CdC | Passione e ascolto per fare un’Europa più forte.

Crescita, sostenibilità, sicurezza e democrazia: i pilastri di un'agenda europea per il XXI secolo. Di seguito la seconda parte dell’articolo che appare sul sito dell’Associazione (Comunità di connessioni) fondata da Padre Occhetta.

[…] i cittadini sembrano avere chiare le priorità su quelli che dovrebbero essere i temi da discutere in queste settimane all’interno di una vera agenda europea. È il sondaggio dell’Eurobarometro che indica tra le priorità sentite dai cittadini la lotta alla povertà e all’esclusione, la salute pubblica, il sostegno all’economia e la creazione di nuovi posti di lavoro, la difesa e la sicurezza dell’Ue.

Scelte segnate dai recenti drammi della pandemia e delle guerre in Ucraina e nel vicino oriente i cui ricordi hanno lasciato e lasciano tracce nella memoria collettiva. Ma ancora, seconda i cittadini intervistati si dovrebbe parlare di lotta al cambiamento climatico, di rispetto della democrazia e stato di diritto, di gestione della migrazione e diritto di asilo, nonché politica agricola comune. A questo si potrebbe aggiungere una discussione sulla creazione di “beni pubblici europei”, capaci di attrarre capitali e investimenti per infrastrutture e maggiore spesa comune per progetti di cui beneficerebbe l’intera Unione europea e che perciò ha senso finanziare assieme.

Nel silenzio a cui assistiamo si è levata qualche giorno fa la voce di Mario Draghi, che anticipando il contenuto del suo “Report sulla competitività” ha avvertito della necessità di un cambio radicale in Europa. Il Report di Draghi segnala le grandi sfide quali la crescita economica oltre lo zero virgola, l’autonomia strategica del continente, in cui rientrano la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, le materie prime necessarie per la transizione verde e digitale, la necessità di difendere la dimensione industriale europea così come la sicurezza e la difesa, con coraggio apre al futuro offrendo soluzioni. 

Si tratta di soluzioni che rompono con lo status quo e che partono da una presa di coscienza importante: di fronte alle sfide del secolo nessuno si salverà da solo e c’è margine per essere molto più ambiziosi. Occorrerà però un processo politico per accompagnare questa svolta affinché visioni illuminate di pochi diventino le strade per molti.

In conclusione, cosa fare in questi ultimi giorni che ci separano dal voto? Appassionare e ascoltare. Appassionare i cittadini sulle materie europee la cui complessità a volte può allontanare. Ascoltare le istanze e necessità delle persone che sono le priorità da cui far ripartire il dibattito su una agenda europea.

 

Per leggere il testo integrale

https://www.comunitadiconnessioni.org/editoriale/verso-le-europee-con-unagenda-europea/