33.6 C
Roma
mercoledì, 16 Luglio, 2025
Home GiornaleDalla Rerum novarum ai nostri giorni: lo statuto dell’anima europea

Dalla Rerum novarum ai nostri giorni: lo statuto dell’anima europea

L’enciclica leoniana finisce un paradigma politico e sociale ancora valido per l’Europa di oggi, oltre la crisi dei partiti e delle ideologie. In coda alla pagina il link per accedere al pdf del saggio completo dell’autore.

Il pensiero politico di papa Leone XIII, elaborato tra il 1878 e il 1903, offre ancora oggi una straordinaria bussola per l’Europa. La sua visione si fonda su un’idea di comunità attiva, fondata sulla dignità della persona e sulla centralità della dimensione sociale. Non si tratta di un sistema ideologico, ma di un paradigma universale: un “icosalogo” in venti punti che ha ispirato la Rerum Novarum (1891), ma che va ben oltre il campo ecclesiale. Esso rappresenta una vera e propria carta personalista dell’universalismo europeo.

Il progetto di Leone XIII non è quello di un partito confessionale. Anzi, egli è scettico nei confronti della lotta politica intesa come arena di scontro sterile. Preferisce che i cattolici si impegnino come cittadini responsabili, capaci di promuovere il bene comune attraverso la cultura, l’organizzazione sociale e la moralità pubblica. Il paradigma si fonda sulla persona come soggetto relazionale, sul riconoscimento dei mali sociali e sull’urgenza di un’azione ispirata alla solidarietà, alla giustizia e alla sussidiarietà.

Questo pensiero ha lasciato tracce profonde nella Costituzione italiana del 1948, in particolare grazie al lavoro di Paronetto, De Gasperi, Vanoni e La Pira. Ma oggi, dopo il tramonto delle ideologie e la crisi dei partiti, esso può diventare patrimonio di tutti gli europei. Il paradigma leonino non è né clericale né datato: è moderno senza essere effimero, profondo senza essere esclusivo, e può ancora orientare una nuova cittadinanza europea, consapevole, democratica, solidale.

Papa Pecci ha anticipato molte delle sfide del nostro tempo: dalla necessità di un’etica sociale alla tutela della pace, dall’equilibrio tra Stato e persona alla valorizzazione del lavoro e del sapere. In un’Europa minacciata da disgregazione e populismi, rileggere Leone XIII significa riscoprire la radice più alta dell’identità europea: quella che unisce umanesimo, giustizia sociale e responsabilità civile. È il momento di adottare il suo pensiero come statuto condiviso della nuova Europa.

Per leggere il saggio clicca qui