Don Gastone Simoni, l’amore per la teologia e l’impegno civile.

Un libro di ricordi su don Gastone Simoni edito da “Toscana Oggi”. La figura del vescovo di Prato negli anni difficili della città. Giovedì 14 settembre la presentazione a Prato.

La tentazione cera, non stava soltanto nella splendida pagina di A Diogneto, del secondo secolo: I cristiani vivono nella loro patria, ma come forestieri, dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza in cielo. Come lanima è nel corpo, così nel mondo sono i cristiani. Lanima abita nel corpo ma non è del corpo. I cristiani abitano nel mondo ma non sono del mondo …”. Anche Tertulliano, lapologeta, indicava questa prospettiva. E prima di loro Paolo, nella lettera ai filippesi, 3,20, appare una sorta di caposcuola di una tale, possibile concezione di estraneità, di ascetismo, di distacco dalle miserie terrene: Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli.

In questo senso la tentazione cera. Colto conoscitore della letteratura sacra, fine teologo, chi più del vescovo Simoni avrebbe potuto mettere in pratica un simile modello di vita religiosa. Con quanto desiderio di conoscenza poteva rifugiarsi nella sua straordinaria biblioteca, le migliaia di volumi che per sua volontà arricchiscono oggi il Semiario di Fiesole. Consultare, studiare, riflettere. Ma poi? Don Gastone conosceva lImitazione di Cristo: Sapessi io tutte le cose che sono nel mondo, e non fossi nella carità, che mi gioverebbe dinnanzi a Dio, che mi giudicherà su quel che ho fatto?

È il brano dellImitazione intitolato Lumile sentire di sé” nella traduzione di don Giuseppe De Luca, altro straordinario testimone, la cui conoscenza don Gastone voleva approfondire negli ultimi anni, e chiedeva anche a chi scrive dove poter leggere su di lui. La carità il centro di tutto, essere nella carità, lamore per gli altri, la relazione con gli altri e dunque, ecco il passaggio allimpegno civile e politico, il concorso alla soluzione dei problemi della comunità, la necessaria partecipazione a questo impegno. Pur amando A Diogneto, Tertulliano, Paolo, faceva sua laffermazione di Dietrich Bonhoeffer, il teologo protestante ucciso dai nazisti perché sospettato di avere cospirato contro Hitler: I cristiani che stanno con un solo piede sulla terra, staranno con un solo piede in paradiso.

Ecco il vescovo Simoni che ci consegnano le pagine di Nel mondo, da cristiani edito da Toscana Oggi, in questi giorni in libreria a un anno esatto dalla scomparsa del protagonista. Riferimento culturale e pastorale, ma anche instancabile  sostenitore della ripresa di un impegno politico organizzato in nome dei principi della Dottrina Sociale della Chiesa. Nessuna confusione di ruoli tra politica e religione: distinzione degli ambiti ma non separazione. Don Gastone aveva chiara la lezione di laicità di don Luigi Sturzo, il padre del popolarismo: la politica a misura della persona, non la persona a misura della politica.  

Nel mondo, da cristiani è un racconto, il racconto di un uomo di fede che voleva vivere pienamente nella realtà che lo circondava, attraverso le testimonianze dagli associati al Collegamento Sociale Cristiano Amici di Supplemento dAnima: le due iniziative prese negli anni da monsignor Simoni, riunite adesso in una unica associazione. Il tentativo di restituire qualcosa del tanto ricevuto da don Gastone nelle forme più varie in cui sapeva dare: lesempio, la fiducia, il consiglio, la generosità, la preghiera. La sua teologia politica, che ricavava da Antonio Rosmini: ciò che la politica deve essere, prima di ciò che la politica deve fare. 

C’è una istantanea di don Gastone, che sorride mentre dà il calcio a un pallone. Era in qualche oratorio, forse si trovava a passare per caso mentre dei ragazzi giocavano, ma per un attimo si immedesima in loro. Non era il vescovo al quale bisognava dire eccellenza, era latmosfera leggera del luogo di riunione concepito da San Filippo Neri, insieme occasione di svago e palestra per ciò che di impegnativo sarà la vita.

Il maggiore rimpianto di don Gastone riguarda i giovani: saper entrare in relazione con loro, vederli presenti alle iniziative che prendeva. Se un compito la sua storia ci assegna, è quello di riuscire a coinvolgerli in una visione della società luminosa, libera dai condizionamenti, daglisbandamenti, dagli eccessi, e talvolta gli orrori che riempiono le cronache. Ogni progetto educativo e di partecipazione giovanile non può che partire da qui.  

Sarà una festa la sera di giovedì 14 settembre a Prato, la presentazione nel Chiostro di San Domenico del libro su don Gastone, con il vescovo Giovanni Nerbini, il sindaco Matteo Biffoni, Marco Tarquinio. Ci saremo a ricordarlo, tanti di noi.

[Testo qui riproposto per gentile concessione dellautore e di Toscana Oggi]