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sabato, 22 Novembre, 2025
Home GiornaleCos’è successo all’America? Fubini: “Sostanzialmente è successo che tutti stanno peggio”

Cos’è successo all’America? Fubini: “Sostanzialmente è successo che tutti stanno peggio”

Pubblichiamo l’intervista a Federico Fubini, editorialista del Corriere della Sera, contenuta nel dossier curato da Alberto Mattioli per «Studi cattolici» (edizioni Ares) e dedicato a Robert F. Kennedy nel centenario della nascita (20 novembre 1925).

Un dossier per il centenario di Robert Kennedy

Nel centenario della nascita di Robert F. Kennedy, «Studi cattolici» propone un dossier dedicato alla sua figura e alla sua eredità politica. L’intervista a Federico Fubini (leggi qui), curata da Alberto Mattioli, si inserisce in questo quadro con l’obiettivo di leggere l’America contemporanea alla luce del mito kennediano, senza indulgere a nostalgia ma analizzando le trasformazioni profonde del Paese. 

Il malessere sociale negli Stati Uniti

Il colloquio apre affrontando il tema del disagio economico: non un fenomeno limitato ai ceti più fragili, ma una perdita di potere d’acquisto che dagli anni Sessanta investe anche i redditi medio-alti. Casa, sanità, educazione diventano terreni di crescente difficoltà. Fubini interpreta questo disagio come un sintomo di squilibri sistemici: il peso delle lobby, la finanziarizzazione estrema, la distorsione dei meccanismi democratici che regolano la competizione economica.

Dazi, narrazioni politiche e rapporti con l’Europa

Un passaggio centrale riguarda la politica commerciale americana. I dazi, sostiene Fubini, non favoriscono la maggioranza dei cittadini: aumentano prezzi e inflazione e scaricano tensioni interne sul resto del mondo. Anche il racconto di una presunta Europa “sleale” non trova riscontro nei dati: più che tra continenti, la frattura corre tra Stati e multinazionali capaci di eludere imposte sfruttando le asimmetrie fiscali.

Il nodo Cina e il nuovo dualismo economico

L’intervista affronta poi la sfida cinese e il ruolo del mercantilismo di Pechino, speculare al protezionismo americano. A ciò si aggiunge la crescente dualità dell’economia Usa, dove la rivoluzione dell’AI avvantaggia poche grandi imprese lasciando indietro il resto del sistema produttivo.

Populismo, istituzioni e lascito kennediano

La domanda di fondo è se il trumpismo sia un episodio o una svolta storica. Fubini propende per la seconda ipotesi: più che un ciclo politico, una reazione strutturale ai limiti della rappresentanza. Il mito dei Kennedy, suggerisce, continua a offrire un criterio etico e civile con cui confrontare il presente, pur in un contesto radicalmente mutato.

 

Leggi qui l’intervista  a Federico Fubini, editorialista del Corriere della Sera