Ieri, in una cerimonia alla Casa Bianca trasmessa in streaming, il presidente Donald Trump ha firmato il Guiding and Establishing National Innovation for U.S. Stablecoins Act (Genius Act), la prima legge federale che regola le stablecoin negli Stati Uniti.
L’obiettivo proclamato è chiaro: creare un quadro normativo per asset crittografici ancorati a riserve reali (dollari o titoli di Stato) e rinvigorire il ruolo globale del dollaro. Trump lo ha definito una “rivoluzione” paragonabile all’arrivo di Internet. Ma a questa visione si accompagna un possibile conflitto d’interessi: la sua famiglia detiene quote di USD1, una stablecoin privata emessa da World Liberty Financial.
Cosa prevede la nuova legge
- Solo istituzioni autorizzate (banche o soggetti equiparati) possono emettere stablecoin garantite uno a uno.
- Obbligo di audit mensili e piena trasparenza delle riserve.
- Divieto di pagare interessi per evitare usi speculativi.
- Supervisione federale e statale degli emittenti.
- Divieto di emissione da parte di membri del Congresso o funzionari pubblici durante il mandato (ma non per il presidente in carica).
Gli economisti lanciano l’allarme
Molti esperti sono scettici. Barry Eichengreen (Università di Berkeley) ha avvertito che una corsa al riscatto delle stablecoin potrebbe generare svendite massicce di titoli pubblici, destabilizzando i mercati.
Allison Schrager, su Bloomberg Opinion, ha definito la legge “meno che geniale”, sostenendo che espone i risparmiatori a rischi inutili e priva la Fed di strumenti di controllo.
Il timore più ricorrente è che il Genius Act finisca per replicare un “sistema bancario ombra” senza le necessarie garanzie di stabilità.
Tra banche e conflitti d’interesse
Anche il mondo bancario è preoccupato: se le stablecoin attirassero troppi depositi, le banche avrebbero minori risorse da impiegare in prestiti a imprese e famiglie.
Nel frattempo, i democratici accusano Trump di conflitto d’interessi. La sua famiglia ha lanciato la stablecoin USD1 tramite World Liberty Financial, che ha già raccolto una capitalizzazione di 2,2 miliardi di dollari. Solo nel 2024, Trump ha dichiarato un guadagno di oltre 57 milioni dalla vendita di token.
La cornice internazionale
Mentre l’Europa lavora al regolamento MiCA e la Cina vieta del tutto le stablecoin private, gli Stati Uniti scelgono una via opposta.
Secondo l’Atlantic Council, la nuova legge potrebbe rendere gli USA leader globali nel settore, ma solo a patto che si evitino derive speculative e si garantisca la piena tracciabilità.
Un consenso bipartisan che non dissolve i dubbi
Il Genius Act è passato con ampio sostegno in Congresso (308 voti favorevoli alla Camera, 68 al Senato). Eppure, l’economista Paul Blustein avverte che l’emissione privata di stablecoin, anche se regolata, può minacciare la coesione del sistema finanziario e minare il ruolo della banca centrale.
In alternativa, propone che siano le stesse banche a emettere depositi “tokenizzati” sotto sorveglianza pubblica.
Una rivoluzione promessa o un azzardo sotto mentite spoglie?
Il dubbio resta, mentre il presidente Trump — tra un applauso e l’altro dei CEO delle cripto — scherza: “L’abbiamo chiamata Genius Act in mio onore”.
N.B. L’immagine è stata generata da intelligenza artificiale.