Eroi di città: pagine di libro Cuore a Roma.

In cronaca, talvolta, leggiamo di notizie che ci ricordano Garrone e Robetti del libro di De Amicis. È successo di recente anche a Roma: due agenti della Polizia Municipale hanno preso in braccio una turista con il suo deambulatore, consentendole di visitare il Colosseo.

In Zambia c’è una sorella di nome Carol, una ragazzina di 14 anni particolarmente attenta al fratellino disabile. Una volta alla settimana lo porta, caricandolo sulle spalle, al Centro di recupero St. Daniel gestito da suore comboniane per le cure di riabilitazione. SI legge questa notizia dal blog “Africa chiama onlus ong”. Di eroismi di questo tipo per fortuna è intriso il mondo. Il buon Garrone del libro Cuore avrebbe fatto lo stesso per garantire al compagno Robetti di poter comunque frequentare la scuola. A sua volta Robetti “era una ragazzo della seconda, che venendo a scuola per via Dora Grossa e vedendo un bimbo della prima inferiore, sfuggito alla madre, cadere in mezzo alla strada, a pochi passi da un omnibus che gli veniva addosso, era accorso arditamente, l’aveva afferrato e messo in salvo; ma non essendo stato lesto a ritirare il piede, la ruota dell’omnibus gli era passata su…”.

A Roma i tanto vituperati agenti della Polizia Locale non sono stati da meno. Si occupano di mille cose, di edilizia, commercio, ambiente, attività giudiziaria, traffico, sicurezza e chissà quante altre cose ancora. Sono in pochi ad amarli per via delle multe che di tanto in tanto ti affibbiano, come se il loro compito fosse quello di dover fissare non altro che il cielo per vedere se piove o c’è il sole. L’episodio che si legge in cronaca dal “Corriere della Sera” è di una turista americana che aveva il desiderio di visitare il Colosseo. Si muove con il deambulatore. Arrivata nel piazzale dove ci sono le scale per accedere al sito archeologico più famoso del mondo, scopre che le scale in discesa sono da tempo fuori uso. 

Dopo di che, in via alternativa, se ben si capisce, avrebbe potuto utilizzare un altro percorso, passando dalla scala della Metro, però destinata solo per la direzione in salita, ma anch’essa peraltro momentaneamente fuori uso. Sarebbe previsto un montascale, appunto per chi ha difficoltà motorie, che richiederebbe ovviamente il ricorso agli addetti al servizio. Per sbrogliare la matassa e non rendere di colossale impegno l’ambizione di visitare il Colosseo, due agenti del gruppo SPE, Sicurezza pubblica ed emergenziale della Polizia locale di Roma Capitale, hanno preso in braccio la turista con il suo deambulatore, consentendole di coronare il suo piccolo sogno. Ne sono seguite lacrime di ringraziamento e di gioia. 

Resta il fatto che tutte le scale, fisse o mobili, fossero in dissesto e non sfugga come per la Metro siano previste comunque solo quelle in senso di ascesa alla verità. Con maggior complicazione si può scendere verso gli inferi della Stazione. Evidentemente il Colosseo comporta una redenzione che esclude ogni macchia dallo spirito. In uno dei luoghi più battuti dal turismo, non proprio in una sperduta periferia, è accaduto che, per felice combinazione, alcune possibilità di visita ad uno dei pezzi pregiati della Capitale siano stati simultaneamente in difetto, temporaneamente inibito alle persone con problemi motori. 

Malgrado i circa ottomila visitatori quotidiani, l’attenzione alla questione è stata piena di buchi, ispirandosi senza volerlo al triplo colonnato di ottanta archi e di quaranta finestre della struttura. 

Forse è stato per motivi di sensibilità: si voleva evitare che persone non in perfetta forma scendessero nell’arena, risparmiandogli il trauma di un passato che ancora potrebbe sconvolgerli. Giusto per la memoria è il luogo dove si inginocchiò S. Teresina del Bambin Gesù ricordando il sangue dei martiri ora offuscato solo da turisti, tutti presi a farsi ritrarre come se quello fosse un luna park. Per il resto la turista è stata fortunata. Sarà vero che la vita è fatta a scale….