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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Commissione UE, Fitto vicepresidente? Le perplessità di socialisti e liberali.

Oggi al vaglio dell’Europarlamento la designazione espressa da Ursula von der Leyen. S&D e Renew Europe prendono le distanze: non essendo nella “maggioranza europeista”, la conferma di Fitto rafforzerebbe i Conservatori.

A Bruxelles si entra nel vivo delle nomine. I Socialisti e Democratici (S&D) si dispongono a non fare sconti  nell’audizione di oggi per la conferma di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della prossima Commissione europea. Gli eurodeputati del gruppo ascolteranno con attenzione le risposte del candidato per valutarne le competenze e l’adeguatezza rispetto al portafoglio assegnatogli (Coesione e Riforme). Ovviamente, per il gruppo S&D resta un problema politico rilevante da risolvere: il ruolo di vicepresidente esecutivo, più importante di quello di semplice commissario, che è stato assegnato a Fitto.

Lo confermano diverse fonti a margine della riunione dell’Ufficio di presidenza del gruppo S&D, svoltasi ieri pomeriggio al Parlamento europeo a Bruxelles.

In sostanza, i Socialisti accusano (con una critica simile da parte dei Liberali di Renew) che nell’assegnazione dei portafogli della nuova Commissione europea non si è tenuto conto del fatto che Fitto non appartiene a nessuno dei partiti della “maggioranza europeista” (Ppe, Renew, S&D, con l’appoggio dei Verdi) che ha approvato a luglio il secondo mandato per la presidente Ursula von der Leyen. Dunque, è stato premiato con uno dei sei posti di vicepresidente esecutivo, quando il suo gruppo di appartenenza, l’Ecr, ha votato contro la riconferma di von der Leyen, mentre la leader del gruppo, la premier Giorgia Meloni, si è astenuta nel Consiglio europeo.

Per il Pd, che ha la più importante delegazione nazionale del gruppo S&D nel Parlamento europeo (seguita dal Psoe spagnolo), la situazione è complessa, se non imbarazzante: gli europarlamentari della delegazione comprendono il problema politico e condividono le critiche al Ppe, ma sanno anche che dal punto di vista italiano sarebbe positivo avere Fitto, dopo la sua esperienza come ministro alla Coesione e al Pnrr, ora destinsto appunto alla carica di vicepresidente esecutivo per gli stessi compiti a livello Ue. È un problema che i Socialisti si aspettano sia von der Leyen a risolvere, ha detto una fonte del Pd ieri sera a Bruxelles. “Non sosteniamo il suo ruolo” di vicepresidente esecutivo, ma “naturalmente non giudichiamo la sua preparazione prima di ascoltarlo, vedremo come Fitto andrà oggi”, ha dichiarato un’altra fonte, non italiana, del gruppo S&D.

Più in genersle, rappresenta anche un segnale preoccupante – per Socialisti e Liberali (e Verdi) – il fatto che nelle ultime 20 audizioni i Conservatori del gruppo Ecr hanno votato quasi sempre a favore dei candidati proposti alla guida delle Commissioni, come se volessero entrare surrettiziamente nella “maggioranza Ursula”, spostandola a destra e indebolendo le posizioni e l’influenza del centro-sinistra sul nuovo Esecutivo comunitario.

 

[Fonte: Askanews – 11 novembre 2024]