E’ entrato ieri in vigore il patto di libero scambio tra Unione europea e Giappone, che include un terzo dell’economia mondiale e che va in direzione contraria rispetto alle spinte protezionistiche e al clima di conflitto commerciale che caratterizza il rapporto tra gli altri due più grandi protagonisti dell’economia globale: Stati uniti e Cina.
L’Accordo di partnership economica (EPA) tra Ue e Giappone prevede l’eliminazione dei dazi giapponesi per il 94 per cento dei prodotti agricoli e industriali provenienti dall’Unione europea e il 99 per cento dei dazi europei sui prodotti nipponici.L’accordo è stato firmato a luglio ed è stato ratificato dicembre dopo cinque anni almeno di difficili trattative tra le parti.
Secondo quanto racconta oggi l’agenzia di stampa Kyodo, uno dei principali prodotti che vedrà vantaggi immediati dalla caduta dei dazi è il vino, che immediatamente si trova con un taglio delle tariffe del 15 per cento. Francia, Italia e Spagna, i principali esportatori di vino in Giappone, potranno così tornare concorrenziali con paesi come il Cile, che già godeva di agevolazioni tariffarie per entrare nel mercato giapponese.
Anche nel settore dei formaggi sono previsti vantaggi immediati, per l’Italia.
La stima del governo giapponese è che l’impatto economico dell’EPA sarà di qualcosa come 45,7 miliardi di dollari in più in commercio.
Un punto interrogativo rimane, in questa fase, il ruolo della Gran bretagna, che sta lasciando l’Ue. Molte aziende nipponiche hanno la loro base operativa europea proprio nel Regno unito ed è di questi mesi la notizia che diverse di queste compagnie intendono trasferire (o stanno trasferendo) questi uffici nel Continente.