In certi momenti la storia sembra prendere il respiro lungo del cambiamento, e noi ci troviamo testimoni di qualcosa che va oltre l’ordinario. Così è stato per la Chiesa nelle ultime settimane: alla commozione per la morte di Papa Francesco, figura amatissima e simbolo di un pontificato rivolto agli ultimi, è seguita l’elezione di un nuovo pontefice, Papa Leone XIV.
Un passaggio carico di emozione e significato. La fine di un’epoca e l’inizio di un’altra, che già si annuncia ricca di speranza.
L’elezione del nuovo pontefice, il primo Papa americano, ha sorpreso molti. Non era una figura nota al grande pubblico, ma la sua biografia – segnata da esperienze intense come missionario e da una cultura profonda – ha lasciato tutti senza parole. A dire il vero, di “americano” sembra avere ben poco, se si guarda alla sua sobrietà e al suo stile pastorale.
Se ci soffermiamo sulle figure, è difficile non notare un parallelismo tra Papa Francesco e Giovanni XXIII: entrambi uomini buoni, sinceri, capaci di parlare al cuore della gente. Giovanni XXIII, con il Concilio Vaticano II, aveva avviato una stagione di rinnovamento ancora in gran parte incompiuta; Papa Francesco, con la sua semplicità evangelica e uno sguardo sempre rivolto agli ultimi, ha portato avanti un’opera di “sgombero”: ha smontato strutture di potere, interrotto pratiche opache come la gestione disinvolta di patrimoni e immobili, e riportato la Chiesa verso una dimensione più autentica.
Tuttavia, smantellare è solo il primo passo. Ricostruire è ben più difficile. Serve discernimento, coraggio, equilibrio. Ed è proprio questo che ci auguriamo dal nuovo pontefice.
Le prime parole di Papa Leone XIV ci hanno colpiti profondamente. In alcuni passaggi ha persino ripreso le espressioni di Papa Francesco, quasi a voler segnare una continuità spirituale e pastorale. In quei momenti abbiamo sentito forte la presenza dello Spirito Santo, che ancora una volta sembra aver guidato la Chiesa nella scelta del suo pastore.
Ma ora si apre una fase più complessa: quella della ricostruzione. E proprio per questo l’elezione di Papa Leone XIV appare provvidenziale.
Con la sua elezione si apre dunque una nuova stagione. Non priva di sfide, ma colma di promesse. Una stagione in cui, forse, possiamo davvero iniziare a costruire una Chiesa più giusta, più povera, più vicina al Vangelo.