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martedì, 28 Ottobre, 2025
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Corrado Passera parla di banche. E la politica? “Non è in programma”.

L’ex ministro e banchiere apre alla possibilità di un contributo di solidarietà da parte degli istituti bancari. Ma avverte: “Non si può dare l’impressione che lo Stato arrivi e prenda quando va bene”

Un contributo “di solidarietà” dalle banche?

«Non è impensabile che oggi si pensi a chiedere un contributo di solidarietà» alle banche — ha detto Passera a Rai Radio 1, ospite del programma Un Giorno da Pecora, con gli intervistatori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.

Tuttavia, ha subito aggiunto, sarebbe sbagliato «dare l’impressione agli investitori di tutto il mondo che quando un settore va bene lo Stato arrivi e ne porti via un pezzo». Visto che «negli ultimi anni i risultati delle banche commerciali sono estremamente positivi», Passera considera che «ci possa essere un temporaneo contributo delle banche ad una finanziaria non facile come quella di quest’anno».

Durissimo su Salvini

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato che «ad ogni lamentela delle banche sarà chiesto loro un miliardo in più». Alla domanda su come giudichi quelle parole, Passera ha risposto freddamente: «Questo lo chieda a lui — queste sono frasi che non stanno né in cielo né in terra».

Un’affermazione che lascia trasparire tutto il suo disappunto verso approcci troppo aggressivi sul settore bancario.

Un bilancio della manovra e del Paese

Intervistato anche sulla legge di bilancio, Passera le dà un giudizio positivo: «Ci sono delle cose buone ed è una manovra prudente». In un Paese come l’Italia, afferma, «essere un Paese coi conti in ordine è una cosa buona». E sottolinea come abbia apprezzato «il ritorno all’industria 4.0». Dunque un approccio che guarda al consolidamento, più che alle promesse roboanti.

La politica e il suo futuro? “Non è in programma”

Nel 2014 Passera aveva fondato Italia Unica, un’esperienza politica che definisce «una presunzione che non è finita bene». Alla domanda se abbia intenzione di tornare in politica, la sua risposta è stata decisa: «uno — non è in programma».

In altre parole, per ora l’ex banchiere preferisce restare fuori dai palazzi del potere e al centro delle riflessioni economico-politiche.