Cleopatra, alias Meloni, tra la bionda procace e il ministro incauto.

I luogotenenti si smarcano. E Cesare? Beh, vedrà chi la regina scaglierà e chi abbandonerà, ma soprattutto vuol vedere il piano delle spese che si annuncia manco a dirlo in deficit.

Cesare lo sa, le ferie possono essere più stressanti delle giornate di lavoro, un po’ perché ti devi comunque divertire e riposare, ed è uno stress solo il pensarci, e poi perché il lavoro ti segue sempre e cerca di angosciarti con il rientro (chissà che troverai..). E neanche a dirlo Cesare è stressato dal rientro.  La sua protetta, la regina Cleopatra, dopo una breve vacanza ospite degli Apuli non in riva al mare ma in collina (ohibò, è una regione penisola per tre lati nel mare), rientra in città con un messaggio tutto trionfante: “Sono qui, bella forte e riposata (boh!) pronta all’azione”.

Nel frattempo, però, un ministro incauto e un poco babbeo insieme ad una bella signora bionda ed avvenente preparavano lo scivolone di fine estate.

Lei, la regina consultava il calendario post ferie…avanti adagio ma con convinzione: Cesare attende la proposta per il bilancio di fine anno e le proposte per l’anno prossimo; e Cleopatra dovrà essere convincente perché l’imperatore ha speso tanto ed è diventato parsimonioso. Ma lo scivolone appare e distrae tutto il popolo, pure Cesare che di “storielle” così ne ha viste centinaia. Un ministro dello staff della regina Cleopatra non si sente all’altezza per i grandi eventi (boh, boh?!) e chiama a sé una giovane donna professionista del settore (eventi moda, eventi cinema, matrimoni reali?..non è dato sapere) che è anche avvenente. Il ministro perde la “capa” colpito da una debole freccia di Cupido, e la nomina nello staff svanisce. Lei non ci sta e inizia lo scivolone.

La regina Cleopatra sottovaluta, prima respinge e poi accetta il cambio: va via uno e avanti un altro, e si continua come prima. Cesare però, da romano de Roma, avverte che la ciurma non è unita: ognuno pensa per sé, la propria posizione avanti a tutto. Primi fra tutti i due luogotenenti a ricordare ai loro e alla regina Cleopatra che sulla barca ci si sta per via di un accordo, ma con la propria identità, che è sì simile ma non uguale, ci sono delle differenze che ora appaiono più evidenti. La classe dirigente degli egiziani è “deboluccia per non dire vistosamente sbandata e sbadata”, quella degli alleati più solida e organizzata, ci sanno fare in politica e non mancano di farlo vedere a tutti.

Ci saranno altri cambi nella ciurma della regina Cleopatra/Meloni, e Cesare vedrà chi la regina scaglierà e chi abbandonerà, ma più di tutto aspetta di vedere il piano delle spese che si annuncia manco a dirlo in deficit (la regina è mugnifica come da pari suo e racconta meraviglie nei consessi con i leader dell’impero), ma in verità conta solo sui sesterzi del popolo romano e dell’Impero, che certo Cesare provvederà a raccogliere.

Solo che Cesare sa che al popolo suo non potrà chiedere più lo sforzo iniziale, l’entusiasmo è scemato mese dopo mese. Due anni sono tanti, la nave di Cleopatra costa troppo, la ciurma è indisciplinata e il progetto…beh, quello è andato a farsi benedire! Per Giove pluvio che rogna!