Con la guerra in Ucraina sono cresciute le spese militari nel mondo

Il riarmo dell’Alleanza atlantica, legato alla necessità di rinforzare il suo apparato nonché alla decisione di sostenerela resistenza ucraina, ha avuto un peso rilevante nell’incremento complessivo delle spese militari.

La guerra avviata da Putin in Ucraina è lontana da una sua conclusione. Realisticamente non è possibile immaginare, allo stato dei fatti, quando si concluderà. Molti osservatori sostengono che proseguirà a lungo, con fasi per così dire a bassa intensità” che si alterneranno a periodi nei quali i combattimenti, i bombardamenti delle città saranno più intensi. È improbabile, nel breve tempo, che qualsiasi mediazione ora è in atto il generoso e autorevole tentativo del Vaticano possa condurre anche solo ad una tregua. Al momento, anzi, anche lunico spiraglio di saggezza e umanità che si era aperto un anno fa (laccordo sullesportazione del grano ucraino) è stato chiuso dal Presidente russo.

In un contesto tanto negativo è forse utile affondare ulteriormente il coltello nella piaga, evidenziando i danni collaterali gravissimi in quanto destinati a influenzare e cambiare in peggio il futuro del pianeta che questa guerra incistata nel cuore dEuropa provocherà, sta già provocando. Parliamo delle spese militari, ad esempio. Che sono aumentate del 4% nel 2022 arrivando su scala globale a oltre 2200 miliardi di dollari (dati forniti dallultimo rapporto SIPRI, lo Stockholm International Peace Research Institute, da ormai qualche decennio la fonte più autorevole in argomento).

Il riarmo della NATO, legato sia alla necessità di rinforzarne lapparato complessivo sia alla decisione di supportare in misura crescente la resistenza ucraina, ha avuto un peso rilevante in questo incremento (il 55% della spesa totale è appunto imputabile allAlleanza Atlantica); ma un ruolo decisamente importante in questa negativa classifica lo interpreta ogni anno di più la Cina, a conferma del suo obiettivo nel settore militare delineato per il 2049: divenire anche in questo ambito la prima potenza mondiale. Ovviamente è aumentato limpegno russo e una nazione come quella tedesca ha deciso di ammodernare le proprie Forze Armate dotandole di sistemi darma imponenti per modernità tecnologica e dimensioni come mai era stato, per i noti motivi, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. E analoga novità vale per il Giappone, che ha deciso di incrementare il proprio bilancio militare sino a renderlo entro pochi anni il terzo più imponente al mondo (come reazione alla sempre maggiore assertività cinese nellarea geopolitica di interesse comune). La Polonia ha deciso di raddoppiare gli effettivi e gli armamenti delle proprie Forze Armate. LArabia Saudita investe spiccioli(dal suo punto di vista) negli ingaggi folli dei calciatori e cifre ben più consistenti (oltre il 3% della spesa planetaria) in armamenti. LIndia anche in questo campo si prepara a divenire la potenza globale che si addice al paese più popoloso della Terra, e per reazione leterno nemico pakistano, insensibile alla povertà nella quale vive la maggioranza dei suoi cittadini, ha incrementato il proprio impegno di bilancio bellico addirittura del 50% nellultimo decennio.

E si potrebbe continuare. Ma ci fermiamo qui. Solo per ricordare, come se tutto ciò non bastasse, il continuo ricorso al ricatto nucleare accennato in maniera soffusa e distante da Putin ma in maniera diretta e minacciosa dal suo megafono Medvedev. E che ora nel conflitto faranno la loro comparsa le famigerate bombe a grappolo, i cui effetti si avvertiranno anche a guerra finita, come le esperienze passate hanno drammaticamente dimostrato negli anni. Ce n’è abbastanza per maledire questa dannata guerra, e anche per preoccuparsi non poco.