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mercoledì, 17 Settembre, 2025
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Campo largo in Calabria, braccio di ferro in Puglia

Due vicende parallele impegnano diversamente il cosiddetto Campo largo: la candidatura dell’ex presidente INPS alla guida della Calabria e lo scontro fra Decaro e gli ex presidenti Emiliano e Vendola sul futuro della Puglia.

Leggendo il curriculum di Pasquale Tridico ne emerge un economista di tutto rispetto e per questa sua competenza i 5 Stelle, dal 2019 al 2023, lo hanno messo a capo dell’INPS. Dopo questa esperienza, sempre in omaggio al fatto che sono da debellare “i professionisti della politica”, si è pensato bene di candidare il buon Tridico al Parlamento europeo nella Circoscrizione Sud e così è andata a dire la sua anche dalle parti di Bruxelles.

Nel frattempo, se ben si apprende dal web, si è anche conquistato vari incarichi, tra cui quello di professore ordinario di politica economica e docente di economia del lavoro presso il Dipartimento di Economia dell’Università Roma Tre, dove è anche direttore del centro di ricerca di eccellenza Jean Monnet Labour, Welfare and Social Rights, titolare della cattedra Jean Monnet dell’Unione europea in Economic Growth and Welfare Systems, e coordinatore del corso di laurea magistrale in mercato del lavoro, relazioni industriali e sistemi di welfare.

Tridico, una candidatura fuori canone (a Cinque Stelle)

Ora si comprende come sia ufficiale la sua candidatura alla Presidenza della Regione Calabria, confermando un andazzo che sa di scandalo e che i 5 Stelle, rivoluzionari di stile e di etica, stanno al contrario replicando. Si chiede agli elettori di esprimere un rappresentante al Parlamento europeo per poi buggerarsene interrompendo quella esperienza politica e “collocarlo” da un’altra parte, peraltro senza nessuna particolare radice in quel territorio. Se eletto, gli sarà presumibilmente difficoltoso mantenere anche i suoi impegni di insegnamento.

“Ob torto collo” il popolo, preso per il collo e per i fondelli, abbozzerà e farà finta di nulla e si andrà avanti così, perché ai peccati dei moralisti si fa prima ad abituarsi che a sperare in un ravvedimento. Potrebbe parlarsi di una mazzata sulla corretta prassi politica dandosi del coraggio, secondo uno slogan vincente, per il “vecchio che avanza”.

Per Tridico varrà la necessità di un triduo di penitenza o di acclamazione del popolo o dei partiti, staremo a vedere. L’importante è stare sempre in tredici, sempre al centro dell’attenzione proprio come un candelabro che troneggia in mezzo a un tavolo di rappresentanza. Occorre però stare attenti perché stare in tredici è anche, secondo la cabala napoletana, un segno di sfortuna e non è detto sia un bene ostinarsi ad essere presenti sulla scena.

Incertezze e contrasti nel centrosinistra

Intanto, nella Puglia, si combatte che è un piacere. Emiliano e Decaro stentano a chiarirsi le idee su chi debba mollare la presa e quale spazio semmai reciprocamente lasciarsi.

Si legge qualcosa di ancora più preoccupante. Sembra infatti che Azione non sosterrà il nostro Tridico in Calabria, mentre l’esponente locale di Calenda dichiara che dunque non ci sarà il simbolo del partito ma i candidati saranno comunque presenti in altre liste. Se non è una incomprensibile pazzia, poco ci manca. Non ci sto ma ci sto: un rebus tutto da decifrare.

Peggio ancora la dichiarazione, se vera, di Fratoianni e di Bonelli, che non sono soddisfatti della considerazione che gli è allo stato riconosciuta. Così dichiarano: “Ora è il momento di fare, con tutte le nostre forze, la campagna elettorale nelle regioni al voto. Dopo occorrerà discutere di come si costruisce una coalizione vincente…”.

Qui è tutta l’arte del ribaltamento: mettere il prima e il dopo in posizione viceversa. Intanto, se possibile, vinciamo e poi vediamo se possiamo stare insieme e a quali condizioni. Qui le premesse sono peggiori delle solite promesse della politica.

Sud Italia, terra secca di idee

Così messe le cose, si parte con una coalizione che non tiene neanche con la miglior colla. Del resto il desiderio di potere rende indistinte le parti e i fronti opposti, l’importante è andare al risultato. La Calabria, come la Puglia, è oggi una terra senza pioggia, a secco di idee ed a volte, se non si presta attenzione, lo Stivale d’Italia può sferrarti un bel calcione e piazzarti il tacco negli stinchi.

Chi vuole espugnare trono e regno all’avversario dovrebbe indicare una via alternativa, basta che non conduca a cadere in un burrone. Sperare nell’acume di una terza via sarebbe troppo, ma appare certo che intanto la diritta via è smarrita.

Chissà se Google Maps darà una mano o si stancherà anch’esso di suggerire il giusto percorso da seguire. Anche Google, oltre al popolo, può talvolta girarti le spalle.