Le recenti mosse sempre più spregiudicate del dittatore russo Putin in Polonia, Romania e in paesi che non sono formalmente in guerra con Mosca hanno ricordato – a chi l’avesse dimenticato – che il ruolo concreto della Nato resta decisivo. Non solo per difendere i paesi democratici e liberali, cioè l’Occidente intero, ma per garantire la sopravvivenza stessa della libertà e della democrazia.
L’ambiguità italiana
In Italia persiste una lettura singolare del ruolo dell’Alleanza. Un filo rosso lega settori del cosiddetto “campo largo” e parti dell’attuale maggioranza – in primis la Lega di Salvini – a un’antica attrazione per la Russia e a una diffidenza verso la leadership americana. In questo modo si arriva, spesso senza dirlo apertamente, a mettere in discussione la missione della Nato. E quando vacilla l’idea stessa dell’Alleanza, vacilla anche la concezione dell’Occidente come baluardo dei sistemi democratici.
Fedeltà euro-atlantica
La fedeltà alla Nato, il legame con l’Europa e l’alleanza con gli Stati Uniti sono i tre pilastri di una stessa architettura politica e culturale. Indebolirne uno significa intaccare l’intero sistema che ha garantito stabilità e progresso al nostro Paese. Per questo motivo la chiarezza sul progetto di politica estera sarà sempre più decisiva per la credibilità e la sicurezza dell’Italia nello scacchiere internazionale.