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sabato, 19 Luglio, 2025
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Trump muove contro la Cina, cresce dunque la responsabilità dell’Europa.

La dichiarazione di guerra daziaria al mondo, celebrata solo otto giorni fa nei giardini della Casa Bianca e pomposamente chiamata “Liberation day” dal suo ideatore è un atto sconsiderato nonché un grave errore economico-finanziario e politico. Lo sappiamo tutti, o quasi. E infatti qualcuno degli amici di Trump deve averglielo detto, durante i giorni nei quali le Borse mondiali sono precipitate.

Ora che il tycoon è parzialmente tornato sui suoi passi, ma nell’incertezza su quali potranno essere i prossimi, resta quanto mai importante cercare di comprendere le ragioni di fondo – se ve ne sono – che hanno condotto il Presidente USA ad assumere una decisione così grave e, come si è visto da subito, deleteria per lo stesso suo Paese. E ciò a prescindere, anche, dal meccanismo (davvero demenziale e oggettivamente sbagliato nei presupposti) che avrebbe definito le differenti percentuali daziarie imposte ai vari paesi del mondo, inclusi quelli più poveri.

Appare evidente che l’obiettivo prioritario della selvaggia mossa trumpiana è la Cina. Il suo ridimensionamento. Confermato infatti dalla scelta di innalzare ulteriormente i dazi nei suoi confronti nel momento stesso in cui sospendeva quelli riservati agli altri paesi. Una sfida che però comporta molti rischi, e che Pechino non pare aver timore di affrontare. Anche perché detiene una massa considerevole di Treasury Bonds, i titoli di Stato USA (qualcosa come mille miliardi di dollari), sui quali può intervenire, ad esempio non rinnovandone una parte, determinando possibili gravi conseguenze sul bilancio americano.

In ogni caso, sono ormai anni che a Washington considerano il Dragone come il loro vero competitor, avversario, nemico. Il termine utilizzato è differente a seconda dei momenti storici, o meglio dire dell’attualità giornaliera, ma di questo si tratta. Il problema, però, è che Trump non è avvezzo al ragionamento sottile, che comporta decisioni meditate e poi comunicate con termini adeguati e nei tempi giusti; il suo modo di fare arrogante e sprezzante ottiene al contrario l’unico risultato di irritare non solo gli avversari ma anche gli amici e gli alleati.

Comunque, proviamo a mettere un po’ d’ordine nel ragionamento che si presume stia dietro ai pur scomposti atteggiamenti del Presidente americano.

Il punto focale è Taiwan, ovvero la cartina di tornasole delle ambizioni imperiali di Pechino. Ma oltre all’isola detentrice – e non è un dettaglio – della più importante produzione mondiale di microchip, c’è molto altro. C’è l’immensa capacità produttiva cinese, non più limitata a quella scadente e iper-economica di anche solo vent’anni fa. Al contrario, sono ormai i settori più all’avanguardia quelli preminenti. Nell’insieme, bene sottolinearlo, la produzione industriale cinese cuba un terzo di quella mondiale.

Trump vuole fare in modo che questo primato venga meno e crede che gli Stati Uniti siano in grado di insidiarlo, purché adottino una politica iper-nazionalista: solo così l’America potrà tornare “grande”. Si scrive e si legge Trump ma in realtà dietro di lui c’è Heritage Foundation, il centro studi iper-conservatore che da tempo individua nella Cina un pericolo assoluto per l’egemonia planetaria statunitense. Contrastare questa insidia vitale è fondamentale, a qualsiasi costo e con ogni mezzo: tutto è ammissibile, a cominciare dall’abbandono a sé stessa dell’Europa, se dovesse rivelarsi necessario. Per continuare con l’acquisizione di profondità strategica nell’Artico (da qui le rivendicazioni sulla Groenlandia) e con l’assoluto dominio sull’intero continente americano (da qui le nuove denominazioni geografico-marittime e soprattutto la ferrea determinazione nel voler pienamente controllare il Canale di Panama). Da qui pure il tentativo di avvicinamento alla Russia, sacrificando l’Ucraina, per distoglierla dalla tanto declamata “amicizia senza limiti” con la Cina.

Che l’attenzione prioritaria degli Stati Uniti si fosse trasferita dall’Atlantico al Pacifico era un fatto noto da ormai qualche lustro. Ma che lo fosse sino al punto di mettere in discussione la NATO, distruggere le relazioni occidentali e scassare l’economia mondiale francamente non lo immaginava nessuno. Tranne coloro che avevano studiato le radicali idee di base del MAGA poi veicolate per il grosso pubblico da un istrione capace di incantare i ceti popolari abitanti l’America più profonda, impoveriti dalle ricorrenti crisi prodotte (anche) dalla globalizzazione dei mercati e irritati da un’agenda lontana dai loro bisogni portata avanti da un Partito Democratico troppo influenzato da lobbies minoritarie ma molto potenti sul piano mediatico e presso le leadership politiche e intellettuali.

Ora che si è visto a che punto è capace di arrivare The Donald, ma pure quanto (forse) è disposto a riconsiderare, sarà bene per tutti, a cominciare da noi europei, aver ben presente la base di partenza sulla quale il tycoon ha costruito la propria vittoria elettorale: per saperlo contrastare, o per farlo ragionare. Avremo a che fare con lui ancora tre anni e nove mesi…

Allarme Cisl: tempesta perfetta sull’industria tra frenata tedesca e costi energetici

“Il rischio è quello di una tempesta perfetta”. L’allarme lanciato dal segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani, commentando i recenti dati Istat sulla produzione industriale, suona come un monito urgente per l’economia italiana. Le parole del dirigente sindacale mettono in luce una convergenza di fattori negativi che minacciano la tenuta e la crescita del settore manifatturiero nazionale, richiedendo un’azione concertata tra Governo e parti sociali.

Il cuore della preoccupazione espressa da Graziani risiede nella combinazione di tre elementi critici. In primo luogo, il deciso rallentamento della Germania, storico motore dell’economia europea e partner commerciale privilegiato per l’Italia. La perdita del 4% registrata dall’industria tedesca in un solo anno, evidenziando una “tendenza negativa persistente” secondo il segretario Cisl, ha un impatto diretto e significativo sulle esportazioni italiane. L’integrazione delle filiere produttive tra i due paesi rende l’economia italiana particolarmente vulnerabile alle difficoltà del suo vicino transalpino. Un calo della produzione e della domanda tedesca si traduce inevitabilmente in un freno per le aziende manifatturiere italiane, con ripercussioni sui volumi di vendita e potenziali ricadute occupazionali.

Il secondo fattore di rischio individuato da Graziani è rappresentato dall’impennata dei costi energetici. L’aumento del 36% per l’elettricità e del 48% per il metano rispetto all’anno precedente pone un onere sempre più insostenibile per le imprese italiane. Questi aumenti erodono la competitività delle aziende, in particolare quelle ad alta intensità energetica, comprimendo i margini di profitto e rendendo più difficile competere sui mercati internazionali. Questo scenario rischia di innescare un circolo vizioso di riduzione degli investimenti e potenziale delocalizzazione della produzione.

A completare questo quadro già critico, Graziani pone l’accento sulla preoccupante instabilità internazionale, innescata da conflitti geopolitici e dalla crescente incertezza che avvolge la riorganizzazione della globalizzazione. In questo contesto volatile, la variabile dei dazi rappresenta una minaccia concreta per l’export italiano. L’imposizione di barriere tariffarie sui prodotti “Made in Italy” da parte di importanti partner commerciali potrebbe compromettere seriamente la capacità delle aziende italiane di competere sui mercati globali, con conseguenze negative sulla bilancia commerciale e sulla crescita economica complessiva.

Di fronte a questa potenziale “tempesta perfetta”, la Cisl, attraverso le parole del suo segretario confederale, lancia un appello chiaro e diretto: “strumentalizzare questi dati serve a poco”. Graziani sottolinea la necessità di superare le logiche di parte e di concentrarsi su un lavoro sinergico tra Governo e parti sociali. L’obiettivo primario deve essere quello di elaborare e implementare strategie concrete per rafforzare la resilienza dell’industria nazionale, riconducendola su un percorso di crescita in linea con il suo “grande potenziale”.

Per la Cisl, questo percorso di rilancio passa inevitabilmente attraverso il rafforzamento delle politiche industriali europee. Graziani evidenzia la necessità di “scelte precise sul piano degli investimenti e della sostenibilità ambientale”. Solo un’azione coordinata a livello europeo, con un focus su investimenti strategici in innovazione, digitalizzazione e transizione ecologica, può fornire all’industria italiana gli strumenti necessari per affrontare le sfide globali e cogliere le opportunità di un mercato in profonda trasformazione.

Elicottero precipita a New York, morti il pilota e una famiglia di turisti spagnoli

Roma, 11 apr. (askanews) – E’ di sei morti il bilancio definitivo delle vittime dello schianto di un elicottero avvenuto nel pomeriggio a New York City. Si tratta del pilota del velivolo e di una famiglia di turisti spagnoli, in totale tre adulti e tre bambini.

Il volo, precipitato nelle acque del fiume Hudson, era operato dalla New York Helicopter, una società che offre escursioni ai turisti. Dalle immagini che circolano sul web si vede la cabina dell’elicottero precipitare come un sasso nel fiume, con le pale del rotore staccatesi dal velivolo.

Usa, giovani italiani protagonisti di un nuovo dialogo transatlantico

New York, 10 apr. (askanews) – In un momento in cui gli equilibri geopolitici e istituzionali si stanno profondamente trasformando, si terrà dall’11 al 13 aprile 2025 presso la Columbia University la prima edizione americana dell’Italian Symposium “United for Progress”.

L’iniziativa, concepita da studenti italiani all’estero, si propone come una piattaforma di dialogo strutturato tra Italia e Stati Uniti, per affrontare in modo critico e propositivo i grandi temi della nostra epoca: dalle relazioni transatlantiche alla finanza globale, fino all’innovazione e alla sostenibilità. Tre giornate tematiche vedranno il contributo di oltre venti ospiti di rilievo tra cui l’Ambasciatore Maurizio Massari (ONU), Francesca Rossi (IBM), Francesca Cornelli (Dean, Kellogg School of Management), Marco Argenti (CIO Goldman Sachs, James Fontanella-Khan (Financial Times), Gianni Riotta e Andrea Valeri (Blackstone).

Alla guida del progetto vi sono Tobias Luciano Benetton, studente di Matematica Applicata e Fisica presso la Brown University, e Angelika Maria Lattanzio, studentessa in Management Science alla Yale University, affiancati da un team di studenti provenienti da oltre 15 atenei, con il sostegno della rete United Italian Societies, che riunisce 11.000 studenti italiani in 8 Paesi.

Un primo risultato concreto è la nascita della United for Progress – UIS USA Fellowship. Lanciata nel 2025, la Fellowship ha ricevuto oltre 450 candidature in soli cinque giorni, a testimonianza del forte interesse e del talento emergente tra i giovani italiani. Il programma ha offerto finanziamento completo per partecipare al Symposium a un candidato selezionato per merito accademico, impegno civico e potenziale internazionale. Il primo vincitore è Glauco Rampone, studente di Statistica e Matematica all’Università di Bologna, originario di Benevento. Sarà ufficialmente premiato durante una cerimonia presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, alla presenza del Console Generale Fabrizio Di Michele e del Presidente della National Italian American Foundation, Robert Allegrini. Il simposio vede come principale sponsor lo studio legale Tarter, Krinsky & Drogin ed è supportato dai partner Lattanzio Kibs, Eataly, De Longhi, Gomry, 2100 Ventures, Gruppo Esponenti Italiani (GEI).

Padel, Fip Silver Roma: il derby azzurro a Iacovino e Di Giovanni

Roma, 10 apr. (askanews) – Doveva essere grande derby e grande derby è stato. Il day 1 del Fip Silver Mediolanum Padel Cup di Roma ha regalato un pomeriggio di grande spettacolo al pubblico arrivato al Villa Pamphili Padel Club per la sfida tra Simone Iacovino e Lorenzo Di Giovanni (numeri 3 in tabellone) contro Riccardo Sinicropi e Alessandro Tinti. Un derby romano – Iacovino e Tinti a rappresentare gli atleti di casa – ma anche azzurro, con i vicecampioni d’Europa Di Giovanni e Sinicropi, punti fermi della nazionale. Ad avere la meglio, dopo quasi due ore di battaglia, sono stati Iacovino e Di Giovanni con il 5-7 6-3 7-6 finale. Una partita iniziata subito a gran ritmo e che dopo un primo set combattutissimo ha visto il ritorno delle teste di serie numero 3. Poi l’inseguimento punto a punto nel terzo set, dove è stato necessario il tie break per chiudere i giochi: dopo il vantaggio iniziale di Iacovino/Di Giovanni sono arrivati i quattro punti di fila realizzati da Sinicropi e Tinti, prima dello scatto finale della coppia vincitrice che approda così agli ottavi di finale. Alla fine, la gioia di Di Giovanni per la vittoria è più un duello di emozioni per il dispiacere di aver battuto un fratello di racchetta, Sinicropi, con cui ha giocato fino allo scorso dicembre: “Un derby? Sì, l’ho sentito tantissimo e mi ha condizionato un bel po’, perchè Ricky è un amico e compagno di tante battaglie. Non ho giocato al meglio ma certe partite si vincono con il cuore anche se un po’ il cuore ti si spezza a giocare contro uno a cui vuoi davvero bene”. Felicità anche per il 23enee Simone Iacovino, che proprio questa settimana è stato convocato per un pre-raduno in nazionale. “Giocare per l’Italia è il mio obiettivo e sarebbe bellissimo. Ogni risultato ottenuto in campo, come quello di oggi, sarà un passo in più per non smettere di sognare la maglia azzurra”.

Commissione Ue sospende contromisure ma restano i dazi Usa

Bruxelles, 10 apr. (askanews) – L’Unione europea ha risposto alla “pausa” di 90 giorni decretata ieri da Donald Trump sui dazi sospendendo per lo stesso periodo le contromisure che aveva deciso ieri, con l’appoggio quasi unanime degli Stati membri (a parte la solita Ungheria), come prima ritorsione contro l’attacco commerciale degli Stati Uniti.

Si tratta di un “bel gesto”, che vuole soprattutto incoraggiare il dialogo e il negoziato con gli Stati Uniti, primo obiettivo strategico europeo, mentre continua a non essere chiaro quale sia la strategia di Trump, che cosa voglia veramente, con le sue minacce sui dazi, usate chiaramente come un’arma tattica negoziale. Ma, dal punto di vista delle condizioni di reciprocità, l’Europa non ci guadagna molto, per ora. La pausa di Trump riguarda infatti solo l’ultima delle tre successive decisioni che il presidente Usa ha preso sull’introduzione di nuovi dazi, rispettivamente il 12 e il 26 marzo e il 2 aprile.

Le contromisure dell’Ue che sono state sospese oggi, prima della loro entrata in vigore inizialmente prevista in tre ondate, il 15 aprile, il 16 maggio e a inizio dicembre, rispondevano solo alla prima delle tre decisioni di Trump, quella del 12 marzo sull’imposizione di dazi del 25% alle importazioni di acciaio, alluminio e prodotti derivati. Ora, mentre le contromisure Ue sono state sospese, questi dazi americani restano in vigore, e dovranno essere pagati dalle industrie europee.

Restano in vigore anche i nuovi dazi aggiuntivi del 25% sulle importazioni negli Usa di auto e loro componenti, decisi da Trump il 26 marzo scorso. Qui le misure di ritorsione europee erano in preparazione, ma non erano ancora state decise, e non lo saranno, ovviamente, per tutta la durata della pausa, con la speranza che il negoziato conduca a una soluzione per cui non siano più giustificate. Infine, i dazi cosiddetti “reciproci” di Trump, basati su una formula matematica bislacca per calcolare il deficit commerciale degli Stati Uniti, che sta facendo ridere tutti gli economisti del mondo, per l’Unione europea sono stati solo dimezzati. Passano dal 20 al 10 per cento, ma restano comunque in applicazione anche durante la “pausa”, impropriamente definita come tale.

La domanda a questo punto è: che cosa ha avuto, o che cosa avrà l’Unione europea in cambio, oltre alla vaga promessa di un negoziato con gli Usa che non è ancora iniziato davvero, e per il quale Trump pare non abbia ancora trasmesso alcuna direttiva o istruzione ai membri del suo staff? La risposta l’ha data il portavoce per il Commercio della Commissione, Olof Gill, durante il briefing quotidiano per la stampa di oggi dell’Esecutivo comunitario. “Abbiamo premuto il pulsante di pausa – ha spiegato Gill – per dare spazio alle trattative. Quindi sì, i dazi sull’alluminio e sull’acciaio sono ora in vigore negli Stati Uniti, non solo nei nostri confronti, ma nei confronti di tutti. E sì, sono in vigore i dazi per le auto. Ma per il momento non faremo ulteriori passi, perché vogliamo che ci sia spazio per i negoziati. Vogliamo che sia molto chiaro che la nostra strategia è stata quella di procedere su due binari. Da un lato, vogliamo far capire chiaramente ai nostri partner americani che crediamo che dazi di questo tipo siano pericolosi, controproducenti, non rendano felice nessuno e che vogliamo evitarli, vogliamo ottenere risultati positivi. E dall’altro lato, vogliamo dimostrare che se avremo a che fare con una escalation, non ci lasceremo mettere i piedi sulla testa”.

“Le contromisure per le quali i nostri Stati membri ci hanno dato mandato ieri saranno attuate, ma le sospenderemo con un secondo atto esecutivo. Questo ci dà 90 giorni di tempo per negoziare con gli americani. In assenza di risultati positivi, le misure entreranno in vigore dopo i 90 giorni”, ha precisato il portavoce. E ha poi negato che ci sia un problema di credibilità per la Commissione, per il fatto di aver prima annunciato e poi sospeso le proprie misure di ritorsione, senza aver neanche ottenuto la sospensione dei dazi a cui quelle misure rispondevano. Un problema di credibilità, ha affermato, “non c’è per i nostri Stati membri, per la nostra industria, per i nostri partner commerciali in tutto il mondo che fanno la fila per firmare accordi commerciali con noi; perché sanno che siamo stabili, affidabili, prevedibili e che rispettiamo le regole”, al contrario di quanto stanno facendo gli Stati Uniti di Trump.

“La nostra azione in questa vicenda è stata coerente, calma e chiara fin dall’inizio e continuerà ad esserlo. Siamo molto soddisfatti – ha continuato Gill – del fatto che la nostra strategia finora, ora e in futuro, sia quella giusta. Stiamo facendo ciò che stiamo facendo perché crediamo che sia la giusta linea d’azione. Stiamo parlando con i nostri Stati membri, con la nostra industria, con i nostri partner in tutto il mondo, manteniamo la calma e siamo piuttosto fiduciosi di stare facendo ciò che dobbiamo fare”.

“Siamo soddisfatti – ha insistito il portavoce – che la nostra strategia fin dal primo giorno sia stata quella giusta; nel senso che è stata calma, coerente, strutturata, paziente, mirata e sempre attuata in stretta consultazione con i nostri Stati membri e l’industria, il che ha permesso un livello di unità dell’Ue davvero notevole su questa questione, unità che è ciò che ci dà la forza al nostro interno e nel mondo, in particolare quando si tratta di negoziati difficili. Continueremo a operare su questa base”.

Con gli Stati Uniti, ha riferito ancora Gill, “i contatti sono in corso e costanti. Al momento non erano previsti incontri di persona, ma la situazione potrebbe cambiare con breve preavviso. È chiaro che ci sono stati contatti molto regolari tra l’Ue e gli Stati Uniti a livello politico su questo tema, e continueranno ad esserci”, ha concluso il portavoce.

L’Ordine di Malta e la ricostruzione del Libano, Paese simbolo

Roma, 10 apr. (askanews) – Accendere i riflettori sul Libano, uno dei Paesi più fragili e simbolici del Medio Oriente, per sostenere la sua ripresa: è l’obiettivo di “Rebuilding Lebanon, preserving its diversity”, workshop organizzato dal Sovrano Ordine di Malta e dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede e l’Ordine di Malta in programma oggi a Roma. Ospitato presso la Villa Magistrale all’Aventino, l’incontro ha riunito alte autorità diplomatiche, religiose e umanitarie per riflettere su un modello di convivenza che può diventare la chiave per la stabilità dell’intera regione.

Ad aprire i lavori un videomessaggio del Presidente del Libano, Joseph Aoun, che ha ricordato come “la pluralità religiosa e culturale del Libano è il cuore della nostra identità nazionale e un pilastro della stabilità regionale. Ogni progetto sostenuto attraverso l’Ordine di Malta rafforza il legame tra il nostro popolo e la sua terra, e alimenta la speranza in un futuro comune”.

A seguire, gli interventi istituzionali del Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, e dell’Ambasciatore tedesco Bernhard Kotsch. “La Repubblica Federale di Germania e il Sovrano Ordine di Malta collaborano da molti anni all’insegna della fiducia reciproca, al fine di lenire il dolore e la sofferenza in tutto il mondo attraverso gli aiuti umanitari. Proprio le nostre attività congiunte a sostegno della popolazione bisognosa del Libano dimostrano il successo di questa collaborazione”, ha dichiarato l’Ambasciatore Kotsch.

Nel suo intervento, il Gran Cancelliere ha ribadito il forte impegno dell’Ordine di Malta in Libano, testimoniato anche dalla sua recente visita nel Paese e dall’organizzazione di un evento dedicato all’interno della Munich Security Conference di febbraio: “Ogni centro medico riaperto, ogni medico formato, ogni paziente curato, ogni impianto di compostaggio installato è un seme di pace piantato in un terreno difficile, ma fertile. Il Libano ha bisogno di essere curato, nel corpo ma anche nell’anima. È per questo che l’Ordine continuerà a stare accanto al suo popolo, nel solco della nostra missione millenaria”.

Aperta dall’Ambasciatrice dell’Ordine di Malta in Libano Maria Emerica Cortese, la seconda parte del workshop è stata dedicata alle attività portate avanti dall’Ordine di Malta in Libano. La Direttrice Sviluppo & Comunicazione dell’Associazione libanese dell’Ordine Oumayma Farah, il Direttore Programmi & Operazioni di Malteser international Kees Zevenbergen e l’Advisor per l’Agricoltura dell’Associazione libanese Elias Ghadban hanno presentato i progetti principali, tra cui il programma agro-umanitario realizzato in collaborazione tra l’Ordine di Malta e la sua agenzia di soccorso internazionale Malteser International, con il sostegno della Germania.

A seguire un panel di alto livello dedicato al modello di convivenza interreligiosa del Libano. Moderato da Elias Turk (EWTN/ACI Mena), ha visto la partecipazione del cardinal Claudio Gugerotti, Prefetto per il Dicastero delle Chiese orientali, che ha sottolineato l’importanza di preservare la ricchezza interreligiosa del Libano: “Questa comunione di diversità è importante perché è unica: è un modello universale. Finché funziona diventa un segno tangibile che l’impossibile è possibile, cioè che la convivenza che noi auspichiamo in tutti i modi – e che in questo momento sembra tutt’altro che garantita – nella storia si è verificata”. Sono intervenuti inoltre Tobias Tunkel, Direttore per il Medio Oriente e il Nordafrica del Ministero Federale degli Affari Esteri tedesco, Ghady El Khoury, Chargé d’Affaires a.i. dell’ambasciata del Libano presso l’ordine di Malta, e Marwan Sehnaoui, Presidente dell’Associazione libanese dell’Ordine di Malta. A chiudere i lavori il Grande Ospedaliere dell’Ordine di Malta, Josef D. Blotz.

L’Ordine di Malta in Libano

L’Associazione Libanese dell’Ordine di Malta (conosciuta anche come Ordine di Malta in Libano) è impegnata da decenni nel servire le comunità più vulnerabili del Paese, indipendentemente dall’appartenenza etnica o religiosa, con i più alti standard qualitativi. Attraverso una rete di 60 progetti e programmi, composta da 11 centri sanitari, 11 unità mediche mobili, 7 centri agro-umanitari, 3 cucine comunitarie mobili, 2 centri di accoglienza per persone diversamente abili e numerosi altri programmi, l’Ordine di Malta in Libano fornisce un sostegno medico, sociale e agricolo essenziale a chi ne ha bisogno. Apolitico, neutrale e imparziale, è radicato nei principi di dignità, solidarietà e servizio, e la sua missione va oltre il soccorso per promuovere la resilienza e l’inclusione a lungo termine..

Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, nato a Gerusalemme nella seconda metà dell’XI secolo, è soggetto primario di diritto internazionale e ordine religioso cattolico e laicale. La sua missione è testimoniare la fede e servire i poveri e i malati. Oggi l’Ordine di Malta opera principalmente nell’ambito dell’assistenza medica-sociale e degli interventi umanitari, ed è presente in oltre 120 paesi. Insieme ai suoi 13.500 membri, operano 100.000 volontari, sostenuti da circa 52.000 medici, infermieri e paramedici. L’Ordine gestisce ospedali, centri medici, ambulatori, istituti per anziani e disabili, centri per malati terminali, progetti di assistenza sociosanitaria e psicologica per migranti e rifugiati. Malteser International, l’agenzia di soccorso internazionale dell’Ordine di Malta, fornisce aiuti di emergenza nei teatri di guerra e in caso di disastri naturali. L’Ordine è attualmente impegnato in Ucraina, in oltre 70 località del Paese e nei paesi confinanti. In Medioriente assiste le popolazioni vittime di conflitti, in particolare in Libano e a Gaza (con il Patriarcato Latino di Gerusalemme), e gestisce l’unico ospedale con un reparto intensivo neonatale a Betlemme. Il Corpo di Soccorso italiano dell’Ordine di Malta partecipa alle operazioni di soccorso dei migranti nel Mar Mediterraneo. L’Ordine di Malta è neutrale, imparziale e apolitico. Ha rapporti diplomatici con 114 Stati, relazioni ufficiali con altri 5 Stati e rapporti a livello di ambasciatori con l’Unione europea e l’Unione Africana. Ha lo status di Osservatore permanente alle Nazioni Unite ed è rappresentato nelle principali organizzazioni internazionali. Dal 1834 il governo del Sovrano Ordine di Malta ha sede a Roma. L’81esimo Gran Maestro è Fra’ John T. Dunlap.

Meloni in contatto con l’Ue, prepara incontro con Trump

Roma, 10 apr. (askanews) – Dopo l’imbarazzo per le frasi volgari di Donald Trump (tutti vogliono “baciarmi il c..o”) e, subito dopo, il sollievo per la sospensione dei dazi per 90 giorni, Giorgia Meloni prepara la missione che il 17 aprile la porterà alla Casa Bianca.

La presidente del Consiglio, dopo aver preso parte questa mattina alla festa della Polizia, ha passato il pomeriggio al lavoro sul dossier. La frenata del tycoon sicuramente ha reso più serena la vigilia del viaggio in America, ma – visto anche l’uomo – restano molte incognite e altrettanti rischi. La premier è in contatto con i principali leader europei e con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. A Bruxelles, assicura una fonte europea, “non c’è diffidenza verso Meloni, non si pensa che possa aprire trattative separate. Il pacchetto dazi è stato approvato 26 a 1, tutti sono consapevoli che è necessario essere uniti”. Del resto, come ha ricordato oggi un portavoce della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker, “la Commissione ha competenza esclusiva per negoziare in ambito commerciale. Si tratta quindi di una competenza esclusiva basata sulle disposizioni del nostro Trattato. Spetta quindi alla Commissione portare avanti questo tipo di negoziati”.

Il ‘mandato’ di Meloni sarà quindi quello di ribadire a Trump la proposta di “zero per zero” avanzata da Bruxelles e aprire un canale di trattativa. Magari facilitando un contatto diretto del tycoon con la stessa von der Leyen, che fino a questo momento non è avvenuto. Come gesto di ‘buona volontà’, in risposta alla frenata di Trump, la presidente della Commissione ha sospeso le contro-misure europee.

Intanto le opposizioni chiedono che il governo metta in campo iniziative urgenti a sostegno dell’economia italiana. “Credo sarebbe giusto, data la gravità della situazione, che Meloni chiamasse anche le opposizioni al confronto su come affrontare una crisi che quest’anno ci vedrà, insieme agli Usa, andare in recessione in una situazione di grave difficoltà”, dice Carlo Calenda che ha inviato un documento urgente in quattro punti: una manovra per diminuire il costo dell’energia per le imprese, per la cancellazione di transizione 5.0 e il ripristino di industria 4.0, un’operazione di garanzia e di moratoria sui debiti delle imprese e l’estensione della cig.

“Noi siamo disponibili a interloquire su delle proposte concrete”, afferma la leader Pd Elly Schlein, che mette però in guardia dal “gioco delle tre carte che sta facendo il governo”.

Per Matteo Renzi (Iv) “ora che i dazi sono sospesi rimane il problema di un’economia bloccata. E di una crescita che il Governo ha previsto essere dimezzata. Parole di Giorgetti, eh. Bisogna darsi una smossa”.

Sisal, il futuro digitale tra sfida e opportunit

Roma, 10 apr. (askanews) – Come sta cambiando il mondo attraverso il digitale. Questo lo spunto da cui nasce “FutureS”, l’evento organizzato da Sisal il 9 aprile nella splendida cornice dell’Ara Pacis. Un incontro moderato dalla giornalista Barbara Cafagna in cui si riflettuto su come trasformare l’Italia in un paese digitale.

L’evoluzione tecnologica, che cresce rapidamente, sta ridisegnando i modelli sociali, economici e culturali, influenzando incisivamente la diffusione delle informazioni, la partecipazione pubblica e i processi decisionali. Le aziende italiane, ma non solo, devono integrare soluzioni digitali avanzate come l’intelligenza artificiale senza per perdere la bussola data dall’Europa, come sottolineato dal CEO di Sisal Francesco Durante.

“L’intelligenza artificiale per noi uno dei fattori abilitanti della competit nei prossimi anni. Abbiamo investito in media importanti andando a identificare e a sviluppare oltre 100 use case di intelligenza artificiale, ma adesso abbiamo deciso di cambiare passo e di avere un approccio trasformativo che significa investire in una piattaforma che consenta di centralizzare la raccolta dei fabbisogni dell’intelligenza artificiale all’interno dell’azienda, creare un centro di eccellenza che possa consentire di centralizzare lo sviluppo e poi avere anche visibilit su tutto quello che viene fatto per garantire il rispetto delle norme, ma anche la coerenza con tutte le politiche di sostenibilit che l’azienda si data”.

Nel corso del Panel sono intervenuti, oltre a Durante, anche Paolo Boccardelli, Rettore dell’Universit Luiss Guido Carli, e Alessandra Antonelli, Global Strategy & Solutions Director di Microsoft che hanno ragionato sul ruolo cruciale delle politiche industriali e delle strategie aziendali in questa trasformazione. Ma non solo perch durante l’evento intervenuto l’editorialista Maurizio Molinari che ha tratteggiato un presente fatto di reti, algoritmi, piattaforme che incidono nella realt.

“Io credo che il messaggio che esce dal pomeriggio di studio e di riflessione che abbiamo fatto che questa nuova generazione di algoritmi deve assolutamente uscire fuori da una collaborazione fra tutti gli elementi fondamentali che compongono le nostre societ ma con un ruolo in particolare che quello dello studio. La conoscenza, la capacit da parte degli studenti, degli alunni e delle universit di generare la conoscenza sugli algoritmi. In una parola, il ventunesimo secolo”.

Si chiude con un monito la terza edizione di FUtures: esiste la necessit di creare un ecosistema digitale per fa collaborare istituzioni e imprese. Solo cos la sfida si pu tramutare in opportunit.

Wall Street torna a precipitare, Dow Jones -4%, Nasdaq -5,67%

Roma, 10 apr. (askanews) – Niente da fare a Wall Street. Dopo la seduta di spettacolari recuperi di ieri, gli indici tornano a precipitare e nel pomeriggio il Dow Jones che perde oltre il 4%, l’S&P 500 crolla del 4,87% e il Nasdaq che cede un 5,67%. L’alta tensione non abbandona l’azionario statunitense, mentre la tregua sui dazi commerciali decisa dal presidente Usa Donald Trump non riguarda la Cina, su cui invece le misure commerciali sono state appesantite dopo una serie di escalation.

Forti vendite anche sul dollaro che perde oltre il 2% con l’euro che sale a 1,1185 sul biglietto verde. Di nuovo a picco anche i prezzi del petrolio, a New York il barile di West Texas Intermediate perde il 4,10% a 59,79 dollari. Il Brent, il greggio del mare del Nord cede il 3,60% a 63,12 dollari. La tregua invece tiene sui Treasuries, i rendimenti sui titoli del tesoro statunitensi decennali si limano di 2 punti base al 4,37%.

Cannes, TorinoFilmLab per la prima volta in Competizione Ufficiale

Roma, 10 apr. (askanews) – Fucina di talenti internazionali, organizzata dal Museo Nazionale del Cinema, il TorinoFilmLab si prepara a sfilare sulla Croisette per la 78esima edizione del Festival di Cannes con 5 titoli (13-24 maggio 2025).

Dal Cile alla Spagna, dall’Italia all’Egitto fino al Giappone, i 5 film TFL sono tutti caratterizzati da una forte connotazione femminile, non solo per la presenza di 3 registe, ma anche per il taglio delle storie raccontate. L’esperienza del lab si conferma come uno dei luoghi ideali per lanciare registi verso i palcoscenici dei più importanti festival cinematografici del mondo. Da ben 18 anni, infatti, il TorinoFilmLab accompagna professioniste e professionisti nel percorso di sviluppo che dal progetto porta alla realizzazione di film e serie tv.

Per la prima volta la competizione ufficiale accoglie due film sviluppati dal TorinoFilmLab, a cui si aggiungono due film di alunni TFL. Renoir di Chie Hayakawa (Giappone), già nota per il precedente Plan 75 – premiato con la Camer d’Or Speciale a Cannes 2022 – che, insieme alla produttrice Eiko Mizuno-Gray, ha partecipato a FeatureLab nel 2023 aggiudicandosi anche un premio alla produzione, ossia il Coproduction Award di 50.000 euro, supportato da Creative Europe Media. Ambientato a Tokyo nel 1987, Renoir segue l’undicenne Fuki, il cui padre Keiji sta combattendo il cancro e la madre, Utako, è costantemente stressata dal prendersi cura del marito e dal lavoro.

Romería di Carla Simón (Spagna), sviluppato nel 2020 grazie al TFL. La regista spagnola ha partecipato anche a ScriptLab 2018 con il suo progetto precedente, Alcarràs, vincitore dell’Orso d’Oro alla Berlinale 2022. La protagonista del film è Marina, giovane orfana che deve raggiungere la costa atlantica della Spagna per ottenere una firma per una domanda di borsa di studio dai nonni paterni che non ha mai conosciuto, risvegliando emozioni sepolte e ferite del passato.

In concorso altri due lungometraggi di alunni: Sirat di Oliver Laxe (Spagna), che ha partecipato al TFL nel 2011 con il suo primo film Mimosas; e Alpha della regista Julia Ducournau (Francia), che grazie al lab ha realizzato il suo primo titolo Raw nel 2013.

La sezione Un Certain Regard ha accolto tre lungometraggi del TorinoFilmLab. The Caravan, opera prima di Zuzana Kirchnerová (Repubblica Ceca), sviluppato all’interno di ScriptLab nel 2018 e di FeatureLab nel 2020, ricevendo anche il Production Award da 40.000 euro. Il film è una coproduzione internazionale con la partecipazione dell’italiana Tempesta Film: girato in Italian, racconta la storia di Ester, madre single con un figlio disabile, che ha solo un sogno: trascorrere due settimane in Italia da una vecchia amica senza suo figlio.

The Mysterious Gaze of the Flamingo, opera prima di Diego Céspedes (Cile), anch’esso partecipante a FeatureLab nel 2020 e vincitore del Coproduction Award di 50.000 euro. Ambientato nel deserto del Cile nei primi anni ’80, il film racconta dell’undicenne Lidia che vive con la sua famiglia queer in una città mineraria. Una malattia mortale inizia a diffondersi e la leggenda narra che si trasmetta tra due uomini quando si innamorano.

Aicha Can’t Fly Away, opera prima di Morad Mostafa (Egitto), sviluppato nell’ambito del Red Sea Lodge nel 2022. Aisha, una donna somala di 26 anni, vive e lavora in un quartiere del Cairo con una numerosa comunità di migranti africani, controllato da diverse gang.

“La bellezza del nostro Museo è di essere sempre a cavallo tra passato, presente e futuro del mondo del cinema – ha detto Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. Il passato è raccontato dalle nostre importanti e prestigiose collezioni museali, mentre il presente vede protagoniste le grandi mostre alla Mole Antonelliana. Il futuro intercetta nuovi linguaggi dell’audiovisivo e aiuta a creare talenti, a sostenere chi nel cinema crede, con la voglia di crescere e imparare. Siamo quindi felici e orgogliosi che questa strada offra ai registi palcoscenici così ambiti”.

“Anno dopo anno il Torino Film Lab si conferma come uno dei laboratori più vitali e dinamici, capace di sostenere opere giovani che sanno cogliere l’attenzione dei più prestigiosi festival internazionali – sottolinea Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema. La ricca presenza femminile e la varietà delle produzioni selezionate al festival di Cannes ci inorgoglisce e ci incoraggia a proseguire nella strada intrapresa. A titolo personale – ga aggiunto il direttore – sono molto felice di notare come il percorso di Carla Simón, già vincitrice dell’Orso d’Oro a Berlino, si arricchisca di un’altra importante tappa”.

Dazi, la Commissione Ue ricorda la sua competenza esclusiva in ambito commerciale

Bruxelles, 10 apr. (askanews) – Non esiste l’opzione di una trattativa separata tra uno Stato membro dell’Ue e gli Stati Uniti sui dazi, invece del negoziato con l’intera Unione europea come entità unica, perché non la prevedono i trattati europei. Lo ha ribadito, oggi a Bruxelles, un portavoce della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker, durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario.

“Posso affermare con chiarezza che la Commissione ha competenza esclusiva per negoziare in ambito commerciale. Si tratta quindi di una competenza esclusiva basata sulle disposizioni del nostro Trattato. Spetta quindi alla Commissione portare avanti questo tipo di negoziati”, ha ricordato il portavoce, in risposta alla domanda di un giornalista sull’intenzione espressa ieri dal presidente americano Donald Trump, di raggiungere accordi uno alla volta, con ciascuno Stato membro dell’Unione europea.

Nesting Room, cos ABK e Moooi si presentano con nuova sinergia

Milano, 10 apr. (askanews) – Una nuova sinergia pronta a innovare il settore. ABK Group e Moooi Ceramic Surfaces si stringono la mano, certificando la collaborazione con Nesting Room, un’installazione outdoor immersiva. Un manifesto plastico dell’unione di intenti delle due realt. Abbiamo parlato con Robin Bevers, CEO Moooi:

“Moooi un brand di lifestyle e vogliamo raggiungere il nostro pubblico con un percorso preciso. Tappeti, carta da parati, illuminazione. Ci mancava per la ceramica e da tempo volevamo entrare in questo contesto perch pensavamo che si addicesse molto a quello che siamo. Volevamo la qualit massima: nella distribuzione, nelle materie prime, nel senso del marketing. Con tutte le persone di ABK Group stato chiaro sin da subito che condividevamo gli stessi valori. Abbiamo sentito che questa era l’azienda con cui volevamo lavorare e abbiamo percepito una affinit pazzesca. Il futuro fare business insieme, far s che sempre pi persone conoscano Moooi. E lavorare sempre con amore”.

Il Fuorisalone come occasione per toccare le altre novit, come la sinergia con Paola Navone OTTO Studio a dare vita al concept Tintoria Ceramica o il nuovissimo corner Versace Ceramics per il mondo luxury. Il tutto a orbitare intorno ai pattern e ai motivi caratteristici di Moooi. Abbiamo parlato con Cristian Nizzoli, Responsabile Marketing ABK Group:

“In maniera sorprendente, nel contesto urbano della citt vediamo sorgere questo giardino, questo luogo di relax, di benessere dove le superfici ispirate alla natura e realizzate grazie al design team di Mooi prendono vita e dove viene espressa l’ispirazione di questo progetto”.

Nesting Room l’opera che sintetizza i concetti. Elementi dinamici ispirati alle impronte lasciate sulla sabbia dall’originale struzzo Reiki Rhea, forme creative sulla scia dello sguardo magnetico del gufo Hypnotic Owl. Un’unione unica tra design e natura. poi intervenuto Arjen Stege, Marketing Manager Moooi:

“Il valore pi importante che condividiamo la voglia di essere unici e originali. Creare qualcosa di mai visto sul mercato. Questo vuol dire lavorare nel design. Nessuno vuole copiare o ispirarsi ad altri. Vogliamo essere eclettici, spingerci oltre i limiti. E abbiamo trovato in ABK Group l’interlocutore perfetto, che condivide la nostra visione. C’ una chimica naturale tra di noi, che abbiamo voluto mostrare con Nesting Room. Un omaggio alla natura e agli animali: in questo posto puoi trovare relax, libert, essere te stesso senza limiti. Valori importanti, che condividiamo in toto con ABK Group”.

ABK Group e Moooi si fanno portatori di un messaggio fortissimo. Fondendo idee e stili, estetica e tecnica. E il risultato una eccellenza di livello mondiale.

Dazi, la Casa Bianca: aliquota reale al 145% sulla Cina

New York, 10 apr. (askanews) – La Casa Bianca ha confermato che l’aliquota tariffaria cumulativa imposta alla Cina ha raggiunto il 145%. Il totale comprende il nuovo dazio del 125% annunciato nei giorni scorsi, a cui si somma una tariffa del 20% già introdotta dall’amministrazione Trump in risposta al coinvolgimento di Pechino nella crisi del fentanyl.

La precisazione è arrivata dopo che la misura aveva suscitato dubbi sull’effettiva entità dei dazi. Secondo la Casa Bianca, il nuovo provvedimento tariffario non sostituisce quello esistente, ma si aggiunge, portando il carico complessivo a livelli record.

Ipoparatiroidismo, una malattia da conoscere e saper riconoscere

Roma, 10 apr. (askanews) – Accendere i riflettori sull’ipoparatiroidismo, patologia rara e spesso misconosciuta, che merita maggiore attenzione sia a livello clinico che sociale, e promuovere una maggiore conoscenza sull’impatto che questa malattia ha sulla vita quotidiana dei pazienti. l’obiettivo della campagna “Si pu parlare di normalit? Ipoparatiroidismo: conoscerlo e gestirlo per vivere una nuova quotidianit”, realizzata con il contributo non condizionato di Ascendis Pharma e rivolta a medici, pazienti e opinione pubblica.

L’ipoparatiroidismo una patologia rara, cronica, anche invalidante, che colpisce in Italia circa 10.500 persone, circa una ogni 2.500.

Ilenia Malavasi, deputata Pd e membro Intergruppo Malattie Rare e Oncoematologiche: “E’ giusto alzare le luci e i riflettori su questa patologia, narrarne l’importanza e anche le conseguenze sulle comorbidit che pu produrre proprio per fare in modo che ci sia una presa in carico precoce della patologia e una presa in carico multidisciplinare, nei centri specialistici per supportare e garantire la migliore qualit della vita dei pazienti”.

Tra le malattie endocrine da deficit ormonale, l’ipoparatiroidismo l’unica per cui la terapia sostitutiva con l’ormone mancante non rappresenta ancora lo standard di cura. L’attuale trattamento convenzionale, che prevede l’assunzione di calcio per via orale e vitamina D attiva, aiuta a compensare la carenza dell’ormone, ma non riesce a replicarne la funzione fisiologica, portando a complicanze sia a breve che a lungo termine.

Giovanna Mantovani, delegata del Presidente Societ Italiana Endocrinologia SIE: “Le difficolt nella gestione a lungo termine dei pazienti con ipoparatiroidismo possono essere legate da una parte, in alcuni di loro, alla difficolt di mantenere dei livelli di calcio nei range di norma e stabili e quindi di fatto un’alterata qualit della vita. E dall’altra la difficolt legata alle complicanze a lungo termine, direi quasi intrinsece, della terapia tradizionale con calcio e vitamina D che sono prevalentemente ma non solo complicanze di tipo renale”.

L’ipoparatiroidismo anche una patologia che incide profondamente sulla qualit della vita di chi ne affetto: per questo la campagna vuole anche promuovere una maggiore consapevolezza tra i clinici relativamente alla gravit di questa malattia, affinch la diagnosi e la gestione di questa condizione siano sempre pi coordinate, tempestive ed efficaci.

Andrea Montagnani, presidente Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti FADOI: “La collaborazione tra medico internista e l’endocrinologo, lo specialista, certamente pu portare delle opportunit per il paziente che presenta varie patologie. La collaborazione porta un valore aggiunto nella cura della salute del paziente, che pu trovare quindi la risposta sia di primo livello nella medicina interna che poi di secondo livello nella specialit endocrinologica”.

Oltre alla campagna di sensibilizzazione sulla malattia, sono in fase di sviluppo altri progetti che mirano a dare voce ed offrire un supporto concreto per i pazienti ed i caregiver.

MotoGP, Marquez: "In Qatar Alex e Pecco più forti di me"

Roma, 10 apr. (askanews) – Marc Marquez tra i piloti protagonisti della conferenza stampa della vigilia del GP del Qatar a Lusail. Si riparte dalla caduta in Texas. “Sono le corse – dice – La cosa positiva di questa caduta è che è avvenuta mentre ero davanti con margine rilassandomi. So cos’è successo, so qual è l’errore che ho fatto, è stato un errore che non ha pregiudicato l’essere nelle posizioni di vertice in campionato, sono secondo a un solo punto dal leader. Ricomincio da zero qui in Qatar e vedrò cosa potrò fare. Su questa pista Alex e Pecco teoricamente sono migliori di me, almeno, i precedenti dicono questo, però vedremo cosa potremo fare”. Fedeltà al numero #93: “Ho avuto per cinque anni la possibilità di correre con il numero #1, ma in caso continuerò con il #93”. Un azzardo inconsapevole: “Se sapevo che avrei avuto una penalità di un ride-through in Texas? No, perché le regole ultimamente sono cambiate molte volte. L’unica cosa che mi interessava era avere la gomma migliore, che in quel caso erano quelle da asciutto”. Il siparietto in griglia: “Se mi aspettavo di creare tutto questo caos? Beh sì, ormai ci sono microfoni che captano tutto. Ma fa parte della MotoGP attuale, dobbiamo metterlo in conto”.

Golf, tre posti disponibili per l’82° Open d’Italia

Roma, 10 apr. (askanews) – Il sogno di giocare l’82°Open d’Italia, in programma dal 26 al 29 giugno prossimi in Toscana, all’Argentario Golf Club, parte dal Golf Nazionale. Il 13 maggio a Sutri (Viterbo), nella casa del golf italiano, per il secondo anno consecutivo si disputerà l’Italian Open Qualifying Tournament che metterà a disposizione tre posti nel field di uno dei più importanti tornei del DP World Tour. Le iscrizioni si apriranno il 14 aprile e, l’occasione, è da non perdere. Con professionisti e dilettanti che si sfideranno nella Coverciano del green sulla distanza di 18 buche stroke play medal scratch. Professionisti membri di una PGA riconosciuta o amateur con Handicap Index pari o inferiore a 2,4 certificato alla data di chiusura delle iscrizioni (il 5 maggio) che si effettueranno esclusivamente sul sito www.italianprotour.com. Questi i requisiti minimi per iscriversi. Il field sarà composto da 132 giocatori e i migliori tre classificati si assicureranno appunto il pass per l’82° Open d’Italia. In caso di parità, il terzo e ultimo posto disponibile sarà deciso da uno spareggio a eliminazione diretta.

Dazi, FT: Usa e Cina, i due giganti economici verso "il divorzio"

Roma, 10 apr. (askanews) – Si profila un drastico “divorzio” tra le due maggiori economie mondiali, Stati Uniti e Cina: secondo il Financial Times, alcune piattaforme cinesi di e-commerce si apprestano alzare i prezzi del 70% a seguito dei dazi commerciali appena rilanciati dall’amministrazione Trump. Ma altri operatori intendono semplicemente abbandonare il mercato usa, perché con questi livelli di tassazione non sono in grado di operarvi in maniera redditizia.

Ieri il presidente Usa, Donald Trump ha annunciato una tregua di tre mesi sui dazi a favore dei paesi che non hanno ancora adottato ritorsioni. Per la Cina invece, che aveva già stabilito contromisure, ha rilanciato i dazi di un ulteriore 21% portandoli al 125%, un livello particolarmente punitivo.

Secondo il quotidiano finanziario, alcuni esportatori cinesi stanno allestendo impianti produttivi in Paesi terzi, come la Giordania, per assemblare o completare lì i beni e da lì cercare di esportarli verso gli Usa. Altri cercano di dirottare le esportazioni verso Paesi che hanno trattati con gli Stati Uniti e poi di inviarli lì verso il mercato americano.

Per ora molti operatori commerciali cinesi si limitano ad adottare una posizione attendista. Il quotidiano cita l’amministratore delegato di Brands Factory, una piattaforma di e-commerce secondo cui è estremamente difficile fare previsioni di lungo termine in questa fase.

Ma al tempo stesso, le società di trasporto marittimo che operano sulle tratte del Pacifico riferiscono che molti ordini sono stati cancellati e che si attendono ulteriori cancellazioni nelle prossime settimane.

Centinaia di container restano fermi al porto di Shanghai. Il quotidiano non ne parla, ma il rischio è che vengano improvvisamente dirottati sui mercati dei Paesi dell’Unione europea, che si ritroverebbe a fronteggiare un afflusso anomalo, una sorta di invasione, di importazioni dalla Cina, che già non mancano.

Infatti il FT riporta che Pechino si è lanciata in una serie di consultazioni diplomatiche parallele, tra cui con il commissario europeo responsabile del commercio, Maros Sefkovic – lo stesso che sta trattando con Washington la partita sui dazi – così come con la Malesia e altri paesi del sud-est asiatico.

Giustizia, Parodi (Anm): vedremo a breve Nordio, aspettative positive

Roma, 10 apr. (askanews) – “L’incontro con il ministro Nordio confermato per marted prossimo, 15 aprile”. Lo ha detto il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, conversando con i cronisti a Piazza Montecitorio al termine di incontri con alcuni gruppi parlamentari.

“Le aspettative sono sicuramente positive – ha aggiunto – nel senso che sappiamo di parlare di una serie di temi legati all’attivit giudiziaria su cui abbiamo colto un interesse del governo a far s che alcuni aspetti vengano migliorati: come il problema dell’informatica, della carenza drammatica di personale amministrativo nei nostri uffici, della geografia giudiziaria. Tutti aspetti che magari fanno meno notizie di altri ma che vi assicuro hanno una loro rilevanza e che noi non possiamo trascurare assolutamente”, ha aggiunto.

Cannes, in Concorso "Eddington" di Ari Aster con cast stellare

Roma, 10 apr. (askanews) – Il nuovo film di Ari Aster, “Eddington”, con protagonisti Joaquin Phoenix, Emma Stone, Pedro Pascal e Austin Butler sarà presentato in Concorso alla 78esima edizione del Festival di Cannes (13 – 24 maggio 2025).

Con questio film, Ari Aster (Midsommar, Beau Ha Paura), accompagnato da un cast all star, approda per la prima volta sulla Croisette con un’opera sorprendente, prodotta da A24.

Maggio 2020. Lo scontro tra lo sceriffo locale (Phoenix) e il sindaco (Pascal) scatena una polveriera che mette i cittadini gli uni contro gli altri. A Eddington, New Mexico. Il film sarà distribuito in Italia da I Wonder Pictures

Nato, Healey (Gb): prepararci a pace, ma ancora è guerra in Ucraina

Milano, 10 apr. (askanews) – Una due giorni al quartier generale della Nato, a Bruxelles per la coalizione dei volenterosi, guidata e coospitata da Gran Bretagna e Francia. In base alle prime battute trasmesse in streaming del Segretario di Stato per la Difesa britannico John Healey l’incontro ha coinvolto i leader militari del Regno Unito e della Francia, l’ammiraglio (e ‘sir’) Tony Radakin, a capo delle forze armate del Regno Unito, comandante strategico militare e principale consigliere militare del Primo Ministro britannico e del Segretario di Stato per la Difesa e il generale Thierry Burkhard il Capo di Stato Maggiore francese. I due insieme hanno guidato il lavoro sinora e fornito oggi un aggiornamento sulla pianificazione militare.

L’obiettivo è garantire la preparazione alla pace mantenendo la pressione sul presidente russo Vladimir Putin per porre fine alla guerra. La coalizione, composta da 30 paesi – “uniti dalla semplice convinzione che la pace è possibile e che dobbiamo essere pronti per quando questa pace arriverà”, ha detto il Segretario di Stato per la difesa John Healey – si impegna a rafforzare gli sforzi militari dell’Ucraina e a segnalare il sostegno alla pace. L’incontro funge anche da precursore di un impegno di ulteriore sostegno militare in una successiva riunione del gruppo di contatto per la difesa ucraina.

“Ci concentreremo su come potrebbe funzionare la pianificazione operativa della coalizione e su come assicurarci di essere pienamente preparati per il momento in cui verrà raggiunto un accordo di pace. Tuttavia, non possiamo mettere a repentaglio la pace dimenticando la guerra e la realtà quotidiana che continua per milioni di ucraini: attacchi di droni, attacchi missilistici, brutali combattimenti in prima linea” è stato detto da parte britannica; si è chiesto inoltre di garantire che la coalizione sia pienamente preparata per il momento in cui verrà raggiunto un accordo di pace, senza mettere a repentaglio la pace; oltre a mettere più pressione sul presidente Putin per porre fine alla guerra.

Domani mattina – sempre co-ospitato dai ministri della Difesa di Germania e Regno Unito – è in programma una riunione del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, foto di rito e la cerimonia di firma della lettera di intenti per una coalizione contro la guerra elettromagnetica.

Arcigay Roma: manifesti ProVita alimentano intolleranza contro LGBTQ+

Roma, 10 apr. (askanews) – Le affissioni di Pro Vita & Famiglia che tappezzano Roma veicolano messaggi lesivi della dignità delle persone LGBTQIA+, promuovendo stereotipi dannosi e alimentando un clima di discriminazione e intolleranza. Chiediamo al Comune di Roma di rimuovere i manifesti per il loro contenuto discriminatorio e lesivo dei diritti individuali, come accaduto in passato”: lo ha dichiarato Rachele Giuliano, presidente di Arcigay Roma, in un comunicato, sottolineando che “queste campagne sono un attacco diretto alla dignità e ai diritti delle persone LGBTQIA+”.

Secondo Giuliano, “è inaccettabile che nel 2025 si debbano ancora affrontare manifestazioni di odio così palesi”, ricordando che la comunità oggi è “come mai prima un bersaglio”.

“Ogni giorno le persone LGBTQIA+ vengono vessate, picchiate, minacciate per strada, cacciate di casa e si tolgono la vita. Tutto questo accade sotto lo sguardo compiaciuto del Governo, che quando si è insediato ha attuato una vera persecuzione contro la nostra comunità: ha bloccato le trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali, si è opposto alle dichiarazioni europee sui diritti LGBTQIA+, ha ridotto ogni tutela in materia di identità di genere e in ultimo la criminalizzazione della gestazione per altri”, ha aggiunto la presidente Arcigay Roma.

Ricordando la sentenza della Corte di Cassazione, che ha bocciato il decreto “padre e madre” del 2019 sulle carte d’identità dei minori, “questi manifesti rappresentano una distorsione della realtà educativa e un attacco diretto alla comunità LGBTQIA+. Questi messaggi non solo disinformano, ma contribuiscono a creare un ambiente ostile e pericoloso per giovani e adulti appartenenti alla comunità LGBTQIA+”, ha sottolineato Giuliano.

“Il linguaggio di odio aggredisce e uccide le persone: stiamo vivendo uno stato d’emergenza, ma non abbiamo intenzione di restare a guardare”, ha concluso, auspicando “azioni incisive sul territorio per contrastare l’odio e la violenza omolesbobitransfobica”.

Dopo la Dyke March del 26 aprile, Arcigay Roma ha annunciato di tornare con l’Assemblea di Lazio Pride a Roma con un Pride ad Ostia.

Passa mozione maggioranza ma senza Rearm Eu, centrosinistra attacca

Roma, 10 apr. (askanews) – La prima regola del Fight club è che non si parla del Fight club. Come nel film di David Fincher, per celare le posizioni distinte sul piano di riarmo europeo, la maggioranza preferisce non parlarne. Ne viene fuori che il governo, al cospetto del Parlamento, non prende posizione sul piano di Ursula von der Leyen: su sette mozioni presentate, l’esecutivo dà parere favorevole solo a quella unitaria della maggioranza di centrodestra, l’unica che non fa minimamente cenno al progetto ReArm Europe Plan/Readiness 2030, ma impegna genericamente l’esecutivo “a proseguire nell’opera di rafforzamento delle capacità di difesa e sicurezza nazionale al fine di garantire, alla luce delle minacce attuali e nel quadro della discussione in atto in ambito europeo in ordine alla difesa europea, la piena efficacia dello strumento militare”.

La mozione del centrodestra viene approvata con 144 sì e 105 no al termine di un dibattito acceso in cui è emersa plasticamente la spaccatura nella maggioranza con Fi più europeista da un lato e la Lega pesantemente critica sul piano di Von der Leyen dall’altro. “Dopo l’intervento del collega Billi e dopo le parole del Sottosegretario Perego dico che in un’altra epoca si sarebbe andati al Quirinale a fare una verifica di governo, perché c’è un problema serio nella maggioranza, molto serio”, evidenzia Stefano Graziano (Pd).

“Noi della Lega-Salvini Premier – aveva detto Billi – ci opponiamo fermamente a questi 800 miliardi di debiti per la difesa europea. Graveranno sui bilanci, saranno dispersi in migliaia di rivoli. Se ci sono 800 miliardi da spendere è nostro dovere non spenderli in armi e proiettili, ma in salute, in ospedali, scuole e lavoro”. Parole buone per una dichiarazione di voto favorevole alle mozioni di M5s e Avs che chiedevano lo stop al piano di riarmo. Invece, la conclusione di Billi, tra le urla e le proteste dell’opposizione, è il voto a favore della mozione di maggioranza che, osserva Billi, “va nella direzione giusta: sicurezza, credibilità internazionale, rafforzamento della nostra capacità industriale e difesa, che sia davvero una difesa a servizio della pace”.

A difendere la necessità di maggiori investimenti in difesa era stato prima il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago (Fi) (“La difesa è deterrenza: aumentare le capacità di difesa non significa cambiare postura a un paese impegnato a difendere la pace nel mondo attraverso le forze armate”), poi la forzista Isabella De Monte (“Ci vuole una risposta europea, che deve essere quella dell’incremento della nostra capacità di difenderci”), quindi Fdi con Giangiacomo Calovini, spiegando che “un’Ue che aspira a essere protagonista nel mondo non può rimanere dipendente da altri per la propria sicurezza. Sostenere oggi una politica di rafforzamento della capacità difensiva nazionale e continentale non significa abbracciare una visione bellicista, ma dotarsi degli strumenti necessari per salvaguardare la pace dell’Europa e dell’Italia”.

In aula interviene il leader M5s Giuseppe Conte che, riprendendo i temi del palco della manifestazione contro il riarmo di sabato scorso, attacca la premier Meloni che “si è assunta una grande responsabilità storica, politica e morale: il 6 marzo scorso ha sottoscritto senza nessun mandato un piano di riarmo da 800 miliardi per consentire ai singoli Stati europei di potersi riarmare a piacimento”. E chiede a Fdi: “Almeno non fateci lezioni di patriottismo”.

L’opposizione prova a stoppare, fuori tempo massimo, il voto sulla mozione di maggioranza appellandosi al regolamento della Camera e osservando che il documento del centrodestra non cita in nessun passaggio il piano di riarmo europeo e quindi non era assimilabile alle altre mozioni all’ordine del giorno. “Non possiamo venire qui a chiedere al Governo e alla maggioranza un’opinione e poi dover votare una mozione con scritto ‘viva la mamma’. Non funziona così. Se nella mozione c’è scritto ‘viva la mamma’ e non c’è scritto la cosa di cui discute questo Parlamento cioè cosa pensate del piano di riarmo europeo, è un bel problema”, attacca Matteo Richetti (Azione). Ma secondo la presidenza della Camera la mozione del centrodestra “concerne altre questioni oggettivamente correlate, come la guerra in Ucraina, il tema delle spese per la difesa. I motivi di tipo politico – spiega il vicepresidente Fabio Rampelli – sono legittimi ma non alterano le procedure né il regolamento”.

Passa mozione di maggioranza ma senza Rearm Eu, il centrosinistra attacca

Roma, 10 apr. (askanews) – La prima regola del Fight club è che non si parla del Fight club. Come nel film di David Fincher, per celare le posizioni distinte sul piano di riarmo europeo, la maggioranza preferisce non parlarne. Ne viene fuori che il governo, al cospetto del Parlamento, non prende posizione sul piano di Ursula von der Leyen: su sette mozioni presentate, l’esecutivo dà parere favorevole solo a quella unitaria della maggioranza di centrodestra, l’unica che non fa minimamente cenno al progetto ReArm Europe Plan/Readiness 2030, ma impegna genericamente l’esecutivo “a proseguire nell’opera di rafforzamento delle capacità di difesa e sicurezza nazionale al fine di garantire, alla luce delle minacce attuali e nel quadro della discussione in atto in ambito europeo in ordine alla difesa europea, la piena efficacia dello strumento militare”.

La mozione del centrodestra viene approvata con 144 sì e 105 no al termine di un dibattito acceso in cui è emersa plasticamente la spaccatura nella maggioranza con Fi più europeista da un lato e la Lega pesantemente critica sul piano di Von der Leyen dall’altro. “Dopo l’intervento del collega Billi e dopo le parole del Sottosegretario Perego dico che in un’altra epoca si sarebbe andati al Quirinale a fare una verifica di governo, perché c’è un problema serio nella maggioranza, molto serio”, evidenzia Stefano Graziano (Pd).

“Noi della Lega-Salvini Premier – aveva detto Billi – ci opponiamo fermamente a questi 800 miliardi di debiti per la difesa europea. Graveranno sui bilanci, saranno dispersi in migliaia di rivoli. Se ci sono 800 miliardi da spendere è nostro dovere non spenderli in armi e proiettili, ma in salute, in ospedali, scuole e lavoro”. Parole buone per una dichiarazione di voto favorevole alle mozioni di M5s e Avs che chiedevano lo stop al piano di riarmo. Invece, la conclusione di Billi, tra le urla e le proteste dell’opposizione, è il voto a favore della mozione di maggioranza che, osserva Billi, “va nella direzione giusta: sicurezza, credibilità internazionale, rafforzamento della nostra capacità industriale e difesa, che sia davvero una difesa a servizio della pace”.

A difendere la necessità di maggiori investimenti in difesa era stato prima il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago (Fi) (“La difesa è deterrenza: aumentare le capacità di difesa non significa cambiare postura a un paese impegnato a difendere la pace nel mondo attraverso le forze armate”), poi la forzista Isabella De Monte (“Ci vuole una risposta europea, che deve essere quella dell’incremento della nostra capacità di difenderci”), quindi Fdi con Giangiacomo Calovini, spiegando che “un’Ue che aspira a essere protagonista nel mondo non può rimanere dipendente da altri per la propria sicurezza. Sostenere oggi una politica di rafforzamento della capacità difensiva nazionale e continentale non significa abbracciare una visione bellicista, ma dotarsi degli strumenti necessari per salvaguardare la pace dell’Europa e dell’Italia”.

In aula interviene il leader M5s Giuseppe Conte che, riprendendo i temi del palco della manifestazione contro il riarmo di sabato scorso, attacca la premier Meloni che “si è assunta una grande responsabilità storica, politica e morale: il 6 marzo scorso ha sottoscritto senza nessun mandato un piano di riarmo da 800 miliardi per consentire ai singoli Stati europei di potersi riarmare a piacimento”. E chiede a Fdi: “Almeno non fateci lezioni di patriottismo”.

L’opposizione prova a stoppare, fuori tempo massimo, il voto sulla mozione di maggioranza appellandosi al regolamento della Camera e osservando che il documento del centrodestra non cita in nessun passaggio il piano di riarmo europeo e quindi non era assimilabile alle altre mozioni all’ordine del giorno. “Non possiamo venire qui a chiedere al Governo e alla maggioranza un’opinione e poi dover votare una mozione con scritto ‘viva la mamma’. Non funziona così. Se nella mozione c’è scritto ‘viva la mamma’ e non c’è scritto la cosa di cui discute questo Parlamento cioè cosa pensate del piano di riarmo europeo, è un bel problema”, attacca Matteo Richetti (Azione). Ma secondo la presidenza della Camera la mozione del centrodestra “concerne altre questioni oggettivamente correlate, come la guerra in Ucraina, il tema delle spese per la difesa. I motivi di tipo politico – spiega il vicepresidente Fabio Rampelli – sono legittimi ma non alterano le procedure né il regolamento”.

Su Rai3 dal 12 aprile SPES, per raccontare il senso della speranza

Roma, 10 apr. (askanews) – “Possa il Giubileo essere per tutti occasione per rianimare la speranza”: così Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo 2025. Parole da cui prende spunto SPES, il nuovo programma di Rai Vaticano e Rai Approfondimento, condotto da Incoronata Boccia, vicedirettore del Tg1, con la speciale partecipazione di Stefano Ziantoni, responsabile di Rai Vaticano, in onda alle 23.55 su Rai 3, da sabato 12 aprile fino al 7 giugno. Nove puntate per andare alla radice e all’essenza dell’Anno Santo in corso: la speranza. Che cosa è la speranza? Dove trovarla? Chi dà speranza e soprattutto c’è ancora speranza? SPES va alla ricerca del senso di speranza oggi. E lo fa sfogliando quelli che sono i temi della nostra attualità.

“La missione istituzionale del servizio pubblico – ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione Paolo Corsini, direttore dell’Approfondimento Rai – è profondamente legata a questo evento giubilare, dal punto di vista della universalità del messaggio, dell’inclusività, della memoria collettiva e dei valori educativi. Quindi è dovere della Rai estendere questo messaggio oltre alle mura vaticane, e trasformare il pellegrinaggio, così anche come semplice curiosità laica, in una esperienza visiva e mediatica profonda, unica nel suo genere. In questo quadro SPES rappresenta il nostro piccolo contributo al grande racconto del Giubileo, che ogni giorno prende forma all’interno della nostra azienda”.

“È un viaggio – ha proseguito Corsini – che abbiamo intrapreso con Rai Vaticano. Rai Approfondimento e Rai Vaticano insieme hanno dato forma a questa nuova idea di programma dedicato all’Anno Santo. Abbiamo scelto quindi di andare oltre i singoli eventi religiosi, oppure la mera funzione educativa del racconto del Giubileo. Ci siamo soffermati su quello che secondo noi è il significato più profondo di questo Giubileo, un significato che risiede nelle parole alla base della sua proclamazione, ‘Spes non confundit’, ‘La speranza non delude’. Da qui il titolo del programma. La speranza infatti è il messaggio centrale del Giubileo, e SPES, a modo suo, rappresenta una piccola inchiesta sulla speranza nella società di oggi”.

“Il Papa, durante il Giubileo dei comunicatori, che è stato il primo Giubileo dell’anno ad essere celebrato – ha ricordato a sua volta Ziantoni -, ha chiesto questo: ‘raccontate storie di speranza, raccontate storie che nutrono la vita’. Io avevo nel cassetto già questa idea di realizzare un programma che raccontasse storie positive, perché la speranza è positiva. Dopo queste parole ci siamo visti con Paolo Corsini, che ha intuito subito la possibilità di mettere assieme le nostre autorevolezze, la nostra professionalità, quella della sua squadra e quella della nostra squadra”.

Con SPES, dunque, “racconteremo storie di speranza, storie positive, ma lo faremo in una maniera molto particolare, perché le nove puntate avranno dei titoli, ma sono parole inserite nella bolla pontificia, quindi non ci discostiamo da quello che è il messaggio del Papa, ma sono parole di uso comune di tutti i giorni. La prima puntata sarà ‘I giovani’, la seconda ‘Il creato’, la terza ‘Gli anziani’, e per ogni puntata, ogni argomento, noi racconteremo i giovani, gli anziani o il creato attraverso due parole. Ad esempio, per i giovani ‘sogno’ e ‘delusione’; per il creato ‘armonia’ e ‘disordine’; per gli anziani ‘fiducia’ e ‘timore’. Ecco, abbiamo cercato di mettere assieme tutte queste idee, e dal primo incontro con Paolo e il suo staff abbiamo dato forma a questo pezzo di creta”.

SPES, condotto da Incoronata Boccia con la speciale partecipazione di Stefano Ziantoni, è un programma di Stefano Ziantoni e Nicola Vicenti, scritto con Incoronata Boccia, Fabrizio Binacchi, Stefano Girotti Zirotti e Antonello Sacchi. Produttore esecutivo Gabriella Serafini, regia Massimiliano Nucci.

Il Papa a sorpresa a San Pietro per pregare alla tomba di Pio X

Roma, 10 apr. (askanews) – Dopo la sorpresa di domenica scorsa, quando i 20 mila fedeli in Piazza San Pietro per il Giubileo dei Malati si sono visti arrivare improvvisamente il Papa in carrozzina, anche oggi pomeriggio – come riporta Vatican News – Francesco ha voluto lasciare per qualche minuto prima Casa Santa Marta, dove prosegue la sua convalescenza, e attraversare la Porta della Preghiera per recarsi in Basilica. Meno di una decina di minuti per pregare alla tomba di Papa Pio X.

“Il Papa è passato per la Porta della Preghiera e poi si è recato all’Altare della Cattedra e infine alla tomba di San Pio X per pregare. Alla fine ha salutato un po’ di gente, per quello che poteva”, racconta ai media vaticani monsignor Valerio Di Palma, canonico di San Pietro.

Nessuna parola da parte di Francesco, ma solo gesti di vicinanza e affetto verso coloro che si è trovato davanti. Alla gente si è mostrato con un plaid contro il freddo sulle gambe e i naselli per l’ossigeno. Qualche bambino è andato vicino al Papa, una signora si è fatta benedire fra le lacrime

Dipingere lo spazio: Vieira da Silva alla Collezione Guggenheim

Venezia, 10 apr. (askanews) – Una protagonista dell’arte del Novecento, che partendo da Lisbona è poi approdata a Parigi e ha saputo attraversare la pittura astratta con uno stile personale e capace di rinnovarsi nel corso degli anni. La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ha inaugurato la mostra “Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio”.

“C’è una bellissima relazione tra Maria Helena Viera da Silva e il Guggenheim in generale – ha detto ad askanews Karole P.B. Vail, direttrice della Peggy Guggenheim Collection – perché infatti è Hilla Rebay, che era la consigliera artistica di Solomon Guggenheim che compra un suo quadro meraviglioso che abbiamo in mostra nel 1937 per la collezione di arte astratta e non oggettiva di Solomon Guggenheim. E poi c’è il legame naturalmente anche con Peggy Guggenheim che, come sappiamo, ha organizzato delle mostre dedicate alle donne e una di queste, molto famosa, si intitolava ’31 Women’, in cui la Vieira da Silva fu inclusa”.

La mostra racconta dell’originalità di Vieira da Silva, della sua vicinanza ai movimenti come l’informale, ma anche del suo non avere mai vissuto una adesione totalizzante alle varie avanguardie. E anche la sua pittura astratta è molto particolare.

“Le sue opere – ha aggiunto la curatrice Flavia Frigeri – si caratterizzano per un’astrazione che mischia sia astrazione con elementi figurativi, ma anche una grande ricerca dello spazio. In un certo senso lei si può descrivere come un’artista ‘architettrice’, se vogliamo. Il percorso che ho immaginato è un percorso che in realtà racconta il percorso stesso di Maria Helena Vieira da Silva, quindi è abbastanza cronologico e parte con le sue prime opere in cui sperimenta questa idea di un’anatomia dello spazio, lo scheletro dello spazio e poi si snoda attorno ad altri temi chiave, quindi i ballerini e giocatori di scacchi e e carte che sono, diciamo, una metafora esistenziale, se vogliamo, della vita”.

L’esposizione veneziana poi racconta l’esperienza della Seconda Guerra mondiale, che l’artista vive a distanza da Rio de Janeiro, e infine approda a una rappresentazione delle città che diventano quasi delle visioni, delle trame di segni e forse anche sogni, invisibili e presenti. Se per gran parte delle sale domina il colore, nell’ultima si scopre il bianco e le sue grandi possibilità. Il tutto con un’idea dello spazio che i dipinti occupano in modo quasi tridimensionale.

“Essendo un anno di Biennale Architettura – ha concluso Karole Vail – mi piaceva anche l’idea di presentare Vieira da Silva con il suo grande interesse per tutto quello che è spazio, labirinto e architettura”. La mostra, che si inserisce anche in un progetto di riscoperta di artiste donne che il museo porta avanti da anni, è aperta al pubblico alla Collezione Peggy Guggenheim dal 12 aprile al 15 settembre 2025.

Sfera Ebbasta e Shiva escono con "Santana Money Gang"

Milano, 10 apr. (askanews) – Dopo la premiere all’Unipol Forum di Milano della traccia inedita “Non metterci becco”, Sfera Ebbasta e Shiva esagerano.

Esce a sorpresa stasera, un’ora dopo la mezzanotte, “Santana Money Gang” il loro primo joint album, completamente indipendente in partnership Cupido / Milano Ovest.

12 canzoni inedite. Trap allo stato puro.

Ecco la tracklist:

1 – SNTMNG 2 – NON METTERCI BECCO 3 – SEI PERSA 4 – MOLECOLE SPRITE 5 – MAYBACH 6 – NEON 7 – MNGSNT 8 – D&G 9 – VVS CARTIER 10 – OVER (demo) 11 – COME SE NON FOSSI NEI GUAI 12 – PARANOIA

Disponibile in preorder il cd autografato in versione STUDIO MASTER.

Come i dazi di Trump potrebbero compattare Ue-Cina-Asean

Roma, 10 apr. (askanews) – L’aggressiva guerra dei dazi avviata dal presidente Usa Donald Trump potrebbe compattare un asse euro-asiatico che va dall’Unione europea alla Cina, con una diramazione meridionale nei paesi che fanno parte dell’Asean, l’Associazione delle nazioni del Sudest asiatico.

L’altro ieri, proprio mentre Trump da Washington prometteva fuoco e fiamme, il ministro del Commercio cinese Wang Wentao ha tenuto una videochiamata con il commissario al Commercio dell’Ue Maros Sefcovic. Le due parti hanno concordato di iniziare immediatamente i negoziati sui prezzi dei veicoli elettrici (EV) e di discutere dei legami di investimento nel settore automobilistico, secondo una nota rilasciata giovedì dal ministero del Commercio della Cina.

Hanno inoltre espresso la loro disponibilità ad avviare al più presto i colloqui per l’accesso al mercato e hanno sostenuto la ripresa di un dialogo bilaterale su meccanismi commerciali per affrontare le tensioni relative alle preoccupazioni dell’Ue riguardo alla deviazione delle esportazioni cinesi precedentemente destinate agli Stati uniti.

Si è trattato di un contratto operativo, dopo che a livello più politico – sempre martedì – la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha sentito telefonicamente il premier cinese Li Qiang.

La “vexata quaestio” sulla quale si concentra il negoziato tra i due estremi dell’Eurasia è quello del meccanismo dei prezzi per i veicoli elettrici importanti dalla Cina, alla luce dei sussidi governativi cinesi alle loro imprese. A ottobre scorso, l’Ue ha imposto dazi fino al 45 per cento dopo un’indagine di diversi mesi. Ma l’arrivo del ciclone Trump, che ha portato ieri i dazi contro le merci cinesi al 125 per cento, mette in discussione gli attuali equilibri commerciali Cina-Ue, col rischio che merci cinesi – a partire dalle auto elettriche – invadano il mercato europeo.

D’altro canto, anche l’Ue ha imposto agli Usa dazi ritorsivi del 25 per cento, dopo che Trump ha colpito le merci europee. Quindi, Pechino e Bruxelles sono nella stessa barca (“il nemico del tuo nemico è tuo amico”?). La riconfigurazione del panorama commerciale internazionale da parte di Trump è una preoccupazione comune. “Gli Stati Uniti stanno abbandonando molti dei principi che hanno guidato il loro approccio globale al commercio e agli investimenti, creando un’incertezza economica senza precedenti”, ha dichiarato la Camera di Commercio dell’Unione europea in Cina in una nota diffusa ieri. “La Cina – ha continuato – ha l’opportunità di creare un ambiente commerciale stabile e affidabile per gli investitori”.

La Cina, la seconda economia mondiale, sta inoltre stringendo sempre più rapporti con i suoi partner commerciali nel Sud-est asiatico. Ieri, Wang ha avuto una video-riunione con il ministro del Commercio malese, Tengku Zafrul Abdul Aziz. La Malesia è attualmente la presidente dell’ASEAN. “La Cina è disposta a rafforzare la comunicazione e il coordinamento con i partner commerciali, compresa l’ASEAN, per affrontare le preoccupazioni reciproche attraverso un dialogo e consultazioni su base di pari dignità e rispetto reciproco, e per sostenere insieme il sistema commerciale multilaterale”, ha dichiarato Wang a Zafrul.

I ministri economici del blocco dell’Asia sudorientale hanno fortemente criticato gli Stati uniti per l’imposizione di dazi pervasivi su quasi tutte le nazioni, promettendo però di non adottare misure ritorsive. Il blocco, invece, “si impegnerà in un dialogo franco e costruttivo con gli Stati uniti per affrontare le questioni legate al commercio”, come hanno concordato i ministri dell’economia giovedì dopo una riunione virtuale durata tre ore. L’incontro era stato programmato prima dell’annuncio notturno del presidente statunitense Donald Trump, secondo il quale avrebbe ridotto le nuove tariffe sulla maggior parte dei paesi al 10%.

I ministri hanno anche concordato di istituire un Gruppo di lavoro Geoeconomico ASEAN per discutere e formulare “una politica regionale coerente e lungimirante in risposta alle emergenti sfide economiche e geopolitiche”, secondo il ministero del commercio malese. “Rimaniamo fermi nel rafforzare l’integrazione economica regionale, cogliendo le opportunità nel mezzo delle sfide globali e mantenendo un ambiente economico regionale prevedibile, trasparente, non discriminatorio, equo, inclusivo e aperto che ha sostenuto la crescita del commercio e dello sviluppo regionale”, si legge nella nota rilasciata dai ministri alla fine della riunione dei ministri economici e dei governatori delle banche centrali del blocco a Kuala Lumpur.

Più presto nella giornata, il ministro malese del Commercio e degli Investimenti, Zafrul Aziz, che ha presieduto l’incontro dei ministri dell’economia sotto la presidenza della Malaysia nel blocco, ha dichiarato: “Non c’è nulla di certo se non l’incertezza quando si parla dei dazi di Trump”.

I ministri hanno criticato aspramente la politica di Trump, affermando che i dazi “ostacolano i flussi regionali e globali di commercio e investimenti, incidono sulla sicurezza e sulla stabilità economica, influenzano il sostentamento di milioni di persone nella regione e ostacolano il progresso economico nell’ASEAN, in particolare per le economie meno sviluppate, nonché la consolidata relazione economica e commerciale tra ASEAN e Usa”.

Hanno inoltre aggiunto: “Ribadiamo il nostro sostegno per un sistema commerciale multilaterale prevedibile, trasparente, libero, equo, inclusivo, sostenibile e basato su regole, con l’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) al suo centro, e riconosciamo il ruolo fondamentale che l’Omc ha svolto nel promuovere la crescita economica globale”.

Tennis, Carlos Alcaraz ai quarti a Monte-Carlo

Roma, 10 apr. (askanews) – Carlos Alcaraz non sbaglia e si qualifica per la prima volta ai quarti del torneo Atp di Monte-Carlo. Lo spagnolo, numero 2 del seeding, supera 6-3, 6-1 il tedesco Altmaier, n.68 del ranking, in un match chiuso in crescendo. Dopo un primo set lottato (nel 2° game durato 18′ Carlitos ha salvato 5 palle break), il murciano è salito di livello, dominando il 2° parziale. Affronterà venerdì per la prima volta il francese Arthur Fils, classe 2004, che ha eliminato il campione 2023 Andrey Rublev. Esce di scena anche la quinta testa di serie, Jack Draper, ko dopo quasi tre ore con lo spagnolo Davidovich Fokina.

Tragedia Jet Set, tra le vittime lo chef italiano Iemolo

Milano, 10 apr. (askanews) – Lo chef italiano Luca Massimo Iemolo è morto nel crollo della discoteca di Santo Domingo Jet Set. Aveva 49 anni, siciliano ma residente da tempo nella Repubblica Dominicana.

L’Istituto nazionale dominicano di scienze forensi (INACIF) e l’Istituto nazionale di patologia forense hanno pubblicato l’elenco più recente delle persone decedute nella tragedia avvenuta martedì mattina presto presso la discoteca Jet Set. Il nome di Iemolo è nella lista, in base a quanto verificato da askanews, anche se il secondo nome contiene un errore di trascrizione.

L’elenco, pubblicato alle 23:50 di mercoledì raccoglie i nomi di 146 delle 218 persone decedute finora, secondo l’ultimo rapporto dell’Emergency Operations Center (COE). Altre fonti parlano di una donna con doppia cittadinanza dominicana e italiana: anch’essa sarebbe deceduta.

Al Sarah Restaurant i colleghi ricordano Iemolo come “un professionista appassionato di cucina, che viveva il suo mestiere con dedizione, dedizione e rispetto. Il suo impegno per ogni piatto, il suo amore per i sapori e il modo di lavorare in squadra, hanno lasciato un segno che non dimenticheremo”. Per poi unirsi “al dolore della sua famiglia, dei suoi amici e di tutti coloro che hanno avuto la possibilità di conoscerlo e condividere con lui”. Le autorità confermano finora un totale di 218 persone decedute e 189 salvate a causa del crollo del centro divertimento Jet Set avvenuto martedì 8 aprile mattina a Santo Domingo.

Le squadre di ricerca e soccorso continuano a lavorare ininterrottamente nella zona colpita, in coordinamento con varie istituzioni dello Stato.

I funzionari hanno spiegato che la cifra potrebbe variare, poiché i lavori procedono e la raccolta delle informazioni finali sulla scena dell’incidente non è ancora stata completata.

Mattarella e reali britannici a Ravenna celebrano 80 anni Liberazione

Roma, 10 apr. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato da sua figlia Laura, ha accolto a Ravenna i sovrani britannici, Re Carlo III e la Regina Camilla, per la cerimonia celebrativa per l’ottantesimo anniversario della Liberazione della provincia di Ravenna, avvenuta il 10 aprile del 1945 da parte delle truppe Commonwealth e delle forze partigiane.

Nell’ultima tappa della loro visita di Stato in Italia i reali sempre in Comune, hanno salutato una rappresentanza delle associazioni dei veterani e partigiane. Successivamente i due capi di Stato si sono recati in Piazza del Popolo per incontrare alcuni rappresentanti del Festival dell’Emilia Romagna e dell’associazione Slow food. La Regina Camilla e Laura Mattarella si sono intrattenute, invece, con una rappresentanza delle associazioni di volontariato e di artigianato del luogo.

La visita dei reali britannici si concluderà questa sera all’aeroporto “Luigi Ridolfi” di Forlì, dove si svolgerà la cerimonia di congedo, con l’esecuzione degli inni nazionali britannico e italiano e il passaggio in rassegna da parte del presidente Mattarella e del Re Carlo III del reparto schierato che ha reso loro gli onori.

Italia-Gb, Mattarella a Ravenna con i reali Carlo e Camilla

Roma, 10 apr. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato da sua figlia Laura, ha incontrato a Ravenna il Re Carlo III e la Regina Camilla, nell’ultima tappa della loro visita di Stato in Italia.

Mattarella e i reali hanno preso parte, nell’Aula consiliare del Palazzo Municipale, alla cerimonia celebrativa per l’ottantesimo anniversario della Liberazione della provincia di Ravenna, avvenuta il 10 aprile del 1945 da parte delle truppe Commonwealth e delle forze partigiane.

Al termine, sempre in Comune, Mattarella e i sovrani britannici saluteranno una rappresentanza delle associazioni dei veterani e partigiane.

Successivamente i due capi di Stato si recheranno in Piazza del Popolo per incontrare alcuni rappresentanti del Festival dell’Emilia Romagna e dell’associazione Slow food. La Regina Camilla e Laura Mattarella si intratterranno, invece, con una rappresentanza delle associazioni di volontariato e di artigianato del luogo.

La visita dei reali britannici si è concluderà questa sera all’aeroporto “Luigi Ridolfi” di Forlì, dove si svolgerà la cerimonia di congedo, con l’esecuzione degli inni nazionali britannico e italiano e il passaggio in rassegna da parte del presidente Mattarella e del Re Carlo III del reparto schierato che ha reso loro gli onori.

Giustizia, Parodi (Anm): martedì vediamo Nordio, aspettative positive

Roma, 10 apr. (askanews) – “L’incontro con il ministro Nordio è confermato per martedì prossimo, 15 aprile”. Lo ha detto il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, conversando con i cronisti a Piazza Montecitorio al termine di incontri con alcuni gruppi parlamentari.

“Le aspettative sono sicuramente positive – ha aggiunto – nel senso che sappiamo di parlare di una serie di temi legati all’attività giudiziaria su cui abbiamo colto un interesse del governo a far sì che alcuni aspetti vengano migliorati: come il problema dell’informatica, della carenza drammatica del personale amministrativo nei nostri uffici, della geografia giudiziaria. Tutti aspetti che magari fanno meno notizie di altri ma che vi assicuro hanno una loro rilevanza e che noi non possiamo trascurare assolutamente”, ha aggiunto.

A Bologna il network su impatti della geopolitica sulle imprese

Bologna, 10 apr. (askanews) – L’equilibrio geopolitico mondiale in costante evoluzione, generando instabilit e disorientamento sul piano economico e sociale. Dai dazi imposti inizialmente dalla nuova amministrazione americana, passando per le tensioni in Medio Oriente e nell’est-Europa, sono tanti i fattori che stanno incidendo sull’ordine internazionale. Mercati, istituzioni e cittadini sono ad osservare i costanti cambiamenti dello scenario, cos come le aziende che sono chiamate ad orientare le decisioni di investimento per mitigare i rischi d’impresa.

Per approfondire questo tema, KPMG e l’Istituto per gli studi di politica internazionale hanno organizzato il network “Le aziende nell’era del disordine globale”, in collaborazione con Unicredit e Johns Hopkins University SAIS Europe, analizzando il primis il contesto geopolitico attuale.

Paolo Magri, Presidente del Comitato Scientifico ISPI, ha dichiarato: “Ci troviamo in uno scenario di grande incertezza: sapevamo che, con il ritorno di Trump, ci sarebbe stata incertezza, ma non ce l’aspettavamo cos grande, non ci aspettavamo una rivoluzione nel mondo economico in poche settimane e sotto gli occhi di tutti. Ci aspettavamo un anno per l’America di grande crescita economica, invece stiamo assistendo a un grande rischio di recessione che non pu non avere un impatto anche sulle nostre imprese che esportano il 10% del loro fatturato mediamente negli Stati Uniti”.

In questo scenario, le imprese sono alla ricerca di nuove strategie operative per resistere ad un’inaspettata incertezza.

Francesco Gagliardi, Head of Markets di KPMG, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “I capitoli da attenzionare vertono attorno alla parola diversificazione. In particolare, diversificare i mercati di sbocco, diversificazione delle catene di fornitura perch non ci ricordiamo che la resilienza di asset di persone, ma anche l’approvvigionamento di minerali critici, le cosiddette terre rare, diventa un fattore di continuit fondamentale. Infine, gli investimenti; bisogna guardare al medio e lungo termine, quindi guardare soprattutto alla transizione energetica e alla transizione digitale come iniziative che possono assicurare quella marginalit che oggi viene messa in discussione, ma che poi nel medio e lungo termine possono essere recuperate”.

All’evento ha partecipato anche il Prof. Romano Prodi, il quale ha esposto un’analisi sul quadro geopolitico attuale soffermandosi su temi attuali come l’idea di istituire un sistema di difesa europeo e la necessit d’apertura ai mercati alternativi.

Kallas: l’Ucraina vuole la pace, finora la Russia no

Roma, 10 apr. (askanews) – L’Ucraina “vuole la pace, finora la Russia no”. L’ha detto oggi l’Alta rappresentante per la politica estera Ue Kaja Kallas alla riunione dei volenterosi a Bruxelles.

Sono trascorse più di quattro settimane da quando l’Ucraina ha accettato un cessate il fuoco incondizionato, la Russia deve ancora prendere un impegno equivalente, ha detto Kallas. “E’ chiaro che l’Ucraina vuole la pace, ma finora la Russia no”, ha continuato.

Alla riunione non sono presenti gli Stati uniti. Ma per Kallas, “è anche nell’interesse degliUsa che in Europa ci sia stabilità e pace”, quindi anche Washington va tenuta “a bordo”.

Tossicit economica tumore seno: malattia non solo biologica

Roma, 10 apr. – In un’Italia che ogni anno piange la scomparsa di circa 12.000 donne a causa del tumore al seno, presso il Rome Convention Center “La Nuvola” si svolta la tavola rotonda dal titolo Come la tossicit economica influenza la qualit della vita nelle donne con tumore al seno, evento organizzato nell’ambito della mostra fotografica del decennale di Women for Women against Violence. Un incontro pensato per portare alla luce una delle dimensioni pi taciute della malattia: quella economica. “Per 12 lunghi anni ho vissuto una doppia violenza” – ha dichiarato Donatella Gimigliano aprendo i lavori – “quella del cancro al seno che ha colpito me e la mia famiglia, e quella, forse ancor pi feroce, della tossicit economica. Lo Stato, che avrebbe dovuto proteggermi, non mi ha dato respiro. Racconto la mia storia per rompere il silenzio su una realt che riguarda troppe donne invisibili, lasciate sole nella devastazione”.

Moderato da Gianni Todini, Direttore di Askanews, l’incontro ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni, del mondo sanitario, accademico e finanziario in un confronto trasversale e urgente. Simona Loizzo, membro dell’Intergruppo Parlamentare sul Tumore al Seno, ha posto l’attenzione su diversi aspetti ancora trascurati: “L’accesso rapido ai farmaci oncologici fondamentali, il diritto alla ricostruzione, il sostegno alle donne libere professioniste colpite dal cancro che non riescono ad accedere al microcredito. Troppe spese per la terapia non sono coperte dal Sistema Sanitario Nazionale e spesso si perde anche il lavoro. Sono pronta a raccogliere proposte concrete da portare in Parlamento”.

“Il nostro Istituto ha come obiettivo primario quello di sostenere le donne affinch possano affrontare il percorso oncologico con fiducia” – ha spiegato Valeria Vittimberga, Direttore Generale INPS – “La nostra sensibilit verso le persone oncologiche molto forte, e la malattia non pu diventare un ostacolo alla realizzazione personale”.

Sul fronte sanitario, il Professor Lucio Fortunato, direttore della Breast Unit dell’Ospedale San Giovanni, ha sottolineato che: “La malattia tocca aspetti profondi come l’autonomia economica. Le spese sono ingenti, fino a 1000 euro a trimestre, e l’80% riguarda cure parasanitarie. Il 14% delle pazienti ha visto il proprio reddito dimezzato. Non possiamo ignorare questa realt”. Sul fronte del credito, Riccardo Graziano, Segretario Generale dell’Ente Nazionale per il Microcredito, ha illustrato alcuni progetti gi avviati: “Da 2 anni a questa parte l’ENM, e in particolare il CdA con l’Avv. Rosaria Mustari, sta approfondendo questi temi per avviare nuovi progetti di finanziamento in favore delle donne afflitte dalla patologia oncologica e dalla tossicit finanziaria. Vogliamo aprire un tavolo operativo con il governo per rendere questi strumenti accessibili in tempi brevi”.

Cosimo Damiano Capolupo, Vice direttore Generale Banca Popolare del Lazio, ha sottolineato che: ” una forma di responsabilit sociale che pu incidere realmente”.

Giorgio De Toma, Comitato Scientifico LILT ha rilevato che: “Serve invece un deciso rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale, con un’attenzione specifica per le donne oncologiche in difficolt economica”. Antonio Tomassini, Associazione Iniziativa Parlamentare per la Salute, ha proposto: “una unit operativa che tenga insieme salute ed economia con tavoli decisionali partecipativi. Le disparit regionali restano un problema serio”.

Francesca Rovera, Preside Scuola di Medicina Universit dell’Insubria, ha offerto una visione clinica integrata: “non dobbiamo guardare solo alla sopravvivenza. La personalizzazione della cura, la multidisciplinariet e il lavoro in rete tra sanitari, istituzioni e terzo settore sono essenziali”. A prendere posizione, anche se a distanza, Svetlana Celli, Presidente dell’Assemblea Capitolina, con un messaggio forte e deciso: “Dobbiamo intervenire offrendo un sostegno concreto alle donne che si trovano ad affrontare la tossicit economica legata alla malattia e agire in modo trasversale”.

Un momento particolarmente toccante ha visto tutte loro protagoniste in un flashmob improvvisato, sollevando un cartello semplice ma potentissimo: “Io non sono un numero”.

(In collaborazione con Women for Women against Violence)

Capodimonte, Schmidt: 3 mln e mezzo per Casa Fotografia Jodice

Milano, 10 apr. (askanews) – “Grazie a un finanziamento del Ministero della Cultura di 3 milioni e mezzo di euro partiranno entro l’estate i lavori per la Casa della Fotografia Mimmo Jodice – Centro Studi Polifunzionale nell’edificio Cataneo nel Real Bosco”. Lo annuncia il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Eike Schmidt. “Rispetto a quanto era stato ipotizzato al tempo della generosa donazione a Capodimonte da parte del Maestro, il progetto raddoppia: nella Sezione di Arte Contemporanea del Museo nascerà uno spazio permanente dove saranno esposte a rotazione tutte le opere acquisite da Capodimonte e ospitate mostre sue e di altri grandi fotografi. Ringrazio il Ministro Alessandro Giuli, il Maestro Jodice e la sua famiglia per aver condiviso ogni passaggio di un tributo tanto atteso dalla città e dalla comunità artistica italiana e internazionale”.

“La creazione della Casa della Fotografia è un desiderio nato durante gli anni di insegnamento all’Accademia di Belle Arti e dal confronto costante con i giovani fotografi – dichiara il Maestro Mimmo Jodice – Ringrazio il Ministro Giuli, il Direttore Schmidt e lo staff del Museo e Real Bosco di Capodimonte che, con caparbietà e visione, hanno voluto dare concretezza a questo progetto, per valorizzare sia un patrimonio fotografico già esistente, sia le produzioni di artisti emergenti. Mi auguro che la Casa della Fotografia possa presto diventare un Centro Polifunzionale dove le esigenze di digitalizzazione, archiviazione e formazione possano coesistere e in cui giovani autori e appassionati possano ritrovarsi e incontrare grandi esponenti della fotografia italiana e internazionale. Sono felice che tutto ciò avvenga proprio a Napoli e al Museo di Capodimonte, luoghi che ho sempre amato e che sono stati d’ispirazione per molti dei miei lavori”.

La Casa della Fotografia Mimmo Jodice – Centro Studi Polifunzionale sarà ospitata nel settecentesco Edificio Cataneo (area est del Bosco). Insieme alla sua camera oscura sarà esposto un allestimento permanente di opere del Maestro. Il Centro sarà prevalentemente dedicato agli studi – biblioteca, archivio, restauro, digitalizzazione, aule didattiche e sala convegni – per la valorizzazione della fotografia contemporanea, con uno spazio per le attività di giovani autori, ma sarà anche un luogo di incontro con punto bar-ristorazione.

Fin dagli anni Settanta del ‘900, il Museo e Real Bosco di Capodimonte ha consolidato una fitta e proficua collaborazione con il Maestro Mimmo Jodice (Napoli, 29 marzo 1934): il suo lavoro ha accompagnato innumerevoli iniziative promosse da questo Museo ed egli stesso ha contribuito ad accrescere la Collezione di Arte Contemporanea con le donazioni dell’opera Omaggio a Rodin, del corpus di Avanguardie a Napoli, dei progetti Eden e La città invisibile e con l’acquisizione del progetto Transiti, ispirato proprio alle collezioni di Capodimonte e concepito per il cinquantenario dell’apertura del Museo. Tra le importanti donazioni anche la sua camera oscura – dove sono nate tutte le opere – l’archivio e le pubblicazioni.

Al Senato scontro Pd-M5S sulla richiesta di audizione dell’ambasciatore russo

Roma, 10 apr. (askanews) – È scontro fra una parte del Pd e il Movimento 5 stelle per la proposta di inserire, in una lista di audizioni al Senato sul tema delle “ingerenze straniere”, l’ambasciatore russo in Italia, Alexey Paramonov. “Penso che chi rappresenta la Russia di Putin possa essere ascoltato da un tribunale internazionale, non certo dal Senato della Repubblica. E a chi vuole ascoltare le parole dell’ambasciatore ne rivolgo due, chiare: slava ukraini”, scrive su X il senatore dem Filippo Sensi, accompagnando il post con una foto del leader stellato Giuseppe Conte. “Il M5S e il suo leader Giuseppe Conte – accusa dal canto suo in una nota la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno (Pd) – con l’invito all’ambasciatore russo Paramonov in Senato dimostra con chiarezza la sua strategia politica: riabilitare l’aggressore e offendere ancora una volta gli aggrediti, dispensandoci lezioni di morale quando invece tanta retorica serve solo a nascondere un impronta pericolosa della sua azione politica. Appare inoltre surreale la motivazione dell’invito ovvero farsi dire in commissione che la Russia è nostra amica e non interferisce nella nostra politica e nella nostra informazione. A questo punto – conclude Picierno – mi aspetto a stretto giro un viaggio di Conte a Mosca per farsi spiegare da Putin che è la Nato a provocare ai suoi confini”.

“Sul tema delle ingerenze straniere nei processi democratici degli Stati membri dell’Ue – è la replica del M5S, affidata a una nota congiunta attribuita ai ‘senatori M5S della Commissione Politiche Ue di palazzo Madama’ – qualcuno vorrebbe creare una polemica surreale e assolutamente strumentale. Si punta il dito sulla nostra richiesta di audire anche l’ambasciatore russo, de-contestualizzandola da un’iniziativa ben più ampia che riguarda anche gli ambasciatori di Stati Uniti, Regno Unito, Israele, Iran, India, Cina e Arabia Saudita, oltre a Musk, che sono semplicemente tutti gli attori che hanno qualcosa da dire in proposito. Senza nemmeno riflettere sul fatto che avere l’ambasciatore russo in Parlamento può essere l’occasione per fargli domande anche scomode. Ci stupisce anzi che non sia stato Sensi a chiedere l’audizione dell’ambasciatore russo. Ma capiamo – conclude la nota del M5S – che il senatore dem sia ancora disorientato e scosso da centomila persone che hanno urlato contro le sue posizioni guerrafondaie”.

Versace torna italiana: Prada rileva la maison per 1,25 mld di euro

Milano, 10 apr. (askanews) – Prada annuncia oggi di aver stipulato un accordo definitivo per l’acquisizione del 100% di Versace da Capri Holdings. Il corrispettivo cash sarà basato su un enterprise value di 1,25 miliardi di euro, ed è soggetto ad aggiustamenti al closing. Lo si legge in una nota. L`accordo prevede l`acquisizione del 100% di Versace per un controvalore pari a 1,25 miliardi (1,375 miliardi di dollari) su base cash-free, debt-free. Il corrispettivo cash finale verrà determinato al closing, tenendo conto di aggiustamenti basati su capitale circolante e posizione finanziaria netta. Il controvalore indicato include un valore significativo di perdite fiscali riportabili a nuovo; in aggiunta, Capri Holdings finanzierà certi costi relativi all`operazione. Il closing è previsto nel corso del secondo semestre del 2025 ed è subordinato alle consuete condizioni, incluso l`ottenimento delle necessarie approvazioni regolamentari.

Prada ha inoltre sottoscritto un nuovo finanziamento da 1,5 miliardi di euro, composto da 1 miliardo term-loan e 0,5 miliardi bridge facility. In considerazione della liquidità disponibile e delle linee di credito inutilizzate, il gruppo Prada mantiene una struttura finanziaria solida e flessibile. L`operazione è stata approvata dai rispettivi cda.

Citigroup e Goldman Sachs Bank Europe, succursale Italia agiscono in qualità di advisor finanziari, mentre Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom LLP è il consulente legale del gruppo Prada. Bnp Paribas e Intesa hanno agito in qualità di banche sottoscrittrici del finanziamento.

Russia: forniture belliche giapponesi a Kiev sarebbero un atto ostile

Roma, 10 apr. (askanews) – La Russia considererà ogni fornitura bellica giapponese all’Ucraina come un atto ostile: è quanto si legge in un comunicato diffuso dal Ministero degli Esteri di Mosca.

“Consideriamo inequivocabilmente ostile qualsiasi azione del Giappone volta a partecipare, direttamente o indirettamente, alla fornitura all’Ucraina di armi ed equipaggiamento militari che saranno utilizzate per uccidere cittadini russi o per aiutare ad addestrare militanti ucraini. Se tali azioni venissero attuate, ne seguirebbero inevitabilmente le nostre dure misure, che causerebbero danni significativi agli interessi del Giappone nelle aree più sensibili”, conclude il comunicato.

Banche, Buch: da fusioni transfrontaliere Ue benefici e lati negativi

Roma, 10 apr. (askanews) – Le fusioni bancarie trans frontaliere in Europa offrono potenziali benefici, “consentendo alle banche di fare un miglior uso delle tecnologie più all’avanguardia, di sfruttare le economie di scala e di migliorare la diversificazione del rischio”. Tuttavia al tempo stesso “hanno anche dei lati negativi. Banche grandi e più complesse devono essere ben gestite, specialmente in tempi di accresciuti rischi geopolitici. Le banche devono avere buone governance e meccanismi di gestione del rischio in grado di intervenire su potenziali situazioni negative. Devono essere ben regolate e vigilate”. Lo ha affermato la presidente del ramo di vigilanza bancaria della Bce, Claudia Buch, nel suo discorso oggi alla scuola economica di Varsavia.

Buch è intervenuta in termini generali su un tema reso di stretta attualità da alcuni mesi dalle manovre dell’italiana UniCredit con l’obiettivo di una possibile aggregazione con la seconda banca della Germania, Commerzbank.

Prima di questo caso, la versione ufficiale delle autorità Ue e anche della Germania era di chiaro sostegno alle fusioni trans frontaliere. Poi in Germania sono arrivate sfumature o aperte ostilità, specialmente nel panorama politico e sindacale.

La tedesca Buch, per parte sua, ha mostrato un certo equilibrismo su questo tema potenzialmente spinoso con i suoi connazionali, rilevando che “al momento l’Europa non sta sfruttando pienamente questi benefici” dalle aggregazioni transfrontaliere di banche. “I depositi trans frontalieri sono ridotti, fusioni e acquisizioni sono state limitate e i portafogli delle banche hanno una forte impronta sul mercato interno. Bisogna fare di più per rimuovere le barriere all’integrazione – ha detto – incluse quelle che derivano da differenze nelle normative Nazionali”.

Secondo Buch “una regolamentazione, una vigilanza solida assicurano che la gestione delle banche agisca a beneficio di tutti i portatori di interesse, in particolare dei correntisti e dei contribuenti che potrebbero essere a rischio” se le banche dovessero fallire.

La vigilanza bancaria europea “fornisce le fondamenta per più integrazione e competizione in una maniera che non sacrifica la resilienza delle banche. Ma serve il supporto di altre aree di policy – ha concluso – per rimuovere le barriere rimanenti all’integrazione, mantenendo un solido quadro regolamentare”. (fonte immagine: ECB 2025).

Usa, Trump: "Non mi aspetto che la Cina faccia marcia indietro sui dazi"

New York, 10 apr. (askanews) – Il presidente Donald Trump ha dichiarato di non aspettarsi che il presidente cinese Xi Jinping faccia marcia indietro nella guerra commerciale, dopo aver annunciato una sospensione di 90 giorni sull’aumento dei dazi, ma non nei confronti della Cina. Alla domanda di una giornalista della CNN, se stesse aspettando un passo indietro da parte di Xi, Trump ha scosso rapidamente la testa e ha risposto: “No”.

“Guardate, per anni siamo stati derubati e sfruttati dalla Cina e da altri, a dire il vero, ma la Cina è quella principale”, ha detto Trump.

La Cina, intanto, ha dichiarato di restare disponibile a negoziare, anche dopo che Trump ha portato i dazi statunitensi sulle importazioni cinesi al 125%.

Cannes, Le città di pianura di Francesco Sossai a Un Certain Regard

Roma, 10 apr. (askanews) – “Le città di pianura” di Francesco Sossai sarà presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard. Nel cast del film, Filippo Scotti, Sergio Romano, Pierpaolo Capovilla, con la partecipazione di Roberto Citran e con Andrea Pennacchi.

Carlobianchi e Doriano, due spiantati cinquantenni, hanno un’ossessione: andare a bere l’ultimo bicchiere. Una notte, vagando in macchina da un bar all’altro, si imbattono per caso in Giulio, un timido studente di architettura: l’incontro con questi due improbabili mentori trasformerà profondamente Giulio nel suo modo di vedere il mondo e l’amore, e di immaginare il futuro. Un road movie nella sterminata pianura veneta che viaggia alla velocità con cui si smaltisce una sbronza.

Francesco Sossai ha dichiarato: “Sono felice ed emozionato che il viaggio di ‘Le città di pianura’ ci porti, con i nostri strambi protagonisti, dal Veneto alla Croisette: tornare a Cannes, per la prima volta in selezione ufficiale, è un onore che condivido con tutte le persone che hanno reso possibile questo film”.

Francesco Sossai è nato nelle Dolomiti Bellunesi. Dopo una laurea in Letteratura inglese e tedesca all’università La Sapienza, si è diplomato in regia alla Deutsche film-und fernsehakademie di Berlino, dove nel 2021 ha realizzato “Altri cannibali” (presentato tra gli altri al Tallinn Black Nights Film Festival e al Vancouver International Film Festival). Il suo cortometraggio “Il compleanno di Enrico” (2023), presentato in prima mondiale alla Quinzaine des Cinéastes al Festival di Cannes, è stato nominato ai Deutscher Filmpreis, ed è entrato nella short list degli European Film Awards e dei César.

“Le città di pianura” è un film di Francesco Sossai, soggetto e sceneggiatura di Francesco Sossai e Adriano Candiago.

Cannes, Testa o croce? di Rigo de Righi e Zoppis a Un Certain Regard

Roma, 10 apr. (askanews) – “Testa o croce?” di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis verrà presentato nella selezione ufficiale del Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard. Nel cast del film, Nadia Tereszkiewicz, Alessandro Borghi e John C. Reilly, Peter Lanzani, Mirko Artuso, Gabriele Silli, con la partecipazione di Gianni Garko.

Agli inizi del ‘900, il Wild West Show di Buffalo Bill arriva a Roma per vendere agli italiani il mito della frontiera, a colpi di fucili a salve e spettacoli di cowboy. Qui, nella cornice di una gara di doma divenuta leggenda tra cowboys e butteri italiani, Rosa, giovane moglie del signorotto locale, si innamora di Santino, il buttero che vince la sfida. In seguito all’omicidio del marito, Rosa e Santino fuggono insieme, ma la giustizia, come sempre, è venduta al miglior offerente e sulla testa di Santino viene messa una grossa taglia. Con Buffalo Bill sulle loro tracce, Rosa sogna l’America, quella vera, non quella dei manifesti pubblicitari con i bisonti, ma il suo sogno dovrà fare i conti con la realtà. Perché, come in ogni ballata western che si rispetti, il destino lancia la moneta. E spesso, la verità resta sepolta sottoterra.

Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis (nati nel 1986) sono due registi italo-americani. La loro collaborazione è iniziata con il corto documentario “Belva Nera” e il pluri-premiato documentario “Il Solengo”. Il loro primo lungometraggio di finzione, “Re Granchio” è stato presentato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2021. Il loro lavoro si concentra su racconti e leggende della tradizione contadina e sul meccanismo incompleto e imperfetto della tradizione orale che finisce per dare origine a nuove storie.

Mapplethorpe oltre gli stereotipi: fotografia e libert radicale

Venezia, 10 apr. (askanews) – Robert Mapplethorpe stato un grande fotografo, uno di quelli che sanno cogliere il senso del loro tempo e che diventano rapidamente creatori dell’immaginario collettivo, andando al di l di ogni possibile etichetta o definizione limitativa. Le Stanze della Fotografia a Venezia gli dedicano una grande retrospettiva, prima tappa di un progetto che coinvolger anche Milano e Roma, e che racconta Mapplethorpe fin dagli esordi con i collage. Per poi allargarsi all’intera carriera del fotografo.

“Tutti questi lavori – ha detto ad askanews Denis Curti, curatore della mostra e direttore delle Stanze della Fotografia – che sono i fiori, i ritratti, le statue, gli autoritratti, Lisa Lyon, Patti Smith. li ha fatti tutti contemporaneamente, li ha portati avanti per vent’anni, li ha portati avanti per tutta la sua carriera. L’aspetto che mi ha molto colpito, e credo che questa mostra riesca in qualche modo a darne conto, era l’idea di una grande consapevolezza di ci che Mapplethorpe voleva raccontare. Grazie alla disponibilit della fondazione Mapplethorpe siamo riusciti a creare degli abbinamenti visivi che non si erano mai visti”.

Il capitolo veneziano, intitolato “Le forme del classico”, esplora la volont di creare vere e proprie sculture attraverso le fotografie, calandosi allo stesso tempo profondamente nella realt del suo presente attraverso i propri soggetti. E poi c’ un talento per il ritratto che talmente spiccato da sembrare invisibile, come se scomparisse. A restare sono i volti immortalati, per i quali spesso il ritratto di Mapplethorpe diventa l’immagine con cui ricordiamo quei personaggi. La mostra veneziana inoltre una presa di posizione sul modo in cui interpretiamo la figura e il lavoro del fotografo americano.

“C’ un elemento che per me fondamentale ribadire – ha detto ancora il curatore – ed che questa mostra vuole spostare l’attenzione nei confronti di Mapplethorpe dal fotografo della provocazione e della pornografia, che lontanissima dalla sua idea, per parlare di un fotografo professionista, che lavorava per clienti privati, lavorava per i giornali e che lavorava tutti i santi giorni nel suo studio fotografando e stampando”.

E anche sulle “appropriazioni” del lavoro di Mapplethorpe, alle Stanze della Fotografia hanno le idee chiare: “Non voleva essere il paladino di niente – ha concluso Denis Curti – non era un militante. Lui faceva il suo lavoro e raccontava la sua vita. Questo stupido e banale e scontato clich per cui Robert Mapplethorpe un fotografo della provocazione secondo me sta negli occhi di chi guarda, non sta in queste fotografie”.

Questo aspetto molto interessante, perch se si concede un minimo di spazio al ragionamento sulla meta fotografia ecco che possiamo immaginare che sia la mostra a osservare noi e il modo in cui guardiamo ai fenomeni artistici e culturali e a quanti limiti a volte andiamo a costruire, insieme alle definizioni troppo spesso semplicistiche e riduttive. La fotografia di Mapplethorpe sembra invece superarli i limiti, nel segno di una libert radicale che resta il messaggio pi forte e, questo s, sovversivo, della mostra. (Leonardo Merlini)

Unesco, sulle Alpi mostra "As Ice" riflette su scomparsa ghiacciai

Milano, 10 apr. (askanews) – Nel cuore delle Alpi, aderendo all’Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai decretato dall’UNESCO e dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), Castel Belasi – Centro Arte Contemporanea per l’Eco Pensiero presenta dal 10 maggio a fine ottobre la mostra “As Ice (Come Ghiaccio)” con opere di quattordici artisti internazionali di diverse generazioni, di alto livello mondiale e giovanissimi, per farci riflettere sul concetto di fragilità e scomparsa, tra protezione, conflitto e spiritualità in un’epoca in cui credenze e certezze si stanno dissolvendo come neve al sole.

La mostra, curata da Stefano Cagol, si snoda al piano espositivo superiore del castello, dove entra in dialogo con gli affreschi cinquecenteschi delle Metamorfosi di Ovidio e con l’antico mito di Perseo, simbolo della capacità di cambiamento consapevole. Qui, il fulcro del percorso è una grande proiezione che presenta un’opera video iconica di inizio millennio del collettivo russo con base a Berlino e New York AES+F, celebrata da numerose biennali. È un mondo distopico che sale sempre più in alto, dove rimane l’ultimo ghiaccio, affamato di energia e bellicoso. Altro punto focale è il monumento al ghiaccio come conto alla rovescia, che il celebre artista tedesco Gregor Hildebrandt collega simbolicamente al tempo umano, scandendo gli anni con dischi in vinile. L’altra opera scultorea in mostra è di Laura Pugno , che insegue l’impossibile: fissare la neve mentre si scioglie in una scultura resistente.

I collage fotografici dell’artista Inuit residente in Groenlandia, Ivínguak’ Stork Hoegh , mettono in scena paradossi artici, mentre l’opera sonora dell’australiano Philip Samartzis evoca i movimenti delle placche antartiche, rendendo il ghiaccio un sottile filo rosso che unisce in un unico destino. Se l’artista, curatore e documentarista libanese di base a Copenaghen Khaled Ramadan ricorda con speranza il potere generativo del ghiaccio e il suo ruolo nell’origine della vita, lo svizzero Peter Aerschmann , le cui opere fanno parte della Pinault Collection, mostra gli iceberg come fantasmi. Un ghiaccio ferito a morte, macchiato di sangue, è il protagonista dell’installazione della giovane artista londinese Indra Moroder Valecha , altoatesina di cultura romancia, e anche dell’installazione video di un’altra giovane artista, la cinese Yitian Yan , che si è fatta notare all’Arts Center di Governors Island a New York. Emilio Perez , noto artista newyorkese, parla di vuoto piuttosto che di bianco nella sua pittura, così come l’evanescenza delle pennellate dell’italiano Pietro Capogrosso . Lungo la linea del colore bianco, il confronto innescato dall’americana Caroline McManus è tra la tossica durevolezza degli imballaggi in polistirolo e la vita effimera del ghiaccio. A cercare di salvarci dal nostro inesorabile viaggio nel deserto, simbolicamente visualizzato da Eleonora Roaro , è il rito immortalato dall’importante artista kazaka di fama internazionale, Almagul Menlibayeva . La danza di sei donne sciamane tra le montagne dell’Asia centrale chiude la mostra, suggerendo la necessità di riconciliarci con gli elementi della natura di cui siamo indissolubilmente parte.

La mostra fa parte di una trilogia ispirata alle vicine Dolomiti , catena montuosa delle Alpi italiane, e dedicata da Castel Belasi all’acqua, di cui fanno parte “As Rain” (2023) e “As Islands” (2024).

“As Ice” è realizzato in collaborazione con il MUSE Museo delle Scienze di Trento , con il quale Castel Belasi ha siglato una partnership pluriennale per lo sviluppo di progetti congiunti all’insegna del dialogo tra arte contemporanea e ricerca scientifica sui temi della sostenibilità.

Le altre mostre della stagione 2025 di Castel Belasi, allestite negli ulteriori spazi espositivi e realizzate grazie alla partnership con il MUSE, includono “Harvests and Tales. The Biodiversity in Botanical Art” (maggio-22 giugno), prima tappa italiana dell’evento internazionale Botanical Art Worldwide 2025, e “Fragile. The Best of Glasstress” (4 luglio-ottobre), che esplora i temi del ghiaccio e della vulnerabilità tra uomo e natura attraverso una selezione di sculture in vetro di Murano progettate da importanti artisti contemporanei internazionali.

La Project Room presenta la mostra “Dall’Antropocene al Biocene” a partire dal 10 maggio con gli artisti under 35 della masterclass del MUSE “We Are the Flood #3”. La quarta masterclass di “We Are the Flood” si terrà tra il MUSE e Castel Belasi a settembre, con ospite Francesca Guerisoli .

Castel Belasi – Centro d’arte contemporanea per l’ecopensiero in un castello medievale tra le Alpi ai piedi delle Dolomiti di Brenta in Val di Non – Trentino è un’istituzione comunale del Comune di Campodenno, aperta al pubblico nel 2021. Dal 2023 la direzione artistica è di Stefano Cagol.

Vinitaly, un nuovo racconto sulle eccellenze vinicole del Lazio

Verona 10 apr. (askanews) – Un grande padiglione e uno slogan ispirato alla monumentalit del gusto: la Regione Lazio stata tra i protagonisti di Vinitaly e alla fiera veronese ha portato la produzione enologica dei propri territori e il dinamismo di un settore in crescita. Nella collettiva erano presenti 59 aziende vitivinicole e tre consorzi di tutela: Roma DOC, Cesanese del Piglio DOCG e Frascati. “In questo nuovo padiglione – ha detto ad askanews Giancarlo Righini, assessore all’Agricoltura e alla Sovranit alimentare – cominciamo a raccogliere i frutti del lavoro e l’immagine della nostra regione un’immagine totalmente rinnovata. Le nostre cantine hanno sempre prodotto vini eccellenti, non venivano raccontati e presentati come meritavano di essere presentati e raccontati. Quindi questa la grande novit. Qui in questi giorni sono arrivati migliaia di buyer da tutto il mondo e presentarsi cos, dare la possibilit ai nostre cantine di presentarsi all’interno di questo padiglione raccontando le loro eccellenze, ovviamente assume un significato profondamente diverso e a loro va il mio pi grande ringraziamento per il loro grande impegno e meritano di essere accompagnati con lo stesso entusiasmo”.

Al fianco della Regione ha lavorato Arsial, l’azienda che promuove lo sviluppo e l’innovazione del sistema agricolo e agro-industriale del Lazio e delle sue imprese. “Per quanto riguarda soltanto le fiere vitivinicole – ha aggiunto Massimiliano Raffa, commissario straordinario di Arsial – noi le abbiamo aumentate dal 2023 al 2025 del 200%. Questa amministrazione ha investito pi del 120% rispetto al passato nel vino. E questa fiera, nello specifico, che un po’ la fiera delle fiere, insomma, italiane, nazionali, del vino, ha visto grandi riscontri. Abbiamo organizzato una vera agor, perch oltre a presentare il vino e a raccontare il nostro prodotto, adesso siamo anche a raccontare il cibo con un ristorante stellato, un ristorante locale che viene utilizzato a pranzo proprio con questo scopo, quindi vogliamo unire l’eccellenza del Lazio sia dal punto del vino, sia dal punto di vista del cibo”.

L’invito rivolto al pubblico di Vinitaly stato quello di scoprire il Lazio attraverso il gusto, un gusto monumentale, che esprime la storia, la cultura e la tradizione di vini della regione. Il Lazio ha un’identit molto forte e qui si voluto raccontarla proprio attraverso il vino, in un viaggio simbolico tra passato e futuro.

Citywave, CMB e Colombo Costruzioni alla posa della bandiera

Milano, 10 apr. (askanews) – Un nuovo importante traguardo per il cantiere di CityWave a CityLife: la cerimonia della posa della bandiera di mercoled 9 aprile ha segnato il completamento delle strutture e l’inizio di una nuova fase di costruzione. Un traguardo simbolico e tecnico di grande valore per CMB e Colombo Costruzioni che hanno in carico la realizzazione dell’opera. Un progetto ambizioso, con numerose e complesse sfide costruttive. Abbiamo parlato con Aldo Mazzocco, Presidente Citylife e AD Generali Real Estate

“Quando si arriva al tetto di edifici cos importanti un momento emozionante ma il risultato di migliaia di ore di lavoro, di ingegneri tecnici, di operai. E questo dopo quarant’anni che faccio questo mestiere forse il cantiere pi bello che abbia mai visto”.

poi intervenuto Emiliano Cacioppo, Consigliere Delegato CMB:

“Stiamo realizzando questo lavoro con l’impresa Colombo Costruzione, nostro partner in altre iniziative. Questa forse l’iniziativa che su Milano svetta sia in termini architettonici che in termini estetici. un lavoro molto complicato ma riempie di gioia e motivazioni. Anche perch effettivamente un ulteriore firma in questa citt che sta diventando bellissima grazie a questo tipo di intervento e grazie al protagonismo delle imprese di costruzioni CMB Colombo”.

Cuore tecnico e simbolico del complesso, il primo in Italia a ottenere le pi alte certificazioni di sostenibilit e connettivit la Canopy: una struttura sospesa in legno pensata per collegare due edifici a geometria variabile con pannelli connessi tra loro da 400.000 viti, estendendosi con una linea fluida e ardita per una lunghezza di 140 metri. Una copertura che non ha precedenti nel panorama edilizio contemporaneo, pensata anche come impianto produttivo di energia rinnovabile capace di ridurre i consumi energetici del 30-40% rispetto a edifici analoghi con 11mila mq di pannelli fotovoltaici. Un intreccio di sfide tecniche e costruttive di altissimo livello: dalla posa dei cavi di sospensione, di pendenze oltre i 50 gradi passando per le sollecitazioni del vento che richiedono avanzati sistemi di smorzamento. poi intervenuto Luigi Colombo, Presidente e Amministratore delegato di Colombo Costruzioni

“Noi stiamo realizzando questo intervento con CMB. Un intervento importante, difficile ed unico. un qualcosa che a livello internazionale non era mai stato realizzato. un lavoro complesso, per le due squadre delle due imprese stanno lavorando con grande determinazione e sicuramente riusciremo a completare questa importante realizzazione”.

Infine abbiamo parlato con Marco Beccati, Direttore tecnico Citylife:

“Questa una giornata importante per Citylife. Siamo arrivati alla cerimonia della posa della bandiera che per tradizione l’abbiamo sempre fatta al getto dell’ultimo solaio, che stato realizzato la settimana scorsa. Quindi adesso di solai orizzontali non ne abbiamo pi e ci appresta il percorso difficile che questa copertura innovativa in calcestruzzo e legno, che ci far penare ma ci dar anche grandissime soddisfazioni”.

Il progetto CityWave, cos come l’intero intervento di riqualificazione di CityLife, si inserisce nella strategia europea di Generali Real Estate che si posiziona fra i principali gestori immobiliari al mondo.

Tajani in India e Giappone, l’Italia punta su nuovi mercati per l’export

Roma, 10 apr. (askanews) – Missione in India e Giappone per il ministro degli Esteri Antonio Tajani. I due Paesi sono parte della strategia per l’export italiano, in un momento di grandi tensioni legate ai dazi americani e alle scelte di Donald Trump in tema di rapporti commerciali. Il capo della diplomazia italiana, che ieri ha valutato positivamente la decisione dell’inquilino della Casa Bianca di ridurre al 10% per 90 giorni i dazi pesantemente imposti nei giorni precedenti, sarà dapprima a Nuova Delhi per partecipare a un Business Forum e incontrare la leadership indiana e poi si recherà a Osaka per l’inaugurazione del Padiglione Italia all’Expo 2025. L’obiettivo è rafforzare la cooperazione e trovare nuovi spazi per i prodotti del Made in Italy.

In India, partner privilegiato dell’Italia, Tajani avrà un incontro con il ministro del Commercio e dell’Industria Shri Piyush Goyal, con il ministro degli Affari Esteri Subrahmanyam Jaishankar e il presidente della Repubblica Indiana Droupadi Murmu. Il titolare della Farnesina parteciperà anche, nella giornata di domani, alla Sessione istituzionale del Foro Imprenditoriale, Scientifico e Tecnologico e all’inaugurazione dell’Ufficio SIMEST in India.

Italia e India hanno avviato un Partenariato Strategico bilaterale nel marzo 2023 e dal 2022 l’interscambio commerciale si è attestato stabilmente sopra i 14 miliardi di euro annuali. Il nostro deficit è in lenta, progressiva diminuzione, grazie a un leggero aumento (+1%) delle nostre esportazioni (5,2 mld di euro) e a una flessione (-2%) delle importazioni dall’India (9 mld), pur rimanendo in territorio negativo (-3,8 miliardi). Le aziende italiane in India sono circa 800.

Sabato pomeriggio il ministro partirà poi per il Giappone, dove domenica mattina assisterà alla Santa Messa delle palme celebrata dal Pro-prefetto per l’Evangelizzazione e Commissario generale della Santa Sede per Expo 2025 Osaka, Monsignor Rino Fisichella. Nel pomeriggio sono previste, tra l’altro, la Cerimonia di inaugurazione del padiglione italiano ad Expo Osaka, una visita allo spazio espositivo della Santa Sede, con lo svelamento dell’opera di Caravaggio “La Deposizione”, e una tavola rotonda su “Export Sistema Italia”.Lunedì 14 aprile Tajani concluderà la sua missione con la visita al santuario shintoista Sumiyoshi Taisha, al tempio buddhista Shitenno-ji, alla fregata ITS Marceglia e all’Area Expo. Prima di ripartire, il ministro parteciperà alla cerimonia di svelamento delle torce olimpica e paralimpica delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.

Il Giappone è il terzo partner commerciale italiano in Asia, dopo Cina e India. L’interscambio bilaterale ha registrato nel 2024 il valore di 12,6 miliardi di euro, con una contrazione del 6,2% rispetto al 2023: le esportazioni italiane hanno raggiunto il valore record di 8,2 miliardi, mentre le importazioni sono state pari a 4,4 miliardi, con un saldo commerciale positivo per l’Italia di oltre 3,8 miliardi di euro.