizieremo a percorrere quest’anno e che proseguiremo più avanti con il tempo”.

Carceri, Braga (Pd): servono risposte immediate dal governo

Roma, 12 mar. (askanews) – “Assieme alle altre opposizioni abbiamo chiesto la calendarizzazione di due mozioni urgenti per discutere sulle risposte da dare per affrontare l’emergenza carcere nel nostro Paese”. Cos la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga, a margine della conferenza stampa sulle carceri convocata dalle opposizioni a Montecitorio.

“Di fronte all’inazione del governo sul sovraffollamento delle carceri e sulla situazione tragica e drammatica delle detenute madri, delle fragilit vissute dai detennuti negli istituti penitenziari, chiediamo risposte immediate non solo attraverso la creazione di nuovi carceri ma con l’ampliamento delle misure alternative alla pena”, ha detto ancora Braga sottolineando che occorre dare “piena attuazione all’articolo 27 della Costituzione che prevede la funzione rieducativa della pena, grado di civilt e di democrazia di un Paese”.

Petrolio, Opec conferma stime domanda globale (2025 +1,4 mln barili)

Roma, 12 mar. (askanews) – L’Opec ha confermato le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio, stimando un incremento pari a 1,4 milioni di barili equivalenti al giorno sulla media del 2025. A trainare la crescita sono i paesi non Ocse, sostanzialmente le economie emergenti come Cina, India e simili che da sole contribuiranno per 1,3 milioni di barili, secondo quanto riporta il cartello degli esportatori nel suo ultimo rapporto mensile.

“Nel 2026 è atteso che la crescita della domanda prosegua robusta”, recita lo studio: per il prossimo anno è atteso nuovamente un incremento pari a 1,4 milioni di barili equivalenti al giorno. Anche in questo caso la stima è confermata rispetto al precedente rapporto mensile.

Secondo l’Opec i maggiori contributi agli aumenti delle forniture globali di oro nero arriveranno invece da Stati Uniti, Brasile, Canada e Norvegia. Il tutto in un quadro in cui il cartello petrolifero ha mantenuto inalterate anche le sue previsioni sulla crescita economica globale: 3,1% nel 2025 e 3,2% nel 2026.

Previsioni di crescita confermate “nonostante le sfide sul commercio e i potenziali sviluppi delle dinamiche geopolitiche”, riconosce la stessa Opec in un riquadro di analisi inserito nello studio. “Le preoccupazioni sul commercio dovrebbero contribuire alla volatilità. Le pressioni sui prezzi potrebbero pesare sulla crescita globale ma è improbabile – afferma lo studio – che siano in grado di far deragliare lo slancio dell’espansione”.

Nel pomeriggio, dopo i ribassi delle passate sedute i prezzi del petrolio mantengono una dinamica di risalita. Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord sale dell’1,40% a 70,55 dollari. Il West Texas Intermediate aumenta dell’1,70% al 67,38 dollari.

La scorsa settimana, diversi paesi del cartello allargato degli esportatori, l’Opec+, che include la Russia, hanno concordato di non prorogare i tagli supplementari che si erano autoimposti negli anni scorsi per sostenere le quotazioni. Questo comporterà un aumento delle forniture a partire da aprile.

Schlein: "Rearm Eu" va cambiato, la posizione Pd resta questa

Roma, 12 mar. (askanews) – Il voto del gruppo dem in Europa non cambia la linea del Pd, il piano “Rearm Eu” va cambiato e “la posizione del Pd “è e resta questa”. Lo dice la segretaria democratica Elly Schlein in una nota.

La segretaria democratica ribadisce quanto detto nei giorni scorsi: “All’Europa serve la difesa comune, non la corsa al riarmo dei singoli Stati. È e resta questa la posizione del Pd”.

“Oggi – aggiunge – al Parlamento si votava una risoluzione sulla difesa comune, con molti punti che condividiamo, ma la risoluzione dava anche appoggio al piano ‘Rearm Eu’ proposto da Ursula Von der Leyen cui abbiamo avanzato e confermiamo molte critiche proprio perché agevola il riarmo dei singoli Stati facendo debito nazionale, ma non contribuisce alla difesa comune e anzi rischia di ritardarla”.

Insomma, “quel piano va cambiato. All’Unione europea serve una svolta di integrazione politica e di investimenti comuni – per un piano industriale, sociale, ambientale, digitale e per la difesa comune, ma non solo e non a scapito del sociale e della coesione – serve aumentare capacità industriale e coordinamento, con l’orizzonte federalista di un esercito comune al servizio di una politica estera comune e di un progetto di pace. Obiettivi per cui continueremo a impegnarci ogni giorno”.

Cosa è l’etichetta italiana contro la shrinkflation finita nel mirino Ue

Milano, 12 mar. (askanews) – Con l’avvio di una procedura di infrazione contro l’Italia, la Commissione europea ha messo nel mirino la Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 all’articolo 23, che interviene a regolamentare il fenomeno della shrinkflation, detta anche sgrammatura o riporzionamento. La misura prevede l’obbligo di indicare in etichetta la riduzione del peso a parità di prezzo e confezione e va a modificare il Codice del consumo all’articolo 15 (introduce un articolo 15 bis) sulle modalità di indicazione del prezzo per unità di misura.

Per capire cosa sia questo fenomeno occorre partire dall’etimologia del termine inglese shrinkflation che nasce dall’unione di due parole: “shrink”, che significa restringere, e “inflation”, inflazione appunto. E sta a indicare una pratica commerciale, diffusa ampiamente nell’ultimo periodo, attraverso cui l’azienda riduce quantità o volume di un prodotto mantenendo invariato il prezzo finale per il consumatore. Di fatto, è un modo per aumentare i prezzi.

Il governo è intervenuto sulla materia con la Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023, entrata in vigore il 18 dicembre scorso. L’articolo 23 modifica, infatti, il Codice del consumo, normando questa pratica commerciale e introducendo un obbligo informativo che dovrebbe scattare il primo ottobre prossimo, come da modifica prevista col decreto Milleproroghe, proprio per evitare di incorrere in procedure di infrazione.

Nello specifico l’articolo stabilisce che “I produttori che immettono in commercio, anche per il tramite dei distributori operanti in Italia, un prodotto di consumo che, pur mantenendo inalterato il precedente confezionamento, ha subito una riduzione della quantità nominale e un correlato aumento del prezzo per unità di misura da essi dipendenti, informano il consumatore dell’avvenuta riduzione della quantità, tramite l’apposizione, nel campo visivo principale della confezione di vendita o in un’etichetta adesiva, della seguente dicitura: ‘Questa confezione contiene un prodotto inferiore di X (unità di misura) rispetto alla precedente quantità'”. Questo obbligo informativo, secondo la norma introdotta dal governo, vale per “sei mesi a decorrere dalla data di immissione in commercio del prodotto”.

Ora la Commissione, con una lettera di messa in mora, invita l’Italia a garantire il rispetto delle norme europee sulla libera circolazione delle merci dal momento che ritiene non abbia “affrontato l’incompatibilità dei suoi requisiti di etichettatura con gli articoli 34-36 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”. Nello specifico giudica l’obbligo introdotto dall’Italia “non proporzionato”. Pur riconoscendo infatti “l’importanza di informare i consumatori in merito a tali cambiamenti, non sembra proporzionato richiedere che tali informazioni siano riportate direttamente su ciascun prodotto interessato” scrive la Commissione. I requisiti per l’etichettatura rappresenterebbero quindi “un importante ostacolo al mercato interno e comprometterebbero seriamente la libera circolazione delle merci”. La Commissione, a tal proposito, ritiene che “le autorità italiane non abbiano fornito prove sufficienti sulla proporzionalità della misura, poiché sono disponibili altre opzioni meno restrittive come l’affissione delle stesse informazioni vicino ai prodotti interessati”. Ora il governo ha due mesi “per rispondere e colmare le lacune sollevate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato”.

L&G a ConsulenTia25 propone ETF per far fronte a incertezza dei mercati

Roma, 12 mar. (askanews) – L&G uno dei principali asset manager europei e un importante investitore globale nei mercati pubblici e privati, con un patrimonio in gestione di oltre 1 trilione di sterline. In questi giorni all’Auditorium Parco della Musica di Roma uno dei protagonisti di ConsulenTia25, la pi importante manifestazione italiana dedicata alla consulenza finanziaria.

Tra i clienti di L&G figurano risparmiatori individuali, fondi pensione, promotori finanziari e banche private. Oggi Legal & General consiglia di investire sui mercati finanziari attraverso gli ETF. Elena Baccani, Senior Business Development di L&G, ha spiegato: “Sono degli strumenti estremamente efficaci, in quanto sono degli strumenti trasparenti, a basso costo, versatili, flessibili. Fate conto che oggi si tratta di un mercato da 15 trilioni di dollari a livello globale, quindi sono sempre pi in crescita, sempre pi innovativi e appunto permettono di investire anche in aree di mercato dove in alternativa ci sono poche soluzioni”.

Vista l’incertezza dei mercati, dovuta anche alle politiche di Trump, L&G ha dei consigli chiari per gli investitori. “Quello che consigliamo quello di diversificare gli investimenti, per quanto riguarda l’azionario, in societ che sono pi resilienti, quindi stiamo puntando su societ che hanno brand molto forti, il cui valore molto forte. – ha detto Baccani – Un altro tema, visto che si parla di azionario, anche la diversificazione in US Small Cap, quindi Small Cap americane che possono beneficiare della politica fiscale di Trump. Appunto avendo business al 90% legati all’America che possono beneficiare dal contesto attuale”.

Per quanto riguarda l’oro, considerato tradizionalmente un bene rifugio, oggi L&G ha un prodotto ETF da offrire: Gold Mining. “Non l’oro fisico ma societ che hanno il 50% del business legato all’oro. – ha spiegato Baccani – In questo modo si pu diversificare ulteriormente dalla materia prima e quindi quando l’oro aumenta queste societ hanno utili che aumentano proporzionalmente ma quando magari l’oro viene gi queste societ hanno business potenzialmente diversificato e quindi riescono a tenere meglio il crollo dell’oro”.

La Niña pubblica Figlia d"a Tempesta che anticipa Furèsta

Milano, 12 mar. (askanews) – Dopo aver pubblicato i singoli Guapparìa e Mammama’ Live session at Auditorium Novecento, La Niña pubblica oggi Figlia d”a Tempesta, nuova speciale anticipazione – su tutte le piattaforme digitali e su YouTube – di Furèsta, il nuovo progetto discografico della cantautrice, musicista e performer partenopea in uscita il 21 marzo 2025 per BMG, già disponibile in preorder.

Figlia d”a Tempesta è un brano esplicito e fortemente schierato che affronta la condizione della donna nella società con una rabbia intensa e viscerale. Il pezzo è una vera e propria parabola di vita femminile che mette in evidenza le pressioni sociali e i ruoli imposti alle donne fin dalla nascita. Figlia d”a Tempesta si sviluppa su un impianto corale e ritmicamente travolgente, arricchito da strumenti tradizionali come la chitarra battente, il clavicembalo, il mandolino e i tamburi. Questa fusione tra modernità e tradizione amplifica il senso di radicamento culturale del brano, mantenendo però una carica contemporanea e universale. È un brano che non offre consolazioni, è una rivolta cantata, un’accusa diretta contro un sistema che continua ad opprimere senza reali progressi.

Con la regia di Alfredo Maddaluno, che ha affiancato LA NIÑA anche nella composizione e nella produzione dell’intero disco, il videoclip di Figlia d”a Tempesta è un racconto visivo intenso. Le protagoniste sono donne immerse in un’atmosfera cupa e simbolica. Il gomitolo che appare nel video richiama la metafora del filo di Arianna, simbolo di ricerca e salvezza ispirato alla mitologia greca. La Niña presenterà Furèsta – che sarà disponibile fisicamente in vinile trasparente ed. limitata e numerata (con traccia bonus) e CD – in occasione di sei speciali instore.

Difesa Ue, al via a Parigi summit ministri: c’è anche Crosetto

Parigi, 12 mar. (askanews) – Al via a Val de Grace a Parigi il summit a cinque per gli aiuti all’Ucraina e la creazione di una difesa comune europea. Sono due le riunioni in programma al summit che vede coinvolti cinque ministri della difesa: italiano, francese, britannico, polacco, tedesco. Un summit che si tiene a margine del Forum sulla Sicurezza e la Difesa di Parigi, a l’Ecole militaire, in programma fino a domani 13 marzo.

Al Summit pomeridiano presenti in un clima disteso Sebastien Lecornu, ministro della difesa francese, Boris Pistorius, ministro della difesa tedesca, Guido Crosetto, ministro della difesa italiana, Wladyslaw Marcin Kosiniak-Kamysz, vicepresidente del consiglio dei ministri e ministro della difesa polacca, e John Healey, segretario di Stato alla Difesa britannica.

I ministri hanno fatto il loro arrivo, tra abbracci e sorrisi, nella sede della Scuola militare francese. Partecipano anche un rappresentante dell’Unione europea e un delegato della Nato.

Tv, il docufilm "Magma. Mattarella, il delitto perfetto" su Netflix

Roma, 12 mar. (askanews) – A 45 anni dall’assassinio di Piersanti Mattarella, arriva su Netflix dal 12 marzo “Magma. Mattarella, il delitto perfetto”, un docufilm che riapre una delle ferite più profonde della storia italiana. Diretto da Giorgia Furlan, il film intreccia omicidi politici, depistaggi, tradimenti di Stato, trasportando il pubblico nel cuore di alcuni fra i fatti più oscuri degli anni di piombo. Dall’omicidio Mattarella, successore ideale di Aldo Moro, fino alla strage alla stazione di Bologna avvenuta in quello stesso 1980, sette mesi dopo l’assassinio del presidente della Regione Sicilia.

Dopo le anteprime nei cinema di Roma, Bologna, Palermo e Torino – che hanno riscontrato un ottimo successo di pubblico – e la messa in onda su La7 – con una puntata speciale di La Torre di Babele di Corrado Augias – dal 12 marzo il film arriva anche su Netflix.

“Magma” non è solo un documentario: è un’indagine costruita con il ritmo di un thriller e il peso, a tratti lacerante, della realtà. Al centro della narrazione, l’assassinio del presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, avvenuto il 6 gennaio 1980 sotto gli occhi della moglie e dei figli, in una Palermo intrappolata tra corruzione e violenza, considerata – nel bene e nel male – il “laboratorio politico” dell’Italia di quegli anni.

Il film ricostruisce il tragico assassinio in modo meticoloso, rimettendo ordine fra i fatti e portando lo spettatore dentro un vortice di domande alle quali gli investigatori non sono mai riusciti a dare risposta: chi ha davvero voluto la morte di Mattarella? Quali legami uniscono quell’omicidio al caso Moro, alle uccisioni di Michele Reina e Vittorio Bachelet, alla strage di Bologna?

Il docufilm mostra come Mattarella, uomo simbolo di un progetto politico che voleva unire Democrazia Cristiana e Partito Comunista, rappresentasse un pericolo per i poteri occulti che volevano mantenere immutati gli equilibri della Guerra Fredda. Depistaggi, silenzi e omicidi: ogni passo compiuto dal Presidente verso un’idea di cambiamento sembrava avvicinarlo al suo destino, fino a trasformarlo in uno degli uomini migliori d’Italia colpiti, probabilmente, per destabilizzare il Paese. Grazie a testimonianze dirette e l’accesso a documenti recentemente desecretati, il film intreccia testimonianze e voci potenti. Una su tutte: quella di Giovanni Falcone, giudice istruttore che indagò sul delitto e in una confidenza all’amico e collaboratore Pino Arlacchi definì l’assassinio del presidente della Regione Sicilia un “caso Moro bis”.

Tra i narratori scelti spiccano anche figure come il giornalista Attilio Bolzoni, Rosy Bindi, all’epoca assistente di Vittorio Bachelet, Luciano Violante, membro della commissione antimafia nel 1988 e nel 1990 quando Falcone rivela di essere convinto che nell’omicidio Mattarella si intreccino mafia e terrorismo neofascista, e Andrea Speranzoni, avvocato di parte civile nel processo per la strage alla stazione di Bologna.

“Magma” non offre risposte facili, ma pone domande essenziali: perché a distanza di 45 anni non sappiamo ancora chi ha ucciso Piersanti Mattarella? Soprattutto, come sottolinea Attilio Bolzoni: “Non lo sappiamo noi e non lo sa nemmeno suo fratello Sergio, oggi presidente della Repubblica, il primo degli italiani. Se vi pare una cosa normale…”.

Ok aula Camera ad annullamento seggio M5s, Gentile (Fi) diventa deputato

Roma, 12 mar. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato l’annullamento dell’elezione della deputata M5s Anna Laura Orrico nel collegio uninominale numero 2 della circoscrizione Calabria e la sua proclamazione nel collegio plurinominale unico. Conseguentemente stato proclamato l’annullamento dell’elezione della deputata Elisa Scutell e la proclamazione del deputato Andrea Gentile (Fi). I s sono stati 183, i no 127, un astenuto. Tutto nasce dal ricorso presentato dal candidato di Forza Italia Andrea Gentile contro l’elezione di Anna Laura Orrico. Il riconteggio delle schede ha ribaltato il risultato in favore dell’azzurro. I deputati del Movimento 5 Stelle si sono stretti attorno alle deputate Elisa Scutell e Anna Laura Orrico dichiarate decadute dalla carica che hanno reagito cos.

“Oggi volge al termine una vicenda fatta di soprusi e prevaricazioni, viene calpestato il diritto di voto dei calabresi, sono state cambiate le regole. La Giunta per le elezioni ha cambiato i criteri in maniera retroattiva, una vicenda che ha dell’oscuro, di cui si sta interessando la Procura, c’ una percentuale altissima di schede bianche che al riconteggio sono diventate valide e dove ci sono dichiarazioni strane e anomale. La maggioranza ha dimostrato per l’ennesima volta di andare avanti con tirannia non garantendo il diritto alla democrazia. La cosa che ci fa pi rabbia vedere nel plotone di esecuzione il ministro Tajani che rientrato appositamente. Dovrebbe occuparsi di guerra, invece rientrato ed era presente in Aula per votare l’ingresso di Andrea Gentile”.

“La Calabria viene sempre raccontata come terra di ‘ndrangheta. Per la prima volta invece nel 2022 i calabresi alzano la testa ed esercitano il voto liberamente. Quello di Cosenza stato l’unico seggio conquistato da M5s, in una terra di ricatti e ‘ndrangheta. Il Parlamento oggi commette un delitto grave, mette sotto i piedi la libert di voto dei calabresi e non prende in considerazione l’elevato numero di schede bianche trasformate in valide ben quattrocento la cui met sono andate a favore di una famiglia politica. Questo Parlamento ha votato per favorire una famiglia politica che non brilla per democraticit ma per prepotenza”.

Hera, a Imola primo impianto in Europa di riciclo fibra carbonio

Imola (Bologna), 12 mar. (askanews) – Il Gruppo Hera ha inaugurato a Imola nel bolognese FIB3R, il primo impianto in Europa su scala industriale capace di rigenerare la fibra di carbonio, materiale sempre pi strategico per settori industriali come automotive, aerospaziale e navale.

“FIB3R nel suo genere il primo impianto in Europa su scala industriale capace di rigenerare la fibra di carbonio, dando nuova vita a un materiale sempre pi strategico per alcuni settori industriali di riferimento come l’automotive, l’aerospace, il navale e tanti altri”, ha spiegato Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera. “E’ un ulteriore tassello che si aggiunge agli oltre 100 impianti che fa di Hera una grande, moderna piattaforma impiantistica con la quale siamo sempre pi interessati a sviluppare nuove soluzioni di economia circolare per l’industria italiana”, ha aggiunto.

L’Ad ha sottolineato come questa tecnologia unisca “la competitivit alla sostenibilit ambientale, che per noi significa sostenibilit concreta, pragmatica, disegnata in maniera giusta, equilibrata e che sempre pi rappresenta un fattore di competitivit e di sicurezza energetica per la nostra industria, l’industria di questo paese che ha ahim poche materie prime”.

L’impianto nato da un’esigenza concreta del mercato. “Nasce semplicemente ascoltando il cliente che un bel giorno ci ha chiesto ‘Ma voi riciclate fibra di carbonio?'”, ha raccontato Iacono a margine della cerimonia di inaugurazione di FIB3R. “Da l abbiamo cominciato a metterci in contatto con l’Universit di Bologna, poi Politecnico di Milano, poi i nostri partner tecnologici”.

La struttura sorge in un ambiente precedentemente inutilizzato. “A Imola avevamo un ambiente inutilizzato che abbiamo ristrutturato, quindi non andiamo a occupare nuovo suolo”, ha spiegato. “Siamo praticamente accanto all’autodromo e credo che la fibra di carbonio si possa associare molto al mondo automotive e quindi alla Motor Valley e infatti oggi non nasce solo FIB3R, ma nasce la Circular Valley”.

MotoGP in Argentina, Marquez: "La Thailandia mi ha caricato"

Roma, 12 mar. (askanews) – Archiviato il GP di Thailandia con la prima vittoria della stagione, un doppio podio e la testa di tutte le classifiche, i piloti del Ducati Lenovo Team tornano al lavoro per la seconda gara della stagione in Argentina. Teatro di una sola vittoria targata Ducati (Bezzecchi, 2023), Termas di Rio Hondo torna ad accogliere il circus della MotoGP a distanza di due anni (ultimo GP 2023 – podio completo Ducati).

Attualmente leader della classifica con 37 punti e tre volte vincitore su questo circuito nella Top class, Marc Márquez scenderà in pista sul tracciato argentino per la prima volta in sella alla Desmosedici GP. L’obiettivo è adattarsi quanto prima e ritrovare sensazioni alla guida simili a quelle di Buriram. “Sono particolarmente contento di tornare dopo un anno di assenza, a correre in Argentina, un tracciato che mi piace e dove sono riuscito ad essere veloce e competitivo in passato -le parole dello spagnolo otto volte campione del mondo – Arriviamo da un weekend praticamente perfetto in Thailandia, dove siamo riusciti a sfruttare al meglio quanto fatto durante i test e ad essere incisivi in gara. Questo mi ha davvero caricato e non vedo l’ora di tornare in pista”

Motivato a fare bene anche Francesco Bagnaia che punta a tornare in lotta per le posizioni di testa. Doppio podio nella gara inaugurale della stagione, terzo in campionato (23 punti), vuole concretizzare e centrare punti importanti in Argentina. “Si torna a correre in Argentina, un tracciato molto veloce e che può ben adattarsi alla Desmosedici – dice il torinese – In Tailandia non è stato un GP facile, siamo stati veloci, solidi, abbiamo centrato due terzi posti, ma non siamo stati perfetti. Dobbiamo lavorare su alcuni fattori e aspetti per poter essere completamente competitivi e poter dire la nostra nel weekend”. Primo appuntamento in pista per entrambi, venerdì 14 marzo alle 10.45 locali (14.45 in Italia) per la prima sessione di prove libere.

L’eurogruppo Pd si è diviso nel voto sulla difesa Ue

Bruxelles, 12 mar. (askanews) – L’eurogruppo Pd si è diviso a metà nel voto sulla risoluzione dell’Europarlamento sul riarmo dell’Europa come proposto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen: 11 europarlamentari dem si sono astenuti e 10 hanno votato a favore. Hanno detto sì Bonaccini, Decaro, Giorgio Gori,Gualmini,Lupo, Maran,Moretti, Picierno,Tinagli, Topo. Si sono astenuti Zingaretti, Corrado,Zan,Benifei, Nardella, Ricci, Ruotolo, Laureti, Strada, Tarquinio e Lucia Annunziata che ha corretto in astensione un voto per errore risultato a favore.

Difesa Ue, europarlamentari Pd divisi: 11 astensioni e 10 sì a von der Leyen

Bruxelles, 12 mar. (askanews) – L’eurogruppo Pd si è diviso a metà nel voto sulla risoluzione dell’Europarlamento sul riarmo dell’Europa come proposto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen: 11 europarlamentari dem si sono astenuti e 10 hanno votato a favore. Hanno detto sì Bonaccini, Decaro, Giorgio Gori,Gualmini,Lupo, Maran,Moretti, Picierno,Tinagli, Topo. Si sono astenuti Zingaretti, Corrado,Zan,Benifei, Nardella, Ricci, Ruotolo,Laureti,Strada, Tarquinio e Lucia Annunziata che ha corretto in astensione un voto per errore risultato a favore.

Atalanta, lesione di primo grado per Cuadrado: torna dopo la sosta

Roma, 12 mar. (askanews) – Il giocatore dell’Atalanta, Juan Cuadrado tornerà a disposizione dopo la sosta. Il risentimento al flessore destro denunciato in occasione della sostituzione all’intervallo domenica scorsa all’Allianz Stadium s’è rivelato in realtà una lesione.

L’esterno colombiano, dunque, ha giocato un tempo da ex con la Juventus senza potersi ripetere il 16 marzo a Bergamo contro l’Inter. La diagnosi parla di lesione di primo grado della fascia del muscolo bicipite femorale destro. Dovrebbe cavarsela con tre settimane o poco più. Rientrerà dopo la sosta o con la Fiorentina o più probabilmente con la Lazio, data l’età più che l’entità dell’infortunio.

Usa, inflazione CPI a febbraio +0,2% mensile, rallenta al 2,8% annuale

New York, 12 mar. (askanews) – L’inflazione negli Stati Uniti ha registrato un incremento più contenuto del previsto a febbraio. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,2% su base mensile, secondo i dati diffusi dal Bureau of Labor Statistics. Su base annua, l’inflazione si è attestata al +2,8%, in rallentamento rispetto al mese precedente.

Gli analisti si aspettavano un rialzo dello 0,3% mensile e un aumento del 2,9% su base annua, previsioni che i dati ufficiali hanno smentito al ribasso.

Il dato, depurato delle componenti più volatili come alimentari ed energia, ha segnato un incremento dello 0,2% mensile, mentre le attese erano per un +0,3%. Su base annua, l’inflazione ‘core’ è scesa dal 3,2% al 3,1%, mentre gli economisti si aspettavano una conferma al 3,2%.

I prezzi dell’energia sono saliti dello 0,2% su base mensile, mentre su base annua risultano in calo dello 0,2%. I generi alimentari hanno registrato lo stesso incremento mensile dello 0,2%, ma rispetto a un anno fa sono aumentati del 2,6%.

Rubio: Kiev è al tavolo, ora attendiamo Mosca. Le sanzioni Usa contro la Russia restano in vigore

Roma, 12 mar. (askanews) – “L’Ucraina è al tavolo, ora attendiamo la Russia” ha dichiarato il segretario di Stato Usa Marco Rubio parlando all’aeroporto di Dublino al ritorno dai negoziati in Arabia Saudita per porre fine alla guerra in Ucraina. “Nessuno si aspetta che sia semplice” ha aggiunto Rubio, sottolineando che “le sanzioni USA contro la Russia rimangono in vigore”. Il segretario di Stato ha espresso la speranza che Mosca accetti l’accordo: “Speriamo che dicano di sì, altrimenti dobbiamo affrontare la situazione”. “L’unico metodo con cui mettere fine a questo conflitto è la negoziazione, non c’è soluzione militare” ha affermato il segretario di Stato Usa Marco Rubio. Sulla questione territoriale ha dichiarato: “Abbiamo parlato di concessione di territorio. Ma di questo non ne parliamo pubblicamente”. Ha inoltre sottolineato che i negoziati hanno toccato diversi aspetti, tra cui “il timing, la restituzione degli ostaggi e l’assistenza dopo il conflitto”.

“Stiamo valutando garanzie di sicurezza a lungo termine” ha aggiunto il segretario di Stato. Ha poi ribadito l’obiettivo della diplomazia americana: “L’Ucraina deve essere messa nelle condizioni di prevenire invasioni future. I combattimenti si fermano e iniziano i colloqui. Vogliamo solo arrivare a quel punto” ha spiegato.

Truppe russe riconquistano Sudzha nella regione del Kursk

Roma, 12 mar. (askanews) – La bandiera russa è stata issata oggi sull’edificio amministrativo della città di Sudzha, nella regione di Kursk, secondo quanto riferito ai media russi da un comandante di battaglione del gruppo di forze Sever (Nord), affermando che l’esercito ha preso il controllo del centro della città.

Sudzha, importante hub di trasbordo del gas, era finita sotto il controllo di Kiev lo scorso agosto, quando le truppe ucraine erano entrate nella regione di Kursk, conquistando 1.376 chilometri quadrati, con la speranza di usare il territorio occupato come una leva a proprio favore nei negoziati di pace con la Russia. Secondo il tracker satellitare DeepState, che ha legami con l’esercito ucraino, ad oggi la parte della regione di Kursk sotto il controllo ucraino si è ridotta a meno di 290 chilometri quadrati.

Poche ore dopo i colloqui tra Usa e Ucraina in Arabia Saudita con una proposta di cessate il fuoco di 30 giorni da portare al tavolo di Mosca, la Russia ha, inoltre, lanciato un massiccio attacco con droni su Kiev, Kharkiv e Sumy, mentre un raid russo ha colpito il porto di Odessa, città dell’Ucraina meridionale, e ha provocato almeno quattro morti. Lo hanno denunciato le autorità di Kiev.

Mostre, The Prism al Bassam Freiha Art Foundation di Abu Dhabi

Roma, 12 mar. (askanews) – The Prism, progetto artistico creato da Stefano Simontacchi, inaugura negli Emirati Arabi Uniti presso la Bassam Freiha Art Foundation di Abu Dhabi una grande mostra che si sviluppa in due differenti percorsi espositivi: Project Oneness e Trust, Gratitude and Love Journey. Realizzata con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi e di Rimond, la mostra, curata da Marco Senaldi in collaborazione con il team curatoriale della Bassam Freiha Art Foundation, sarà aperta al pubblico fino al 31 agosto 2025 offrendo un’esperienza immersiva che, attraverso i portali emozionali dell’artista, mette in dialogo arte, filosofia e spiritualità.

Project Oneness, il primo dei due percorsi, esplora il tema della dualità verso una profonda comprensione dell’unità universale, in un itinerario di tre stanze interconnesse, ciascuna con un significato specifico. “Rappresenta un invito ad andare oltre quel velo che, a causa della razionalità, poniamo fra i nostri occhi e la realtà che esso nasconde, con l’obiettivo di comprendere che siamo un tutt’uno con l’universo – ha detto Stefano Simontacchi – questo velo è simbolicamente rappresentato dalla linea rossa presente in alcune opere: una creazione della nostra mente che divide la realtà in categorie come buono/cattivo, giusto/sbagliato, ecc. Se si ha la forza di andare oltre il velo, tali divisioni scompaiono e si scopre una nuova, piena consapevolezza”.

Ispirato alla teoria hegeliana dell’Assoluto, il percorso invita il visitatore a concepire l’unità come risultato dinamico per guidarlo verso la consapevolezza di essere UNO—un’unità con l’universo.

Il secondo percorso, Trust, Gratitude and Love Journey, ospitato nella Annex Gallery, conduce i visitatori in un viaggio spirituale attraverso sette opere dedicate a tre principi fondamentali: Fiducia, Gratitudine e Amore. Ogni opera rappresenta una tappa verso una connessione profonda con se stessi, con la Terra e con l’universo.

L’esposizione è inoltre accompagnata da uno specifico “public program”, incentrato sul benessere, l’autoriflessione e la consapevolezza. Le iniziative – che propongono inedite modalità di interagire con l’arte ed includono attività come la guarigione sonora, meditazioni guidate, lezioni di yoga, conferenze di artisti e workshop interattivi – sono ideate per valorizzare la natura immersiva di The Prism ed incoraggiare l’introspezione e la connessione con se stessi.

Portogallo, crisi di governo: verso elezioni anticipate

Roma, 12 mar. (askanews) – Nessuna sorpresa dell’ultim’ora: il Parlamento portoghese ha bocciato la mozione di fiducia presentata dal premier conservatore Luis Montenegro, spianando la strada al terzo voto in altrettanti anni.

Il presidente Marcelo Rebelo de Sousa ha avviato le consultazioni con i partiti per un ritorno alle urne che potrebbe avvenire già l’11 o il 18 maggio – inaugurando una maratona elettorale che si completerà a luglio con le amministrative e a gennaio con le presidenziali.

Il premier ha pagato uno scandalo che riguarda la gestione di Spinumviva, un’azienda per la protezione dei dati creata da Montenegro nel 2021 la cui proprietà è stata trasferita l’anno successivo alla moglie e ai figli: è emerso di recente che l’azienda riceve dei pagamenti mensili da un’impresa di gioco d’azzardo che ha beneficiato un appalto governativo.

Montenegro tuttavia non ha voluto accettare la possibilità di una commissione di inchiesta parlamentare sulla vicenda chiesta dalle opposizioni e ha preferito porre la questione di fiducia, nel tentativo di far ricadere la responsabilità del voto sui rivali, in particolare i socialisti di Pedro Nuno Santos.

Secondo i sondaggi un eventuale ricorso alle urne darebbe risultati molto simili a quelli dello scorso anno: la conservatrice Alleanza Democratica è accreditata del 30% delle preferenze, leggermente davanti ai socialisti mentre l’ultradestra di Chega si confermerebbe terza forza con il 18% dei consensi; quindi nessuna possibilità di maggioranza assoluta.

A rimanere dubbia sarebbe però la posizione dello stesso Montenegro: se è pur vero che attualmente non è accusato di alcun reato – di fatto, tecnicamente non è ancora stata aperta alcuna inchiesta sulla vicenda – il precedente del suo predecessore, il socialista (e attuale presidente del Consiglio europeo) Antonio Costa, rende la sua situazione difficile.

Costa era stato coinvolto in uno scandalo di presunta corruzione per un errore materiale della magistratura, ingannata dall’omonimia con uno degli accusati nel corso di un’intercettazione: nonostante non gli fosse stato contestato alcun reato aveva scelto di dimettersi perché “i doveri di Primo ministro non sono compatibili con i sospetti sull’integrità personale”.

Montenegro ha già fatto sapere di volersi ricandidare alla carica di premier: oltre a quale grado di fiducia saprà conquistarsi da parte dell’elettorato, il secondo dubbio riguarda le alleanze – se cioè i conservatori ribadiranno il ‘no’ all’alleanza con l’utradestra o se decideranno di cambiare strategia e aprire all’ingresso (o all’appoggio esterno) di Chega nell’esecutivo, un precedente che potrebbe avere ricadute europee.

Festival Cinema Tedesco, ospite speciale il regista von Steinaecker

Roma, 12 mar. (askanews) – Tra i momenti salienti della quinta edizione del Festival del Cinema Tedesco a Roma la proiezione speciale del documentario “Luigi Nono – Il suono dell’utopia” di Thomas von Steinaecker. Un omaggio al grande compositore veneziano in collaborazione con l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo. L’evento si terrà sabato 22 marzo alle ore 19.00 al Cinema Quattro Fontane, sede del festival dal 20 al 23 marzo.

Realizzato per il centenario di Luigi Nono (1924-1990), il documentario ripercorre le tappe fondamentali della sua vita e della sua opera, rivelandone la complessità e la profonda umanità. Il regista esplora il suo legame con la Scuola di Darmstadt, centro della sperimentazione musicale del dopoguerra, dove, influenzato da Arnold Schoenberg e Bruno Maderna, sviluppò un linguaggio seriale personale, intrecciando dodecafonia, ricerca sonora e impegno politico. Il confronto con Karlheinz Stockhausen e altri compositori fu intenso, ma Nono si distinse per l’attenzione al significato sociale della musica. Dopo il fallimento del suo tentativo di conciliare serialismo e politica, attraversò una fase di crisi e rinnovamento, che lo portò a esplorare la musica elettronica dal vivo. Le sue innovazioni tecniche ed estetiche hanno lasciato un segno profondo sulla sperimentazione musicale contemporanea.

Al festival sarà presente il regista Thomas von Steinaecker (vincitore del Premio Roma Villa Massimo 2018/19) che, in dialogo con il compositore Hans Thomalla (vincitore del Premio Roma Villa Massimo 2024/25) introdurrà il documentario e risponderà alle domande del pubblico presente in sala.

A volere il festival nella capitale German Films che, da oltre 25 anni, promuove il cinema tedesco nel mondo, in collaborazione con Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, Goethe-Institut e, da quest’anno, l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo.

Quattro i giorni di programmazione della manifestazione nel corso dei quali saranno presentati film e cortometraggi della recente produzione cinematografica tedesca con titoli in anteprima italiana selezionati dalla giuria composta da Cristiana Paternò, Mauro Donzelli e Miriam Mauti. Anche quest’anno il pubblico sarà chiamato a votare per il Miglior Film.

Il Festival del Cinema Tedesco è promosso da German Films Service + Marketing GmbH, in collaborazione con il Goethe-Institut, l’Ambasciata della Repubblica di Germania a Roma, da quest’anno in partnership con l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, con il supporto del Cinema Quattro Fontane. I film saranno tutti presentati in lingua originale con sottotitoli in italiano. L’ingresso alle proiezioni è con regolare attività di sbigliettamento.

Accesso precoce ai farmaci: uno studio per ridurre tempi e costi

Milano, 12 mar. (askanews) – Argenx presenta i risultati di un nuovo studio realizzato dal prof. Fabrizio Gianfrate, economista sanitario, su un possibile modello di accesso e rimborso precoce di nuovi farmaci in grado di accelerare i tempi che separano l’approvazione dei trattamenti dalla loro effettiva disponibilit per i pazienti, senza costi aggiuntivi per il Servizio Sanitario Nazionale.

Fabrizio Celia, Amministratore Delegato di argenx Italia, ha dichiarato: “Accorciare i tempi di accesso penso sia una priorit per tutti, per questo motivo argenx ha sostenuto in maniera incondizionata questo studio. L’obiettivo proporre un importante cambio di paradigma nell’accesso ai farmaci innovativi. Vogliamo portare il nostro contributo al percorso gi avviato dall’autorit regolatoria italiana verso un sistema di accesso precoce ai farmaci che vanno incontro a bisogni clinici insoddisfatti”.

In Italia, dopo che un farmaco stato approvato dalla Commissione europea (EMA, European Medicines Agency), passano ancora molti mesi prima che sia valutato, approvato e reso rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ed ulteriori mesi prima che sia reso effettivamente disponibile a livello regionale ai pazienti italiani. In media si calcola che possano trascorrere anche 18 mesi dall’approvazione europea prima che il trattamento diventi disponibile per i pazienti.

Il Prof. Fabrizio Gianfrate, economista sanitario, ha introdotto le caratteristiche del modello necessario per raggiungere un rapido accesso ai nuovi farmaci: “L’ipotesi su cui si basa il modello quella di poter rimborsare il farmaco al prezzo deciso dall’azienda farmaceutica, ovvero quando il prezzo non ancora negoziato, gi pochi giorni dopo l’approvazione EMA, il farmaco viene reso subito disponibile dall’azienda farmaceutica al prezzo dell’azienda stessa. I pazienti possono cos cominciare ad essere trattati a carico del Servizio Sanitario Nazionale, nel frattempo il farmaco inizia la sua normale negoziazione con AIFA e, ad accordo definito, sar concordato tra AIFA e l’azienda un conguaglio”.

Nello studio sono state effettuate delle simulazioni proiettando l’applicazione di questa proposta a farmaci innovativi approvati per il trattamento di malattie cardiovascolari, respiratorie, malattie rare e onco-ematologiche, simulandone l’accesso appena ottenuta l’approvazione EMA.

“Nello studio sono state effettuate delle simulazioni proiettando l’applicazione di questa proposta a farmaci innovativi approvati per il trattamento di malattie cardiovascolari respiratorie, malattie rare e oncoematologiche, simulando nell’accesso appena ottenuta all’approvazione EMA” – prosegue il Prof. Fabrizio Gianfrate – “Ho fatto alcune simulazioni e devo dire in tutte le aree terapeutiche, in alcune con maggiore peso, in alcune con minore, abbiamo rilevato come la possibilit di trattare pi precocemente i pazienti alla fine, oltre al beneficio clinico per i pazienti stessi, generi un beneficio economico”.

Oltre a questi obiettivi, l’azienda sta portando avanti la ricerca di diversi farmaci sperimentali in fase iniziale.

Inflazione, Ue avvia infrazione contro Italia su etichettatura prodotti

Roma, 12 mar. (askanews) – La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia, in merito all’obbligo di indicazione sui prodotti di quello che di fatto è un aumento implicito dei prezzi: quando il contenuto di prodotto risulta diminuito a parità di prezzo, mentre l’aspetto della confezione appare volutamente invariato.

Questa pratica, spesso chiamata “shrinkflation”, è utilizzata da anni da diversi produttori, in particolare sui beni alimentari per “cammuffare” quelli che di fatto sono rincari.

Pur affermando di riconoscere “l’importanza di informare i consumatori su questi cambiamenti, richiedere che questa informazione venga specificata su ogni singolo prodotto coinvolto non appare proporzionato”, sostiene l’organismo comunitario in un comunicato.

Secondo Bruxelles, in generale “i requisiti nazionali di etichettatura rappresentano una grande barriera di mercato interna e minano in maniera grave la libertà di movimento delle merci”. La Commissione europea ritiene che le autorità italiane “non abbiano fornito prove sufficienti riguardo alla proporzionalità della misura – si legge – dato che altre opzioni meno restrittive sarebbero disponibili, come indicare le stesse informazioni vicino ai prodotti coinvolti”.

Secondo la Commissione l’Italia ha anche violato le normative della direttiva sulla trasparenza nel mercato unico, oltre a due articoli (34 e 36) dei Trattati su funzionamento dell’Unione europea. E per questo ha inviato una comunicazione di addebiti. L’Italia ha ora due mesi per rispondere e in assenza di repliche soddisfacenti potrebbe vedersi recapitare un parere motivato, un nuovo passo nella procedura di infrazione.

Guardare al futuro per ricomporre le ferite del passato

Roma, 12 Mar. – “Non sono abbastanza” o, peggio, “non mi sento all’altezza”. Sono frasi che ognuno di noi ripete, nel proprio percorso di vita, mille e mille volte limitando cos il raggio di azione e, di conseguenza, le legittime aspirazioni: “Il problema -spiega Valentina Pascolini, imprenditrice e trasformatrice emotiva- che ognuno di noi porta dentro di s ferite mai completamente guarite. Ma, nonostante ci, non siamo malati ma solo persone che hanno bisogno di liberarsi di quei blocchi che il sistema emotivo tende a creare, facendo vivere una vita scarsamente autentica e appagante, una vita nella quale si dubita delle proprie capacit e si cerca costantemente l’approvazione di qualcun altro. Il mio lavoro va proprio in questa direzione, ma non scava nel passato, bens, grazie ad un approccio filosofico, guarda al futuro con i nuovi stimoli che una meta da raggiungere pu regalare

“Il passato passato” tuttavia una delle bugie pi grandi mai raccontate. Il passato non passa finch le ferite rimangono aperte, silenziose ma presenti, condizionando ogni scelta quotidiana: “Sono gli effetti -afferma la Pascolini- di eventi vissuti durante l’infanzia. Un riconoscimento atteso ma mai arrivato, un rimprovero, confronti continui, cambi improvvisi, tradimenti, abbandono sono le principali cause di traumi che poi ci portiamo da adulti e che non ci permettono di vivere correttamente le nostre emozioni. come se, per dirla in altri termini, una parte di noi fosse rimasta bloccata, continuando a reagire come se il pericolo fosse ancora presente. Come un allarme antincendio che continua a suonare anche quando il fuoco spento da tempo”.

Cosa occorre fare allora? Molte persone, per superare quei traumi, lavorano sulla mente con la meditazione, si affidano, per anni, alla psicoterapia, curano il proprio corpo con massaggi e palestra, ma questo non fa altro che rinforzare i pattern problematici per darsi l’illusione di fare qualcosa. “Ma la cosa peggiore -sottolinea la Pascolini- lavorare sulla ferita emotiva andando a rivivere il passato. Questo non fa altro che riportare alla luce il dolore senza davvero dare un beneficio duraturo e, soprattutto, sensato. Dopo oltre 21 anni di esperienza con persone di ogni et, professione e genere,uno dei passi principali – su cui si fonda il metodo della Pascolini – proprio costruire un futuro che ha il potere di trasformare il passato e vedere finalmente la luce in fondo al tunnel. “Detta cos potrebbe sembrare spiritualit, mentre un approccio estremamente pratico che ha gi trasformato la vita di oltre 10.000 persone.” Dichiara ancora Pascolini “E’ un problema che riguarda le donne certo ma soprattutto gli uomini che sono risucchiati da una vita che non sentono pi loro”.

Un tema questo che la Pascolini ha rafforzato dopo l’esperienza del proprio pap che, a un certo punto della sua vita, ha dovuto fare i conti con un’importante malattia: “Conoscendolo e vedendolo lottare contro il male -afferma- ho intuito quanto i maschi, al di l delle convinzioni sociali dell’essere uomo forte e non poter piangere, abbiano maggior bisogno di aiuto nel loro percorso emotivo nel loro percorso emotivo. Paure, delusioni e fallimenti li trovano spesso impreparati. Sentimenti dirompenti che vanno gestiti per evitare che poi sfocino in atteggiamenti aggressivi e violenti o, troppo spesso, in azioni auto-lesionistiche. “Per questo ho deciso di dedicarmi anche a loro e di affiancarli in un percorso che gli permetta di scoprire s stessi con maggiore autenticit e forza, cos da vivere una vita ricca, piena e serena.”.

La Capitale italiana della Cultura 2027 sarà Pordenone

Milano, 12 mar. (askanews) – La Capitale italiana della Cultura 2027, con il progetto “Città che sorprende”, sarà Pordenone (Friuli Venezia Giulia). Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso di una cerimonia ufficiale presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura alla presenza della Giuria di selezione e dei rappresentanti delle città candidate. Alla città vincitrice è assegnato un contributo di un milione di euro per attuare il programma culturale presentato nel dossier di candidatura.

Bce, Lagarde: eccezionale incertezza economica e geopolitica, impegno assoluto contro inflazione

Roma, 12 mar. (askanews) – Per onorare il suo mandato sulla stabilità dei prezzi, la Banca centrale europea dovrà mostrare “un impegno assoluto sul suo obiettivo di inflazione”, fissato in maniera rigida al 2%, così come nella sua capacità di capire quali tipi di shock richiedano una reazione monetaria e quale agilità serva per intervenire nella maniera più appropriata. È il messaggio chiave lanciato dalla presidente dell’istituzione, Christine Lagarde nel suo intervento alla conferenza annuale “The Ecb and its Watchers”, organizzata dell’Università Goethe di Francoforte.

“Preservare la stabilità in una nuova era sarà un compito formidabile. La nostra risposta al recente episodio di inflazione – ha sostenuto – dovrebbe dare al pubblico la fiducia che faremo sempre tutto quello che è necessario per garantire la stabilità dei prezzi, e che i nostri meccanismo di policy possono essere adattati a nuove circostanze”. Secondo Lagarde, i banchieri centrali dovranno mostrare “agilità per aggiustare la loro linea e i loro strumenti a circostanze che cambiano e dovranno avere la curiosità intellettuale di mettere in discussione principi prestabiliti e buon senso comune”, ha detto. La presidente della Bce ha ribadito che ci si trova di fronte a un quadro di eccezionale incertezza, dovuta a geopolitica e economia, che solleva tre aspetti chiave per come possa la politica monetaria a svolgere il suo compito. Il primo è come stia cambiando il quadro in cui la banca centrale si trova ad operare.

Il secondo è cosa questi cambiamenti comportino per le funzioni di risposta della Bce e il terzo, ha proseguito, è cosa tutto questo implichi per le comunicazioni della banca centrale. Ha anche menzionato i cambiamenti che si sono verificati rispetto alll’ultima volta, in realtà abbastanza recente, perché risale al 2021, in cui la Bce ha effettuato una revisione della sua strategia. Da un lato ci sono elementi che dovrebbero avere effetti disinflazionistici, come la digitalizzazione e l’invecchiamento delle popolazioni. Dall’altro alcuni sviluppi possono avere invece effetti bivalenti, sia inflazionistici sia frenanti sui prezzi, come la frammentazione delle economie e l’aumento delle spese in difesa.

Data la portata degli shock dovuti a incertezza e a cambiamenti del quadro in corso, alla Bce “non possiamo fornire certezze impegnandoci su un percorso specifico. Altrimenti, queste indicazioni di prospettiva potrebbero creare una restrizione all’agilità della nostra linea di fronte a bruschi cambiamenti nel contesto inflazionistico”, ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde. Nel suo intervento alla conferenza annuale organizzata dall’Università Goethe, non ha affrontato in maniera diretta la strettissima attualità sulle decisioni dei tassi di interesse. Tuttavia ha riferito che “al momento stiamo considerando diversi scenari collegati ai dazi commerciali e ai cambiamenti sulle politiche e cosa questi implicheranno per crescita economica e inflazione”. Un indice che cerca di stimare i livelli di incertezza sulle politiche commerciali si trova al momento a quota 350 punti, “più di sei volte la media che ha avuto dal 2021, ha rilevato la presidente della Bce, “e tutti gli indicatori sui rischi geopolitici sono a livelli mai visti dai tempi della Guerra Fredda”, ha aggiunto. In Europa “le nostre aspettative negli ultimi anni sono state praticamente spazzate via, e in particolare nelle ultime settimane. Le certezze che erano consolidate sull’ordine internazionale sono state sconvolte. Alcune alleanze sono finite sotto tensione, mentre altre si sono rinsaldate”, ha sottolineato Lagarde nel suo intervento alla conferenza annuale “The Ecb and its Watchers”.”Abbiamo assistito a decisioni politiche che solo pochi mesi fa sarebbero state impensabili”, ha concluso.

(fonte immagine: ECB 2025).

Sergio Petralia: Ogni azienda deve esplorare commercio digitale

Roma, 12 mar. – Sergio Petralia un punto di riferimento nel mondo dell’e-commerce. “Da anni aiuto piccole e grandi realt a sviluppare strategie efficaci on line per creare nuove fonti di profitto”, racconta. “Uno dei vantaggi del commercio on line la flessibilit: puoi raggiungere clienti in qualsiasi parte del mondo. Sempre”, dice. ” possibile monitorare i comportamenti dei consumatori per migliorare le proprie offerte. Cos, nascono strategie di marketing su misura. Ogni azienda deve esplorare il commercio digitale. l che si nasconde la chiave per la crescita futura”, aggiunge.

La Capitale italiana della Cultura 2027 sarà Pordenone

Milano, 12 mar. (askanews) – La Capitale italiana della Cultura 2027, con il progetto “Città che sorprende”, sarà Pordenone (Friuli Venezia Giulia). Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso di una cerimonia ufficiale presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura alla presenza della Giuria di selezione e dei rappresentanti delle città candidate. Alla città vincitrice è assegnato un contributo di un milione di euro per attuare il programma culturale presentato nel dossier di candidatura.

Meloni presiede riunione su Piano contro degrado periferie

Roma, 12 mar. (askanews) – È in corso a Palazzo Chigi un incontro, presieduto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per fare il punto sulla definizione del Piano straordinario contro il degrado delle periferie previsto dal Decreto Caivano-bis e che deve essere finalizzato entro il prossimo 31 marzo, per poi essere portato in Consiglio dei ministri per il suo via libera.

Alla riunione – informano fonti di Palazzo Chigi – partecipano i ministri competenti (Piantedosi, Abodi, Foti e rappresentanti del ministero dell’Università e la ricerca e del ministero per le Disabilità), il sottosegretario Mantovano, il Commissario Ciciliano, i sindaci di Roma, Napoli, Rosarno, San Ferdinando, Palermo e Catania, il vicesindaco di Rozzano, la Commissione prefettizia di Orta Nova e gli amministratori di Sport e Salute e di Invitalia.

Il Papa prosegue terapie e fisioterapie, atteso il nuovo bollettino

Città del Vaticano, 12 mar. (askanews) – Dalla sua camera al policlinico Gemelli, Papa Francesco questa mattina ha seguito gli Esercizi spirituali in video collegamento, come i giorni scorsi, ed ha ripreso le terapie e la fisioterapia, sia motoria che respiratoria. Lo comunica la Sala stampa vaticana.

Stasera intorno alle ore 19:00 sarà diffuso un nuovo bollettino medico sulle sue condizioni di salute, nel quale si dovrebbero avere informazioni più precise sul quadro clinico, che resta comunque stabile.

Visite al Papa in questi giorni non sono previste, come non sarebbero previste al momento al Gemelli iniziative particolari per il 12mo anniversario dell’elezione di Francesco al soglio pontificio, che cade domani 13 marzo.

Confcommercio, Carlo Sangalli confermato presidente

Roma, 12 mar. (askanews) – L’assemblea di Confcommercio-Imprese per l’Italia, in rappresentanza delle imprese associate del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e logistica, della cultura e delle professioni, ha confermato per acclamazione Carlo Sangalli alla guida della Confederazione per il prossimo quinquennio.

Un rinnovo che – riferisce l’associazione – “sancisce la continuità dell’impegno di Confcommercio a sostegno delle imprese del terziario di mercato in un momento di grande incertezza e di profonde trasformazioni economiche, tecnologiche e sociali. Trasformazioni che richiedono anche un’accelerazione dei cambiamenti organizzativi del sistema confederale”.

Nel suo intervento all’assemblea, Sangalli ha delineato gli ambiti di intervento prioritari della nuova Consiliatura che, nel rispetto dei principi di responsabilità, partecipazione e innovazione, si pone tra gli obiettivi la valorizzazione della rete territoriale e di categoria, lo sviluppo di strumenti concreti per supportare sempre di più il sistema imprenditoriale e, più in generale, il rafforzamento dell’azione sindacale rispetto ai temi cruciali per il futuro del Paese: dalle grandi riforme strutturali alla trasformazione digitale con l’Intelligenza Artificiale generativa, dalla sostenibilità ambientale, economica e sociale alle strategie per rendere le città più vivibili e competitive. Sarà, inoltre, determinante la valorizzazione del contributo delle imprese del terziario di mercato ad una nuova e più avanzata fase del progetto europeo.

Ok aula Camera ad annullamento seggio M5s, Gentile (Fi) diventa deputato

Roma, 12 mar. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato l’annullamento dell’elezione della deputata M5s Anna Laura Orrico nel collegio uninominale numero 2 della circoscrizione Calabria e la sua proclamazione nel collegio plurinominale unico. Conseguentemente viene proclamato l’annullamento dell’elezione della deputata Elisa Scutellà e la proclamazione del deputato Andrea Gentile (Fi). I sì sono stati 183, i no 127, un astenuto.

Prima del voto finale, Avs ha chiesto il voto segreto ma il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè ha citato i precedenti per motivare il diniego. Quindi Avs, M5s, Pd e Iv hanno chiesto un nuovo rinvio del voto per permettere una pronuncia della Giunta per il Regolamento sulla questione dello scrutinio segreto, richiesta bocciata dall’aula.

Il Cremlino: attendiamo "dettagli" su colloqui Usa-Ucraina a Gedda

Roma, 12 mar. (askanews) – La Russia sta esaminando attentamente le dichiarazioni rilasciate al termine dei negoziati tra Stati Uniti e Ucraina svoltisi il giorno prima in Arabia Saudita, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha aggiunto che la Russia attende “dettagli” dal segretario di Stato Usa Rubio e dal consigliere per la sicurezza Waltz.

“Abbiamo studiato attentamente le dichiarazioni rilasciate al termine (dei negoziati tra Stati Uniti e Ucraina) e abbiamo studiato il testo della dichiarazione congiunta adottata a Gedda”, ha detto il portavoce ai giornalisti.

Peskov ha quindi aggiunto che Mosca si aspetta che il Segretario di Stato americano Marco Rubio e il Consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz la informino nei prossimi giorni sui dettagli dei negoziati con Kiev.

Sette università italiane tra le top 10 mondiali. La Sapienza ancora prima in Studi classici

Roma, 12 mar. (askanews) – Pubblicata la quindicesima edizione della QS World University Rankings by Subject, la classifica che fornisce un’analisi comparativa indipendente sulle prestazioni di oltre 1700 università in 100 Paesi e territori, in 55 discipline accademiche e cinque ampie aree di studio. L’Italia si colloca al settimo posto nel mondo per numero di voci in classifica e per numero di università classificate, con 7 università Italiane tra le top 10 mondiali: La Sapienza Università di Roma mantiene la leadership mondiale negli Studi classici e di Storia antica; il Politecnico di Milano sale dal settimo al sesto posto in Arte e design e conferma il settimo posto in Architettura – Ambiente costruito; l’Università Bocconi conferma il settimo posto in Marketing e passa dal nono al decimo posto in Studi di economia e gestione; la Scuola Normale Superiore di Pisa passa dal quinto all’ottavo posto in Classici e storia antica; l’Università IUAV di Venezia è la nuova entrata nella top 10: sale di sei posizioni ed occupa il nono posto al mondo per Storia dell’Arte.

La classifica QS comprende ora 56 università italiane, per un totale di 632 piazzamenti in classifica – con un aumento netto di 55 rispetto all’edizione precedente – in 55 discipline accademiche. Tra queste classifiche, ci sono 75 nuovi piazzamenti italiani. Per quanto riguarda le performance, il 40% dei posti italiani in classifica è rimasto stabile (vs 45% lo scorso anno), il 12% ha registrato un miglioramento (vs 19%), mentre il 37% ha subito un calo (vs 24%), con una flessione complessiva del 25% rispetto all’anno scorso (vs -5%).

Inoltre, le università italiane si sono aggiudicate 98 posizioni (una in meno rispetto alla scorsa edizione) nelle 5 grandi aree di studio: arti e scienze umane, ingegneria e tecnologia, scienze della vita, scienze naturali e scienze sociali. Di queste, il 50% ha registrato un miglioramento, il 31% un peggioramento, il 15% sono invariate e 4 sono nuovi ingressi. La performance italiana in queste cinque classifiche è migliorata del 19%.

Tra i Paesi UE, se si considerano i piazzamenti all’interno della top 100, l’Italia occupa la terza posizione dopo Germania e Paesi Bassi. Inoltre, l’Italia è seconda solo alla Germania tra i Paesi dell’UE per il numero di inserimenti nella top 200.

A livello globale i risultati vedono le università statunitensi in testa in 32 discipline, quasi doppio del concorrente internazionale più vicino, il Regno Unito, con 18 discipline. L’Università di Harvard è l’istituzione più performante al mondo, con il primo posto in 19 discipline. Segue il MIT Massachusetts Institute of Technology, che primeggia in 12 discipline.

Singapore si distingue per essere al terzo postoper numero di piazzamenti nella top ten, con 33 voci. Questo dato colloca Singapore subito dopo il Regno Unito e gli Stati Uniti, evidenziando il suo impatto significativo sulla formazione universitaria globale, nonostante la sua piccola dimensione in termini di popolazione e numero di università classificate (6).

“La nostra più ampia classifica, che ha valutato l’eccellenza accademica di oltre 1.700 università a livello globale in 55 discipline, poggia su una base che va oltre le metriche di ricerca”, ha detto Ben Sowter, vicepresidente senior di QS: “Esse si basano sulle opinioni di 175.000 accademici e oltre 100.000 datori di lavoro intervistati in tutto il mondo. Queste classifiche non solo illuminano i fattori che determinano la qualità della formazione universitaria ma offrono anche una comprensione di come si raggiunge l’eccellenza globale. Gli investimenti mirati e sostenuti e la collaborazione internazionale sono pilastri fondamentali per il progresso. Inoltre, la promozione di relazioni più forti con l’industria è correlata a migliori prospettive di occupazione, risultati della ricerca e innovazione”.

“Questa valutazione completa delle prestazioni universitarie è particolarmente pertinente nel contesto delle sfide economiche globali e dell’instabilità geopolitica. In questi tempi, la salvaguardia e il rafforzamento della formazione universitaria e della mobilità studentesca internazionale sono imperativi in quanto motori del progresso e dell’innovazione della società. L’Italia contribuisce in modo significativo al progresso accademico e della ricerca e la classifica sottolinea la sua competitività a livello regionale e globale. Inoltre, il Paese continua a dimostrare eccellenza accademica in diverse aree, con alcune università di spicco che godono di un riconoscimento globale”, ha concluso Sowter.

Northvolt, fallisce la casa svedese cruciale per l’Ue sulle batterie

Roma, 12 mar. (askanews) – Fallisce definitivamente Northvolt, una iniziativa su cui l’Europa aveva puntato molto per le batterie degli autoveicoli. Dopo aver già presentato istanza di fallimento per le attività negli Stati Uniti (lo scorso novembre) e dopo aver tentato per mesi di trovare altri appoggi, la società ha portato i libri contabili al tribunale fallimentare anche nella madrepatria Svezia.

Fondata nel 2016, Northvolt, secondo quanto riporta il Financial Times, era riuscita a richiamare investimenti per 15 miliardi di dollari sia dal pubblico che dal privato.

Soprattutto era ritenuta una iniziativa chiave nella Unione europea per recuperare terreno sui sistemi per le auto elettriche, rispetto alle case statunitensi e soprattutto su quelle cinesi.

Era appoggiata da giganti dell’auto e della finanza come Volkswagen, Volvo, Scania, Goldman Sachs e Blackrock. E nonostante questo ha dovuto riferire di non essere in grado di ottenere sostegno sufficiente per restare in piedi. L’annuncio della nuova istanza di fallimento è stato diramato dal presidente ad interim, Tom Johnston.

Dopo la procedura fallimentare negli Usa, Northvolt aveva cercato di tenersi a galla avviando una serrata serie di incontri con oltre 100 potenziali investitori per raccogliere 1 miliardo di dollari, con cui tenere in piedi l’unica fabbrica di batterie effettivamente esistente, allestita in una cittadina nell’estremo nord della Svezia, Skelleftea.

Il quotidiano finanziario ricorda che una sua precedente indagine sul gruppo aveva rivelato come Northvolt avesse cercato di aprire contemporaneamente sei fabbriche, mentre i dipendenti riferivano problemi sulla gestione, sugli standard di sicurezza e sull’eccessiva dipendenza da forniture cinesi.

Il fallimento si produce mentre l’Unione europea continua a mantenere i pressanti obiettivi che si è auto imposta sull’elettrificazione del settore dell’auto. L’unica mitigazione ad oggi è stata quella di spalmare su tre anni (2025-2027) il periodo in cui raggiungere livelli vincolanti sulle immatricolazioni di auto a zero emissioni, in modo da non far scattare da subito multe multimiliardarie che avrebbero colpito le case europee.

È stato anche deciso di anticipare di qualche mese la procedura di revisione delle modalità per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, che tuttavia sono state tutti confermati, tra cui quello di zero emissioni nette che di fatto implica nel 2035 la messa al bando dei propulsori endotermici alimentati con benzina o diesel tradizionali.

Una linea su cui l’Ue tira dritto, a dispetto di alcuni tentativi di revisione da parte di alcuni Paesi, e che a livello pratico ha avuto effetti molto negativi proprio per il comparto automobilistico europeo, che aveva quasi il predominio globale sul diesel ed era all’avanguardia sui motori a benzina, mentre era rimasto indietro su sistemi ibridi e ancor più su propulsori elettrici rispetto a Giappone, Stati Uniti e Cina, che invece si stanno avvantaggiando dalle scelte Ue.

Al punto da spingere sempre Bruxelles a considerare dazi sulle importazioni di elettriche e relativa componentistica dalla Cina, la cui produzione in questo campo si ritiene sia pesantemente sovvenzionata dallo Stato. A esacerbare ulteriormente il quadro, il fatto che negli Stati Uniti la nuova amministrazione Trump abbia fatto tabula rasa delle precedenti politiche pro elettrico sull’auto. (fonte immagine: Northvolt).

La portavoce Zakharova: la posizione di Mosca sulla tregua in Ucraina sarà decisa in Russia, non all’estero

Roma, 12 mar. (askanews) – La posizione di Mosca sulla proposta di cessate il fuoco concordata ieri da Ucraina e Stati Uniti nell’incontro avuto a Gedda, in Arabia Saudita, verrà decisa all’interno della Russia, non all’estero, e non attraverso sforzi di parti straniere. E’ quanto ha detto oggi la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

“Le notizie principali per noi arriveranno da qui. La formazione della posizione della Russia non avviene all’estero o a spese degli sforzi di altre parti. La formazione della posizione della Russia avviene in Russia”, ha detto Zakharova ai media russi.