Roma, 13 mag. (askanews) – “Grazie è una parola doverosa e non istituzionale”. Così il presidente del Coni Giovanni Malagò, nel suo intervento al Quirinale in occasione della visita di Milan e Bologna al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella alla vigilia della finale di Coppa Italia. “Grazie – continua – perché ha dimostrato la sua attenzione, sensibilità e passione per lo sport. Questo lo sport lo sa e glielo riconosce, lei non ha idea di quanto è apprezzato. Siamo qui nonostante i suoi impegni, lei dopo questo impegno andrà all’estero. Le squadre, consapevoli di questo, si sono organizzate e venute prima per questo incontro. Milan e Bologna, due grandi società con grande storia che sanno che questa Coppa Italia è la Coppa del Presidente perché si gioca a casa sua. Io ringrazio le squadre, ringrazio Scaroni e Saputo che rappresentano due grandi proprietà che hanno investito tanto nel calcio. Ringrazio anche i due allenatori. Lei Presidente rappresenta il mondo del calcio. La finale di Coppa Italia ha rappresentato la sua importanza, ogni dirigente ha il diritto e il dovere di migliorare il mondo dello sport, bisogna farlo a livello strutturale e organizzativo. Ancora grazie al nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.
Il Presidente della Serie A Simonelli ha aggiunto: “Voglio ringraziarla anche io, è per me un onore rappresentare il mondo del calcio. Ringrazio di questo invito, è una tradizione che testimonia l’attenzione vostro verso il calcio, è motivo di orgoglio ma anche di responsabilità. La Coppa Italia è quella che rappresenta al meglio l’Italia, per questo abbiamo deciso di giocare la finale dal 2008 nella casa del Presidente. I suoi consigli sono sempre consigli e abbiamo colto l’invito dell’anno scorso di avere qui gli arbitri. Sappiamo che il calcio è lo sport più popolare nel mondo e in Italia contribuisce al PIL e all’occupazione, ma al di là di questo non dobbiamo dimenticare che il calcio unisce le persone. Mai come oggi questi valori servono per costruire un futuro sportivo all’altezza. Alle due squadre chiedo di giocare con intensità ma con onestà. Al termine della finale una squadra esulterà, ma anche l’altra dovrà essere orgogliosa. Milan e Bologna sono realtà straniere che si sono integrate con il mondo calcistico italiano”.